Giornata di profonda e amara riflessione in casa Nola. Il presidente del club, Giuseppe Langella, ha diffuso una dichiarazione vibrante e dal tono ultimativo, descrivendola apertamente come «un’ultima chiamata» diretta sia ai sostenitori della squadra sia all’Amministrazione Comunale.
Nonostante l'impegno economico e il progetto sportivo che la società sta portando avanti «senza l’aiuto di nessuno», come riportato da CampaniaFootball, il patron bianconero ha manifestato di non poter più tollerare l'assenza di sostegno e partecipazione.
L’ultimatum è categorico e non lascia margini d’interpretazione: in assenza di un cambio di rotta tangibile da parte dell’ambiente e delle istituzioni, la società sarà ufficialmente messa in vendita nell'arco dei prossimi sei mesi.
Il Presidente Langella ha espresso tutta la sua delusione per la diserzione dello stadio, un dato ancor più critico considerando che il Nola è costretto a giocare le partite interne lontano dalla città, a causa dell’inagibilità dell’impianto di Cardito.
«Questo è l’ultimo appello che io faccio verso tutta la tifoseria del Nola e tutti i cittadini. Non vedo tutti questi motivi, tutte queste prese di posizioni», ha esordito Langella, ribadendo di essere l’unico, al momento, a sostenere il prestigio del nome di Nola a livelli superiori. «Qui c’è un uomo solo che sta portando avanti il nome di Nola ad altri livelli. Ho un progetto in atto, ma adesso questo è l’ultimo appello che io faccio».
Pur lodando i circa 150 sostenitori che hanno dimostrato fedeltà abbonandosi, il patron ha criticato duramente il resto della piazza, evidenziando in particolare l'assenza di gruppi organizzati, specialmente in vista di un imminente derby contro la Sarnese. Il mancato supporto in casa è vissuto come un’onta: «Non posso permettere che sul nostro campo vengano le squadre avversarie a fare il rullo dei tamburi a casa nostra. Questa è una cosa inaccettabile. Non vedo il motivo di questa tifoseria. Il Nola ha bisogno di loro».
La conclusione rivolta ai tifosi è perentoria: «Il tempo dei fessi è finito. Vedo che la tifoseria mi ha girato le spalle. Avete cinque o sei mesi di tempo per trovare un gruppo, una persona, una collezione di tifosi che rilevino la società».
Le parole più severe sono state indirizzate dal Presidente Langella alle istituzioni locali, accusate di una completa mancanza di supporto e di essere le responsabili della crisi infrastrutturale che affligge il club. Il presidente ha rivelato un dato imbarazzante, frutto del controllo sugli abbonamenti: «Mi vergogno di dirlo. Ho controllato tutti gli abbonamenti: tutti i consiglieri comunali, sia della maggioranza che dell’opposizione, nessuno ha fatto un abbonamento per il Nola Calcio».
Il massimo dirigente ha puntato il dito contro il Comune, reo di non adoperarsi attivamente per la ristrutturazione del campo e di nascondersi dietro giustificazioni insufficienti, come la presunta appartenenza del terreno alla "zona ASI". Langella ritiene che l’assenza di supporto sia totale e dannosa: «L’assenza totale da parte del Comune verso la squadra di calcio è totalmente totale. Loro sono gli artefici di non avere niente in questa bellissima città. Non credo che faranno mai un investimento per rendere questa squadra ancora più forte».
Nonostante le difficoltà, il Presidente ha ribadito la serietà gestionale del Nola: «Siamo l’unica società, penso, una delle uniche società tutte regolari con i pagamenti». Ha inoltre svelato di aver già avviato un progetto infrastrutturale alternativo con un Comune confinante, ma di attendere una risposta definitiva dalla città di Nola prima di procedere.
Nonostante la profonda crisi e il clamoroso ultimatum sulla vendita, la squadra e i risultati sportivi restano l’unica e immediata priorità del Presidente Langella.
«Penserò solo esclusivamente al campo. Rinforzerò probabilmente la squadra a dicembre», ha assicurato il patron. L'obiettivo primario non è mutato: «Oggi siamo una mina vagante, ci dobbiamo salvare, che è il primo obiettivo». Langella ha concluso con una nota di speranza, ma anche di forte pressione, in vista della prossima gara: «Io spero tanto che ci sia un cambiamento [domenica], perché non voglio andare via da Nola. Questa è casa mia».
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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