Il Potenza non è riuscito a riscattare la pessima prova di Castellammare di Stabia e si è fatto imbrigliare da un'ottima Casertana che se avesse portato a casa l'intera posta in palio non avrebbe rubato nulla. I rossoblu hanno in pratica giocato solo per un quarto d'ora e solo un intervento nel finale di Gasparini che ha ipnotizzato Celiento e respinto il suo tiro ha evitato il peggio. Tra le negatività la buona notizia del gol di Caturanoche si è finalmente sbloccato. La squadra è slegata e sembra priva di un gioco collettivo e lo ammette anche mister Alberto Colombo che non esclude dei cambiamenti dopo una attenta riflessione:: "Abbiamo fatto il 'terzo tempo' di Castellammare, dobbiamo fare grandi riflessioni su come scendere in campo e io per primo devo fare riflessioni perché queste prestazioni non sono adatte a una piazza e a una società che ci dà tanto e chiede in cambio almeno di dimostrare che c'è animo e cuore. Poi, si può sbagliare, ma se diamo l'impressione di mancare di carattere, di stimoli, di fame sembriamo, in questo momento, di essere una 'non squadra', sembriamo undici giocatori che si muovono più con l'istinto che con la ragione. Da allenatore devo prendere atto e devo rivedere qualcosa dal punto di vista del lavoro".
La prestazione. "Ho riproposto gli stessi undici in campo nel secondo tempo perché attendevo un riscatto dalla 'non prestazione' della prima frazione di gara. Senza alzare la voce ho cercato di far capire che questa volta dovevano dare una risposta di orgoglio e dovevano essere loro entrati in campo dall'inizio a rispettare coloro che erano in panchina e dovevano mantenere lo status da titolare. Chi è entrato ha cambiato l'inerzia della partita e ha dato lo stimolo almeno a reagire. Dobbiamo lavorare ancor più duramente per arrivare a degli standard adeguati a una squadra come la nostra".
La partita. "È un punto d'oro per come la partita si è dipanata nei novanta minuti, siamo stati in balia degli avversari con il nostro atteggiamento sia caratteriale che tecnico-tattico, del quale mi assumo la responsabilità, abbiamo agevolato una squadra già forte. La Casertana è una squadra che ha ha fatto la sua partita ma noi, con il nostro atteggiamento l'abbiamo agevolata nel fare una grande prestazione. La fortuna è fare risultato ma a livello di prestazione questo tipo di partita non dobbiamo farla in futuro"
La metamorfosi. "Dal punto di vista fisico qualcuno ha la necessità di giocare e trovare la giusta condizione, paghiamo dazio perché qualche elemento dal punto di vista fisico non è al top e questo sarebbe superabile se la squadra lo agevolasse. La metamorfosi (in negativo) è difficile da spiegarsi specialmente perché avvenuta in breve tempo".
I singoli. "Gasparini, tanto contestato, ha tenuto a galla squadra con grandi parate. Rossetti nell'entrare ha dato vivacità sul fronte offensivo. Volpe deve capire che in certe zone del campo deve fare scelte diverse è qui il passo. Possiamo reputarci una squadra importante ma poi i singoli devono capire che l'istinto a volte va lasciato. Sono momenti di crescita nei quali il ragazzo deve imparare dagli errori e poi mettere in pratica le soluzioni. Ha delle qualità deve solo capire quando è necessario cambiare atteggiamento".
Sette realizzatori diversi e Caturano in gol. "Le partite sono da sudare, ci sono squadre più importanti che hanno trovato delle difficoltà che abbiamo incontrato noi. Sono contento ci siano stai più realizzatori, dall'altra parte non sono felice di come gli avversari trovino la rete con facilità e questo è un segnale per farci trovare compattezza. Se hai grandi giocatori davanti e hai una ottima solidità difensiva, indipendentemente dai reparti, puoi fare grandi campionati altrimenti diventa difficile raggiungere qualunque tipo di obiettivo. Per Caturano sono felicissimo perché si è sbloccato, credo che avremo un altro ragazzo in settimana, diverso da quello che ha sentito il peso del non realizzare gol, e può dare un impulso ad essere ancora più leader nello spogliatoio e aiutare chi in questo momento è in difficoltà".
L'identità di squadra. "Sono il primo che ambisce per vedere un calcio diverso da quello che stiamo proponendo, vedendo quasi tutti gli interpreti a disposizione si inizia a fare dei ragionamenti e a cercare di capire. Il giocatore lo conosci quando lo alleni e quando ci sono gli eventi importanti: le partite. È da lì che capisci l'aspetto caratteriale, l'aspetto tecnico a volte passa in secondo piano perché a volte c'è il calciatore che ha meno tecnica ma più carattere e personalità che affronta le difficoltà in un determinato modo mentre cè quello più tecnico che alla prima difficoltà si estranea un po' dal gioco. Oggi il Potenza è un puzzle con diversi pezzi che devo cercare di sistemare per dare un'identità ma devo essere aiutato dai ragazzi che devono seguire le direttive".
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com / Twitter: @NotiziarioC
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