Dallo storico Stadio Gran Sasso d'Italia, l'allenatore Sandro Pochesci ha tenuto la sua prima conferenza stampa da nuovo tecnico de L'Aquila, delineando obiettivi e filosofia per la sua avventura sulla panchina rossoblù. Le sue dichiarazioni, riportate da sportabruzzo.com, hanno evidenziato un profondo senso di responsabilità e un chiaro intento di riportare il club ai vertici.

Una piazza unica e la fame di vittoria

Pochesci ha subito sottolineato l'importanza della piazza aquilana, definendola "una grande responsabilità" e "non una piazza come le altre". Ha enfatizzato la necessità di agire concretamente, affermando: «Qui bisogna fare i fatti. Tutti vogliamo vincere ma di chiacchiere se ne fanno tante». L'allenatore ha ricordato con affetto i precedenti incontri con L'Aquila da avversario, in particolare una partita in cui i rossoblù primeggiarono e vinsero lo spareggio, dimostrando di conoscere a fondo il "calore che ha questa gente". Per lui, rappresentare un capoluogo di regione come L'Aquila è "tanta roba", e il suo desiderio è rivedere "questi colori primeggiare: è una società che deve salire".

Il mister ha espresso un auspicio che va oltre i confini del club aquilano, sperando che "tanta gente copi questo progetto così finisce questo schifo dei club che non si iscrivono". La sua presenza a L'Aquila, si augura, potrà "aiutare questa città a trovare quello che si merita". Ha ribadito che chi arriva qui deve avere la mentalità vincente, specialmente dopo "2 secondi posti e un playoff vinto". Ha anche menzionato un'occasione persa in passato, prima di una partita con la Samb, sottolineando come una vittoria avrebbe potuto offrire maggiori possibilità. L'obiettivo è chiaro: "ci giocheremo fino all'ultimo minuto il campionato".

Carattere, impegno e il ruolo del capitano

Pochesci non ha risparmiato parole chiare riguardo all'impegno dei giocatori. Su Banegas, ha dichiarato: «Deve dimostrare il suo valore alla maglia come me. Ci abbiamo parlato un giorno, quindi ho detto al direttore anche di lasciare perdere. Chi viene qui non viene a perdere tempo». L'allenatore ha spiegato di aver escluso alcuni giocatori perché "non mi ha convinto". Un plauso particolare è stato rivolto al capitano Brunetti, che, pur non conoscendolo, ha apprezzato per aver accettato il rinnovo senza discutere di cifre. «Quando chiama un club così devi accettare subito, così come quando chiama il Livorno o città così blasonate», ha detto Pochesci. Ha poi ribadito la sua avversione per i giocatori individualisti: «Io non voglio vedere giocatori che pensano a sé stessi: se loro vincono valgono se non vincono sono dei perdenti anche se vado via io».

L'approccio alla partita è fondamentale per Pochesci: "Posso sbagliare la partita, ma non l'approccio". Ha ricordato la sua esperienza all'Avezzano, dove il suo intento era "battere le più forti: scorsa stagione erano Samb e L'Aquila e c'ero quasi riuscito". Per il tecnico, "la squadra è il carattere dell'allenatore". Riconoscendo l'esigenza della tifoseria aquilana, ha invitato al dialogo costruttivo: "Siete una tifoseria molto esigente e si avverte in campo. Prima di contestare, venite a parlarci il martedì perché mi piace questo, io sono diretto. Quando sbaglio alzo la mano e sono il primo a farlo".

Giovani, mercato e ambizioni future

Sui giovani, Pochesci ha fornito una prospettiva equilibrata. Sebbene le nuove regole prevedano tre giovani in campo, semplificando la loro inclusione, ha chiarito che la sua scelta non è dettata da una mancanza di fiducia nei giovani, ricordando la sua esperienza al Guidonia con una squadra giovanissima. Tuttavia, per L'Aquila, la strategia sarà diversa: "Qui è un po' diverso: alla società ho chiesto di non fare 17 o 18 over. Dobbiamo fare una squadra esperta abituata a vincere ma non giocherò con 6 giovani come ad Avezzano perché significherebbe che ho sbagliato gli over". Ha annunciato che il suo staff allenerà sia la prima squadra che la Juniores Nazionale, favorendo un interscambio di metodi e principi. Riguardo al modulo, giocheranno "a tre dietro", ma ha riconosciuto la necessità di avere piani "A, B e C" a causa di un mercato "malato" e "tossico anche in questa categoria". Ha elogiato la serietà della società aquilana, contrapponendola a "tante società che promettono e non mantengono".

Il mister ha concluso il suo intervento elogiando la rinascita del club aquilano, che "non ha un debito, va applaudita". Ha rivelato di aver chiesto due attaccanti al direttore, con uno in panchina, e ha sottolineato il ruolo cruciale di Banegas sulla trequarti: "deve essere il leader e ci deve portare a vincere il campionato, non la classifica cannonieri". L'obiettivo per gli abbonamenti è ambizioso: "Dobbiamo arrivare minimo a 2000 abbonati quest'anno. La gente porta punti, anche la vostra determinazione voglio vedere". Pochesci ha chiuso con una riflessione profonda sul significato di "vincente" e "eroe": "Un vincente non è quello che vince ma è uno che ha perso tante volte. Gli eroi sono quelli che lavorano a 40 gradi sull'autostrada, non i giocatori che vengono pagati tanto e che però potranno essere ricordati".

Sezione: Serie D / Data: Lun 16 giugno 2025 alle 20:45
Autore: Redazione Notiziario del Calcio
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