La situazione societaria del Rimini è giunta a un punto di elevata tensione. La trattativa che dovrebbe portare al passaggio di proprietà a favore del gruppo guidato da Nicola Di Matteo è infatti bloccata in una fase di stallo che, giorno dopo giorno, alimenta una crescente frustrazione.

Secondo quanto riportato dal Corriere Romagna, gli sforzi per sbloccare la situazione non hanno ancora dato i frutti sperati. Nella giornata di ieri, il rappresentante legale Antonio Buscemi ha avuto nuovi contatti con entrambe le parti in causa: sia con gli esponenti del gruppo Di Matteo, sia con la proprietaria uscente Giusy Anna Scarcella (titolare della Building). Nonostante gli incontri, lo stallo permane.

Il nodo principale che continua a frenare l'operazione è di natura strettamente burocratica: si attende l'arrivo della PEC decisiva da parte del Tribunale di Milano. Finché questa comunicazione formale non verrà ricevuta, la vecchia proprietà non può essere considerata ufficialmente fuori dalla gestione e, di conseguenza, il nuovo gruppo non può subentrare in tutti gli effetti operativi.

I colleghi del Corriere Romagna hanno anche riportato voci, sebbene non confermate da riscontri ufficiali, di un possibile incontro che coinvolgerebbe Buscemi, il sindaco revisore Sauro Cancellieri e la stessa Building. L'obiettivo di tale riunione sarebbe quello di fare totale chiarezza sui conti del club e sciogliere eventuali dubbi contabili.

La situazione di incertezza sta creando non poco nervosismo tra i nuovi acquirenti. Di Matteo e i suoi collaboratori, costretti a risiedere in albergo senza la possibilità di intervenire concretamente nella gestione del Rimini, stanno iniziando a manifestare una chiara insofferenza per i ritardi accumulati.

Tra le ipotesi che circolano per spiegare questo blocco prolungato, ce n'è una legata al pagamento delle spese di custodia del sequestro conservativo disposto dal Tribunale di Milano. Si tratterebbe, in questo caso, di una somma esigua, di poche migliaia di euro. Una cifra così bassa appare inadeguata a giustificare un rallentamento così significativo, a meno che lo stallo non sia dettato da questioni di principio o di orgoglio personale tra le parti.

Nonostante la rabbia crescente dovuta all'attesa, la fiducia nella positiva chiusura della pratica entro questa settimana resta salda. A rafforzare questa convinzione c'è un elemento finanziario concreto: Di Matteo ha già versato 220 mila euro per l'acquisto delle quote di Alfredo Rota. Questo significativo segnale economico rende molto improbabile l'ipotesi di un ritiro definitivo del gruppo dalla trattativa.

Per il momento, conclude il quotidiano locale, il Rimini rimane sospeso in una vera e propria «terra di nessuno», una condizione che non giova in alcun modo né alla stabilità della società né all'umore dei tifosi.

Sezione: Serie C / Data: Gio 20 novembre 2025 alle 12:45
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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