La sosta per gli impegni delle Nazionali ha lasciato spazio al lavoro intenso in casa Avellino, che si appresta ad affrontare un test estremamente probante contro l'Empoli.
Alla vigilia della partita, il tecnico dei Lupi, Raffaele Biancolino, ha tenuto la consueta conferenza stampa, aprendo con un pensiero di cordoglio: «Prima di cominciare, ho avuto una notizia di un lutto importante, come US Avellino vogliamo porgere le condoglianze per la scomparsa del vice presidente della Sandro Abate Jean Philippe Melillo».
Concentrandosi sul campo, l'allenatore ha descritto una settimana produttiva: «È stata una settimana buona, abbiamo lavorato sulle defezioni viste contro il Cesena». La sfida che attende i biancoverdi è di quelle che misurano le ambizioni, come sottolineato dallo stesso Biancolino: «Domani sarà una gara difficile, un club che negli ultimi 10 anni ha fatto più anni di Serie A che di Serie B, una squadra retrocessa dal massimo campionato. Bisogna lavorare per cercare di far bene».
La ripartenza si concentra sulla correzione degli errori e sulla strategia anti-avversario. «Stiamo guardando a quello che va sistemato, abbiamo lavorato per cercare di rimediare a quelli che sono stati errori, non solo a Cesena, ma di tutto il campionato», ha spiegato il tecnico, aggiungendo: «stiamo cercando di capire come gli avversari possano faticare per metterci in difficoltà».
Il focus si è poi spostato sulle condizioni dei singoli. In difesa, Simic appare in ripresa: «L'ho visto un po' meglio, vediamo oggi pomeriggio come sta in vista di domani». Biancolino ha però annunciato delle assenze forzate: Crespi «non recupera», e D’Andrea, nonostante i progressi, non è al meglio: «Sta molto meglio, ma non è ancora pronto, siamo nei tempi giusti, ma non è molto pronto».
Le dichiarazioni più sorprendenti riguardano però il reparto difensivo, con tre esclusioni per scelta tecnica: «Non voglio creare polemiche, ma sicuramente si alzerà un polverone. Rigione, Cagnano e Manzi non saranno convocati perchè in questo momento non mi danno quello che chiedo». Il tecnico ha voluto essere categorico sulla natura della decisione: «È una scelta tecnica, stanno bene. In difesa abbiamo diverse scelte». Smentito qualsiasi intento nascosto o messaggio alla società in vista del mercato: «No nessun messaggio, in vista del mercato, è una scelta mia, una scelta dovuta agli allenamenti, nessun messaggio». Biancolino ha anche difeso la scelta di schierare Rigione a Cesena: «Ovviamente la rifarei, io ho parlato di quello che ho visto in queste settimane e per domani non mi dà quella certezza che voglio, insieme agli altri che ho citato. Ma Rigione rimane una scelta importante, un giocatore fondamentale, che ha dato tanto a questo club».
La trasparenza è stata motivata dall'intento di prevenire speculazioni: «È giusto essere corretti, per chi viene a vedere la partita, magari sarebbero uscite le convocazioni e si sarebbe alzata la polemica stasera. È giusto essere corretto per dirlo alla squadra, ai giocatori e ai tifosi».
Per quanto riguarda il centrocampo, l'obiettivo è trovare l'assetto ideale per bilanciare le due fasi: «Stiamo lavorando in quella zona del campo, per trovare il giusto equilibrio. Noi siamo una squadra che attacca con molti giocatori e quindi serve avere benzina nelle gambe anche per difendere. E nella squadra ci sono giocatori con queste caratteristiche».
In attacco, Tutino è in crescita di condizione: «Sta aumentando la sua condizione, è un giocatore importante, bisogna dare sempre l'opportunità a chi lavora bene e Gennaro è uno di quelli che sta lavorando sempre di più sulla sua forma fisica». Molteplici sono le soluzioni per affiancarlo: «Possono giocare tutti, ognuno ha le proprie caratteristiche, tutti possono giocare vicino a Tutino, possono dare una mano lì davanti. Lo stesso Lescano, ma anche Biasci, si sposano bene per quel tipo di lavoro che vogliamo fare».
Sulla possibilità di vedere Patierno titolare, Biancolino è cauto: «Anche, ma in questo momento non sta bene, è un generoso, se gli vado a chiedere se vuole partire dall'inizio mi dirà di sì. Ma al momento non ha quella forza per giocare dall'inizio. Ma sapete, la notte porta consiglio. Vedremo».
Si è parlato anche delle statistiche, in particolare l’essere penultimi per palle toccate in area avversaria: «Vero, dobbiamo essere più cattivi. Ci stiamo lavorando, dobbiamo attaccare meglio l'area». Sulla difesa e sui troppi gol subiti, la responsabilità è collettiva: «Se riusciamo a portare avanti il discorso di difendere e attaccare tutti insieme, possiamo risolvere la cosa. Non è una colpa di un difensore, il portiere, ma si prende gol tutti insieme».
Infine, un incoraggiamento per Enrici: «È un ragazzo con cui ho un ottimo rapporto, ci parliamo molto. Credo in lui, ha fatto un campionato eccezionale, con Rigione è stata la coppia più forte della categoria. Poi ci sono tante dinamiche, qualche infortunio, può capitare un momento no. È un giocatore importante, è un patrimonio del club... Deve solo farsi trovare al momento giusto al posto giusto».
Biancolino ha affrontato con onestà anche il tema delle critiche social, ammettendo che fanno male: «Sarei finto a dire che non mi dà fastidio. Dal primo giorno in cui sono seduto su questa sedia c'è sempre stato un malumore. Ma ho avuto sempre la forza di andare avanti». Per lui, allenare l'Avellino è un onore: «Per me è un orgoglio perchè quando passo le due gallerie, si parla di altro. Si parla del lavoro fatto dall'anno scorso, si parla di quello che stiamo facendo quest'anno».
Il dolore maggiore deriva proprio da chi conosce bene l'ambiente: «È chiaro che fa male vedere critiche qui in casa. Sono abituato, vado avanti per la mia strada, sarò presuntuoso, ma questo è il mio carattere. È chiaro che le critiche fanno male soprattutto se arrivano da persone che hanno lottato insieme a te nel fango del Partenio da calciatore. E questo mi fa davvero male e mi chiedo, come mai? Devo dare sempre di più».
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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