Il momento di pausa del campionato offre l'occasione per tracciare un primo bilancio dell'avvio stagionale della Reggiana. Nove punti conquistati nelle prime sette giornate rappresentano una base da cui ripartire, secondo Andrea Papetti, difensore granata che ha rilasciato un'intervista a TuttoB.com nella quale ha analizzato gli aspetti salienti di questo inizio di torneo cadetto.
Il centrale bresciano, che ha scelto Reggio Emilia per aprire un nuovo capitolo della propria carriera, si è soffermato sulla prestazione della squadra, sul successo nel derby romagnolo e sulle prospettive future, senza nascondere le ambizioni che continuano ad animare la sua crescita professionale.
Un avvio da consolidare
La valutazione del rendimento nelle prime settimane di campionato è stata sostanzialmente incoraggiante. "Positivo. Certo, avremmo potuto vincere qualche altra partita, però il campionato è ancora lungo e avremo la possibilità di dimostrare l'identità che ci chiede il mister. Sappiamo che possiamo fare di più e sono convinto che andremo via via migliorando", ha dichiarato Papetti, evidenziando margini di miglioramento ma anche consapevolezza delle potenzialità del gruppo.
Il difensore ha sottolineato come la squadra stia progressivamente assimilando i dettami tecnico-tattici richiesti dall'allenatore, un processo che necessita di tempo ma che sta mostrando segnali incoraggianti settimana dopo settimana.
Il derby: una vittoria di carattere
Particolare enfasi è stata riservata al successo ottenuto al Manuzzi di Cesena, una gara affrontata in condizioni tutt'altro che ideali sul piano delle disponibilità difensive. "Siamo felicissimi di aver vinto il derby, davanti a tanti tifosi granata che non ci hanno mai fatto mancare il loro sostegno. Vero è che in difesa, ora, non siamo in tantissimi, ma ce la stiamo cavando. Anche Bonetti e Libutti stanno facendo bene. E poi a Cesena, nel secondo tempo, è entrato Magnani, che essendo un giocatore esperto, di Serie A, può darci una grande mano; come peraltro Paolo (Rozzio, ndr) quando rientrerà", ha spiegato il calciatore.
La vittoria nel derby romagnolo ha assunto un valore particolare non solo per i tre punti conquistati, ma anche per le modalità con cui è stata ottenuta. Nonostante le defezioni nel reparto arretrato, la squadra ha dimostrato compattezza e capacità di adattamento, con diversi elementi chiamati a responsabilità maggiori che hanno risposto presente.
L'ascesa di Girma
Tra i protagonisti della gara contro il Cesena, Papetti ha riservato parole di grande apprezzamento per il compagno di squadra Natan Girma, autore di una prestazione di altissimo profilo. "Natan è un giocatore fortissimo, con qualità tecniche e di gamba che in B posseggono in pochi. È un valore aggiunto per noi e speriamo che giochi sempre come a Cesena: sarebbe tanta roba", ha affermato il difensore, sottolineando le caratteristiche tecniche e atletiche del compagno che potrebbero fare la differenza nel prosieguo della stagione.
Un debutto premonitore
La conversazione si è poi spostata su un episodio della carriera del giocatore che, col senno di poi, appare quasi come una coincidenza significativa. Il 9 marzo 2020, Andrea Papetti esordiva in Serie A con la maglia del Brescia proprio allo stadio Mapei di Reggio Emilia, in occasione della sfida contro il Sassuolo. "Sono già passati 5 anni da allora, ma quando ho accettato la proposta della Reggiana ho subito pensato anch'io a quella partita… Forse è stata la chiusura di un cerchio", ha ricordato il calciatore, riconoscendo in quella circostanza un legame particolare con la città che oggi lo ospita.
L'addio al Brescia
L'esperienza con le rondinelle ha rappresentato una fase fondamentale della carriera di Papetti, che ha vestito quella maglia per sei stagioni, di cui cinque trascorse in Serie B. Il fallimento del club lombardo ha segnato inevitabilmente il difensore, che ha vissuto con dolore quella conclusione improvvisa. "Ho iniziato a giocare nel Brescia, lì ho conosciuto anche la Serie A. Non è stato facile accettare il fallimento del club, anche perché è avvenuto tutto all'improvviso. Nessuno di noi se lo aspettava. Mi è dispiaciuto tanto che sia finita così. Detto ciò, Brescia sarà sempre parte della mia carriera, sono felice di quello che ho fatto lì, però adesso si è aperto un nuovo capitolo, qui a Reggio, dove cercherò di dare il meglio di me", ha raccontato con trasparto emotivo.
I campioni affrontati
Nel corso dell'intervista, Papetti ha anche ricordato alcuni degli attaccanti più forti incrociati nella propria carriera. Il riferimento è andato proprio alla stagione 2019-2020, quando con il Brescia militava in massima serie. "Proprio nel 2020, dopo l'esordio in Serie A qui a Reggio Emilia contro il Sassuolo, ho affrontato grandi campioni come Lautaro Martínez dell'Inter e Vlahović, che all'epoca giocava nella Fiorentina: loro due sono stati gli attaccanti più difficili da marcare", ha rivelato, citando due bomber oggi protagonisti ai massimi livelli del calcio internazionale.
I modelli da seguire
Quando gli è stato chiesto di indicare i difensori centrali che rappresentano un punto di riferimento per il suo ruolo, Papetti non ha avuto dubbi nell'indicare alcuni dei migliori interpreti del ruolo a livello mondiale. "Sicuramente oggi van Dijk è uno dei centrali più forti al mondo, se non il più forte. Oltre a lui, i tre giocatori che guardo sempre sono Saliba dell'Arsenal, Militao del Real Madrid e van de Ven del Tottenham", ha elencato, scegliendo profili caratterizzati da prestanza fisica, lettura del gioco e capacità di impostazione.
Il sogno Serie A
Particolarmente sentita è stata la risposta sulla possibilità di tornare a calcare i palcoscenici della massima serie italiana. Anni fa, L'Équipe aveva inserito Papetti nella prestigiosa classifica dei venti migliori Under 18 d'Europa, un riconoscimento che testimoniava le aspettative riposte sul giovane difensore. L'esperienza in Serie A con il Brescia non è stata però sufficiente per consolidare la permanenza nella categoria. "Ho fatto quell'esperienza di cui dicevo col Brescia, ma al termine della stagione, nella quale mi è mancata la continuità, retrocedemmo e non sono più riuscito a tornare nel massimo campionato. Almeno per ora. Comunque la Serie A rimane un traguardo che cercherò di raggiungere ancora, sapendo che dovrò impegnarmi al massimo, lavorando tutti i giorni. Questo è il mio obiettivo", ha affermato con determinazione.
Lo sguardo al futuro
Il calendario riserva alla Reggiana un periodo particolarmente impegnativo dopo la sosta: quattro partite concentrate nell'arco di quattordici giorni potrebbero infatti rappresentare uno snodo cruciale per definire le ambizioni stagionali del club emiliano. Il primo appuntamento sarà contro il Bari, in una sfida casalinga che inaugurerà questo tour de force.
"Ci presenteremo all'appuntamento sull'onda della vittoria nel derby che ci dà tanta fiducia. La sosta ci consentirà di lavorare per arrivare pronti alla partita. Con cuore, carattere e corsa, possiamo dare fastidio a tutti", ha concluso Papetti, sintetizzando lo spirito con cui la squadra intende affrontare questa fase delicata della stagione.
Le parole del difensore granata tracciano il ritratto di un gruppo consapevole delle proprie qualità ma anche dei margini di crescita. La vittoria nel derby ha rappresentato un'iniezione di fiducia importante, mentre la pausa permetterà di recuperare energie e affinare ulteriormente gli automatismi. Per Papetti, la sfida è duplice: contribuire al percorso della Reggiana e, al contempo, continuare a inseguire il sogno personale di tornare stabilmente in Serie A, forte di un percorso di crescita che passa necessariamente attraverso prestazioni di alto livello nella categoria cadetta.
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