Un risveglio amaro. Amarissimo. Come peggio non si poteva immaginare. È quello del tifoso della Sampdoria che ieri sera ha assistito alla pagina più nera della storia della società blucerchiata. Il pareggio di Castellammare di Stabia, e la conseguente retrocessione in Serie C, ha rappresentato il punto più basso di un club che soltanto 30 anni fa alzava al cielo l'ultima Coppa Italia o che nel 2010 festeggiava l'approdo ai preliminari di Champions League. Adesso gli scenari sono cambiati e la realtà dice che l'anno prossimo i liguri giocheranno in terza serie per la loro prima volta.
La debacle sportiva segna un momento storico nella ultracentenaria storia del club genovese, che mai prima d'ora era precipitato così in basso nella gerarchia calcistica nazionale. Un evento traumatico per una piazza abituata a ben altri palcoscenici, che ora dovrà fare i conti con la dura realtà della Lega Pro.
Una retrocessione causa di tutti, come sempre quando le cose vanno male le responsabilità vanno equamente distribuite in tutte le componenti societarie, dalla dirigenza, agli staff tecnici fino ad arrivare ai giocatori. Eppure le ambizioni di inizio anno erano ben diverse con la promozione sbandierata come obiettivo primario, diventato poi i playoff ed infine, soltanto in primavera inoltrata, la salvezza. Non centrata.
La progressiva ridimensione degli obiettivi stagionali testimonia un percorso involutivo che ha visto la squadra ligure scivolare progressivamente verso il baratro, fino al drammatico epilogo dello stadio "Menti".
E l'incubo è diventato realtà nella notte di Castellammare con uno 0-0 che ha lasciato tanta rabbia nei sostenitori. Al termine del match bocche cucite nella squadra e nella società, con il gruppo che è stato fatto rientrare nella notte, per motivi di sicurezza, a Malpensa e poi in pullman fino a Bogliasco.
Il silenzio assordante della dirigenza e dei giocatori e il rientro notturno organizzato per ragioni di sicurezza raccontano meglio di qualsiasi parola il clima di tensione che circonda l'ambiente blucerchiato dopo questa storica retrocessione. Ora per la Sampdoria si apre una fase delicatissima in cui sarà necessario ricostruire dalle macerie di una stagione disastrosa, con l'obiettivo di riportare quanto prima il club ai livelli che la sua storia e il suo blasone meritano.
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