La Sessana volta pagina. Il club ha ufficializzato la separazione da Marco Ardone, fino a ieri alla guida tecnica della squadra, e da Marco Locatelli, responsabile dell'area performance. La formula scelta è quella della risoluzione consensuale del contratto, una soluzione che chiude un capitolo nato sotto la stella di ambizioni ben precise ma naufragato di fronte a un mutamento radicale degli scenari.
Secondo quanto comunicato dalla società, la decisione rappresenta l'epilogo di un lungo processo di riflessione che ha coinvolto tutte le parti in causa. Non si è trattato di una rottura improvvisa, bensì del riconoscimento di un'incompatibilità sopravvenuta tra le premesse che avevano dato vita alla collaborazione e la realtà degli ultimi mesi. Un divorzio, insomma, che lascia l'amaro in bocca ma che appare inevitabile agli occhi di chi ha dovuto prendere atto del fallimento delle condizioni originarie.
Quando Ardone e il suo staff vennero scelti per guidare la Sessana, il quadro programmatico era chiaro: costruire un modello di calcio sostenibile, capace di guardare oltre l'orizzonte della singola stagione. L'idea era quella di impostare un lavoro metodico, strutturato su basi solide, con una visione pluriennale che permettesse di consolidare un'identità tecnica e valorizzare le risorse disponibili senza rincorrere soluzioni d'emergenza o miracoli immediati.
Ardone, tecnico di esperienza e preparazione, aveva accettato la sfida proprio in virtù di questa filosofia. Al suo fianco, Locatelli rappresentava il tassello fondamentale per la gestione atletica e la preparazione fisica, elementi sempre più centrali nel calcio moderno. L'intesa sembrava solida, il progetto ambizioso ma realistico. Eppure, qualcosa si è inceppato lungo il percorso.
Nelle settimane recenti, il contesto in cui operavano il tecnico e il suo collaboratore è mutato in modo significativo. Le "determinate condizioni" a cui fa riferimento il comunicato ufficiale – senza ulteriori specificazioni – sono venute meno, rendendo impraticabile la prosecuzione del percorso tracciato all'inizio dell'anno. Non è chiaro se si tratti di questioni legate al budget, a scelte di mercato, a dinamiche interne allo spogliatoio o a pressioni esterne, ma l'effetto è stato dirompente: il disallineamento tra visione originaria e situazione attuale è diventato incolmabile.
La società ha parlato di "stravolgimento del progetto iniziale", un'espressione che non lascia spazio a interpretazioni soft. Non si è trattato di un aggiustamento o di una correzione di rotta, ma di una vera e propria ridefinizione degli obiettivi e delle modalità operative, tale da rendere insostenibile la permanenza di chi era stato ingaggiato per realizzare un piano ormai defunto.
Nonostante la separazione, la Sessana ha voluto sottolineare il contributo offerto da Ardone e Locatelli durante il loro periodo di lavoro. Il riconoscimento non si limita all'aspetto tecnico-sportivo, ma si estende alla dimensione umana, evidenziando un rapporto che, al di là dei risultati sul campo, è stato caratterizzato da professionalità e correttezza. La società "ringrazia mister Ardone e il prof Locatelli per il grande apporto non solo sportivo, ma specialmente umano ed augura a loro tutte le migliori fortune", recita la nota ufficiale.
Parole di circostanza, forse, ma che testimoniano la volontà di chiudere il rapporto senza polemiche, lasciando aperta la porta al rispetto reciproco. Ora, per entrambi, si aprono nuove prospettive professionali, mentre la Sessana dovrà individuare al più presto i successori e ridefinire strategie e obiettivi per il prosieguo della stagione.
La domanda che ora assilla tifosi e addetti ai lavori riguarda la direzione che il club intende prendere. Se il progetto iniziale è stato stravolto, quale sarà la nuova filosofia? Si punterà su un tecnico capace di gestire l'emergenza e ottenere risultati immediati, oppure si tenterà nuovamente la carta della programmazione, magari con condizioni più stabili e garantite?
La risposta arriverà nei prossimi giorni, quando la società comunicherà le proprie scelte. Quel che è certo è che la separazione da Ardone e Locatelli segna un punto di svolta, l'ammissione implicita che qualcosa, nel progetto originario, non ha funzionato. E che il calcio, anche quando si progetta con ambizioni di sostenibilità e lungimiranza, può rivelarsi terreno scivoloso, dove le certezze di oggi diventano i rimpianti di domani.
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