La frenata è evidente. Con l'inizio del ciclo terribile del calendario, il Siena ha iniziato a perdere colpi, almeno in termini di risultati. E dopo due sconfitte di fila, quelle contro Foligno e, l'ultima, contro il San Donato Tavarnelle, ora c'è il derby con la capolista corazzata Siena. Ed a poco serve dire che il progetto bianconero è pluriennale e che affidarsi a mister Bellazzini è stata una scelta sportiva intelligente e lungimirante, i mugugni della piazza sono già udibili e potrebbero amplificarsi in caso di ko nella prossima sfida. Ci siamo allora affidati a Vincenzo Battaglia, giornalista del Corriere di Siena, per addentrarci nel momento che vivono i senesi.
Quattro partite, le ultime, due punti e due sconfitte di fila. Cosa sta succedendo al Siena?
«Dei due pareggi, il punto col Prato è stato quasi equivalente ad una vittoria, perché comunque parliamo di una squadra forte. Per cui, prima della partita col Foligno, non c'erano avvisaglie di una crisi. Poi a Foligno è arrivata una sconfitta molto netta, più nella prestazione che nel punteggio. E la piazza è un po' insorta, sono arrivate critiche ad allenatore e calciatori che hanno creato un clima abbastanza teso. Dopo è arrivata la gara col San Donato, di domenica scorsa, e diciamo che il Siena è stato di nuovo surclassato da un punto di vista fisico e tecnico. È andato sotto nel punteggio, poi quando ha provato a reagire è arrivata l'espulsione del portiere per un fallo a centrocampo, una cosa molto particolare direi, in dieci il San Donato ha trovato il raddoppio ed è arrivata la seconda sconfitta di fila. Questa è la situazione di campo che si è delineata».
Domenica si va in casa della capolista, sarà anche una sfida tra il migliore attacco e la migliore difesa. Si aspetta una reazione? E cosa significherebbe una eventuale sconfitta per il prosieguo di questo campionato?
«Il Siena è la migliore difesa, ma ultimamente sta subendo qualche gol in più ed infatti ne ha presi cinque nelle ultime due gare sugli otto tali. Poi, come dicevo, domenica è arrivata l'espulsione del portiere ma era già il secondo portiere perché il primo, Michelan, è infortunato, così come è infortunato il terzo portiere bianconero. Una situazione, sotto questo punto di vista, preoccupante che ha portato oggi al tesseramento di Testoni. C'è stato il rischio concreto di vedere un sedicenne tra i pali contro la capolista. In caso dovesse arrivare una sconfitta a Grosseto è chiaro che si andrebbe a meno tredici dai biancorossi e sarebbe una situazione pesante. Il clima, prima del match successivo contro il Seravezza, sarebbe veramente incandescente».
Mercato sempre aperto ormai in serie D ma tra poco riapre ufficialmente quello invernale. Crede che il Siena opererà in questa finestra ed in quali ruoli a suo parere necessita di intervenire?
«Poco meno di due settimane fa, il direttore sportivo Simone Guerri chiarì che ci sarebbero stati sicuramente dei movimenti di mercato, facendo intuire però che si trattasse soprattutto di movimenti in uscita. Questo perché la rosa del Siena è lunga e c'è qualcuno che sta giocando meno. Qualche intervento però potrebbe servire, penso soprattutto all'attacco e forse alla difesa. Queste, però, sono valutazioni mie. Per ora il Siena non mi sembra abbia in cantiere delle nuove operazioni, portiere a parte per l'emergenza che si è verificata».
Come giudica sino ad oggi il lavoro fatto dallo staff tecnico?
«Bellazzini ha una grande cultura del lavoro, è un tecnico che lavora tantissimo, si impegna veramente molto. Dedica la sua vita a studiare gli avversari e le soluzioni tattiche migliori per il Siena. Propone un calcio molto moderno ed anche molto particolare. Il suo modulo è infatti un 3-2-4-1 o addirittura un 3-2-2-3. Un modulo particolarissimo. La sua impostazione la si riconosce subito. Da un punto di vista professionale secondo me è esemplare. Dal punto di vista dei risultati è chiaro che lui si è scelto una squadra molto giovane e con una impostazione tattica del genere, in serie D, qualche difficoltà può esserci, come in questa fase. La società ha scommesso su un progetto di lungo periodo fondato proprio su Bellazzini. Il Siena si aspetta probabilmente che Bellazzini, che forse è più un manager che un allenatore, porti dei risultati sul lungo periodo. Però, la piazza i risultati li vuole subito».
Ragioniamo in ottica futura. Crede che, con l'attuale proprietà, il futuro del Siena un giorno possa tornare ad essere quello luminoso del primo decennio del 2000?
«Molto complicato rispondere. La proprietà svedese guarda sicuramente al futuro. Non è una proprietà che vuole tutto e subito, guarda molto alla sostenibilità del club, ai conti. Prima il bilancio e poi i risultati, probabilmente è questa la filosofia di questa proprietà. Sicuramente punta ad andare in serie C ma a certe condizioni. Negli ultimi due anni, però, si è trovata contro due squadre, come Livorno e Grosseto, che hanno speso tantissimo e che, quindi, hanno creato in termini economici, e poi di campo, un divario enorme. Si è visto lo scorso campionato col Livorno che, a parte proprio le due gare col Ghiviborgo di Bellazzini, non ne ha steccata una e quest'anno si sta vedendo col Grosseto che ha fatto otto vittorie di fila. Sicuramente vincerà questo campionato».
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com / Twitter: @NotiziarioC
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