Una delle figure più dinamiche e preparate del calcio veneto, con un occhio sempre attento ai talenti emergenti: Francesco Sacchetto, direttore sportivo classe 1986, non ha ancora trovato una nuova collocazione dopo la conclusione del suo rapporto con il ChievoVerona lo scorso maggio.
Sacchetto, che a Gennaio ha conseguito l’abilitazione da Direttore sportivo professionista a Coverciano, vanta un curriculum importante che include l'esperienza da dirigente al Bassano, club che ha condotto dall'Eccellenza alla Serie D nella stagione 2022-2023, sfiorando poi una clamorosa vittoria playoff l'anno successivo (quarto posto in regular season e sconfitta nella finale playoff del girone C di Serie D). L'ultima annata lo ha visto al lavoro in terra scaligera. Sacchetto, inoltre, annovera tra i suoi meriti la "scoperta" e la valorizzazione di alcuni calciatori che oggi militano in Serie C, come Taiwo Olonisakin (attualmente alle Dolomiti Bellunesi) e Giammaria Fiorin (oggi in forza alla Virtus Verona).
Nonostante si sia dovuto momentaneamente allontanare da ruoli dirigenziali per ragioni extracalcistiche, la sua attività di scouting e osservazione prosegue a ritmo serrato. Noi di Notiziariocalcio.com lo abbiamo raggiunto per farci raccontare il suo momento, analizzare l'attualità del calcio dilettantistico e raccogliere il suo autorevole parere sui campionati in corso e sul futuro della Serie D.
«Sto vivendo bene questo periodo: con il mio gruppo di lavoro ci stiamo muovendo sui campi per osservare calciatori. Non far parte di una società non vuol dire non riuscircire a portare avanti il lavoro iniziato molte stagioni fa. Ogni anno coltivo la mia passione per questo sport, stiamo monitorando le varie categorie, dall'Eccellenza alla Serie C, perché i profili scovati negli anni sono spesso venuti dalle categorie inferiori.»
Sul ChievoVerona e il girone B: «Abbiamo finito il nostro rapporto a fine contratto con una stretta di mano. Successivamente, Sergio Pellissier, che prima era il presidente e poi ha poi preso in mano le redini della parte tecnica. Pellissier è un uomo di calcio, ha provveduto in autonomia. E’ stata una bellissima esperienza, che mi ha arricchito tanto.
Oggi vedo il Chievo con un organico molto forte, può far bene. Avranno fatto dei ragionamenti per investire in determinati settori, in particolare l'attacco, e questo sta dando i suoi frutti, a dimostrazione che gli investimenti in quelle zone di campo sono stati corretti. È ancora presto per comprendere appieno i valori del girone B, ma presto si capirà la reale forza delle contendenti. Sicuramente la Folgore Caratese e il Chievo sono attrezzate, ma mi aspetto una sterzata anche dal Milan: hanno forze economiche importanti. Non vedo strade spianate per nessuno. Ho avuto la fortuna di vedere il girone B e il C: non esiste un girone più facile o più difficile, il pallone è rotondo.»
Il Bassano e il girone C: «Vedo un girone con due squadre principalmente in testa, ovvero Treviso e Cjarlins Muzane, che hanno fatto grossi investimenti. È un raggruppamento molto competitivo, ci sono Legnago e Union Clodiense, due retrocesse forti, proprio come nel girone B c'è il Caldiero, tutte squadre che provengono dalla C. Tra la Serie D e la Serie C ci sono tante differenze, è innegabile, però per me sta venendo a mancare qualche squadra che ha fatto investimenti davvero significativi. Tra i due gironi, vedo il girone C più competitivo quest'anno.»
La Serie D va verso una riforma: otto gironi, con una promozione tramite i playoff. Cosa ne pensa a riguardo? «La ritengo corretta questa riforma, perché rispetta gli investimenti che fa ogni società. Anche in altre categorie si sale tramite i playoff, così come personalmente sono salito con il Bassano dall'Eccellenza alla D. È corretto nei confronti degli investimenti dei presidenti.»
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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