Alla vigilia dell'ultima sfida di campionato contro la Gelbison, in programma domenica 4 maggio alle ore 15:00 allo stadio Bruno Nespoli, il tecnico dell'Olbia, Zé Maria, ha incontrato la stampa per tracciare un bilancio della stagione e presentare l'imminente incontro. Le sue dichiarazioni rivelano un quadro complesso: soddisfazione per il lavoro svolto sul campo, ma anche evidenti criticità nei rapporti con la società.

Una stagione di alti e bassi

"È stato un anno pesante, la squadra è partita male e durante l'anno abbiamo alternato partite buone a partite meno buone. Spero che domani sia l'ultima sfida per noi", ha esordito l'allenatore, come riportato da Centrotrentuno.com, lasciando trasparire la stanchezza per un percorso caratterizzato da numerose difficoltà. Nonostante questo, Zé Maria ha sottolineato i miglioramenti mostrati dalla squadra negli ultimi mesi: "La squadra ha dimostrato negli ultimi mesi di stare bene sia dal punto di vista fisico che del gioco. Abbiamo vinto l'ultima partita contro una squadra che si giocava la salvezza e lo abbiamo fatto meritatamente. Lo spirito è quello giusto, alla squadra rimprovero poco perché credo abbia fatto anche di più di quanto era nelle sue possibilità".

Il valore di Ragatzu

Particolare apprezzamento è stato espresso nei confronti di Daniele Ragatzu, descritto come un elemento fondamentale della rosa: "Daniele per la qualità che ha è un giocatore fuori classifica. In queste 15-16 partite ci ha dato una grande mano per qualità, esperienza e atteggiamento. Sono molto grato a lui. Se farà il centesimo gol sarò molto contento". Sull'ecletticità del giocatore, Zé Maria ha scherzato: "La sua posizione? Manca solo il difensore centrale, ha fatto ogni ruolo possibile, è bravo ovunque, non saprei più dove farlo giocare. Non penso sia un playmaker o un difensore".

Le difficoltà gestionali e i rimpianti

L'analisi dell'allenatore si è poi spostata sugli aspetti gestionali della stagione, riconoscendo errori di valutazione ma rivendicando anche il proprio impegno oltre le normali mansioni tecniche: "Sono stati fatti errori di valutazione, ma siamo umani e sbagliamo tutti. Tutto sommato però, sono soddisfatto di come è andata la stagione e penso di aver fatto il possibile per questa squadra e questa società facendo cose che non erano spesso di mia competenza. Dico sempre al direttore e ai miei collaboratori di aver fatto cose che in passato non avevo mai fatto da nessun'altra parte, ma ne sono molto contento".

Interrogato sulla possibilità di aver potuto raggiungere i playoff, l'allenatore non ha nascosto un certo rammarico: "Credo che anche questa squadra avrebbe potuto combattere per quell'obiettivo. Da dicembre però, anche a causa del problema degli stipendi non siamo riusciti a competere con le altre. A dicembre dopo le tre vittorie consecutive abbiamo perso contro Sarnese e Gelbison e dopo esserci ripresi e aver messo a segno tre vittorie, ci sono stati altri problemi e questo ci ha danneggiato un po'. Quei problemi andavano gestiti meglio dalla società in quel momento perché abbiamo lasciato per strada almeno 12 punti che ci avrebbero permesso di lottare per i playoff".

La sfida più grande: cambiare mentalità

Ripercorrendo le difficoltà incontrate, Zé Maria ha identificato nella trasformazione mentale del gruppo la sfida più complessa: "La parte sul campo è la cosa più semplice da sistemare. Mettere un giocatore nel proprio ruolo o farlo adattare è semplice. Al contrario è l'aspetto mentale ad essere più complicato. Ho cercato di far uscire tutti dalla propria comfort zone. Crescere fa male, ma io credo di essere riuscito in questo. Serve far capire che per migliorare serve fare qualcosa di diverso e all'inizio, con un ambiente tossico attorno, non è stato facile. La più grande sfida è stata cambiare la mentalità, per il resto ero certo di aver potuto sistemare le cose".

Il tecnico ha anche ripercorso il suo arrivo alla guida dell'Olbia, sottolineando come la situazione iniziale fosse particolarmente complessa: "All'inizio, per una persona con una mentalità come la mia, cioè di lottare sempre per obiettivi importanti, non è stato facile, perché quando sono arrivato la squadra non era in una situazione semplice, anzi. Era un gruppo completamente allo sbaraglio senza un'identità e una mentalità adeguata".

Crescita dei giocatori e identità di squadra

Con evidente orgoglio, l'allenatore ha evidenziato la crescita di alcuni elementi della rosa e lo sviluppo di un'identità di gioco riconoscibile: "Penso ai giovani come Rizzo e Yankovskyy venuti fuori alla grande. Altri più esperti come Maspero a segno con sei gol in questa stagione come mai prima d'ora, Pani etc. È venuta fuori una squadra che gioca benissimo e che affronta ogni avversario giocando con coraggio. I ragazzi hanno creduto in me e nelle mie idee i risultati sono arrivati. Abbiamo perso qualche partita pur meritando di vincere, ma questo è il calcio".

Verso la Gelbison con l'obiettivo salvezza

Guardando all'imminente sfida contro la Gelbison, Zé Maria ha chiarito l'importanza dell'incontro: "Penso sia una partita divertente, loro hanno la libertà di pensiero perché la classifica glielo permette. Noi, invece, abbiamo bisogno di un punto per non dover dipendere dalle altre squadre, perciò sarà una bella gara. Il nostro obiettivo iniziale era quello di arrivare a questa sfida per un posto nei playoff, purtroppo non sarà così, ma credo che la gente si divertirà lo stesso". L'allenatore ha anche confermato la disponibilità di tutti i giocatori per l'impegno di domenica.

Sulle altre squadre sarde, Zé Maria ha preferito mantenere il focus sul proprio percorso: "Io non osservo le altre squadre, ad oggi non siamo salvi e per questo dobbiamo pensare a noi. Affrontiamo una squadra forte, costruita per vincere il campionato e che ci ha sconfitto all'andata. Non sarà facile prendere il punto che ci manca. Mi dispiace se altre squadre sarde retrocederanno anche perché per l'Olbia fare cinque/sei partite senza uscire dall'isola sarebbe stato importante, ma anche questo fa parte del calcio".

Tensione con la società: il nodo stipendi

Il momento più critico della conferenza è arrivato quando il discorso si è spostato sul ritardo nel pagamento degli stipendi: "Siamo in ritardo, questa è una cosa che mi dà tanto fastidio. La mensilità di marzo ancora non è stata ricevuta nonostante la scadenza fosse stata fissata al 20 aprile. Mi dispiace molto, la società sta venendo a mancare da questo punto di vista e non va bene perché se vuoi vincere non devi lasciare niente al caso e questo ci ha danneggiato tante volte nel corso del campionato".

Le parole di Zé Maria hanno evidenziato una profonda insoddisfazione per la gestione societaria: "Ho sempre chiesto chiarezza e sincerità alla proprietà perché tutti noi lavoriamo e ci aspettiamo di essere pagati senza nessuna scusa. Quando i risultati sono arrivati sul campo purtroppo abbiamo avuto dei problemi, delle mancanze da parte della società. Io sono stato preso per portare dei risultati e questi sono arrivati, ma la società non ha mantenuto le sue promesse. Mi infastidisce molto".

L'allenatore ha anche commentato la questione della vendita delle magliette, collegandola ai risultati sportivi: "È legata al rendimento. È una cosa che ho fatto notare alla società. Loro sanno il mio disappunto, questo non è uno sfogo, ho sempre espresso il mio parere alla dirigenza. Se tu vuoi vincere, vuoi essere una società di professionisti, devi dimostrarlo con i fatti".

Futuro incerto

Alla domanda sul possibile rinnovo del contratto, Zé Maria ha risposto con cautela: "Adesso finirò il campionato. Sono contento di stare all'Olbia, ma bisognerà rivedere alcune cose", lasciando intendere che la permanenza sarà condizionata da un chiarimento con la dirigenza su diversi aspetti, presumibilmente anche quelli economici emersi durante la conferenza.

Riflettendo sulla scelta di accettare la panchina dell'Olbia, il tecnico ha mostrato di non avere rimpianti nonostante le difficoltà: "Se accetterei l'Olbia tornando indietro? Bisognava valutare meglio le cose. A me le sfide sono sempre piaciute. Nella mia carriera da calciatore ho lasciato il Parma per andare a giocare al Perugia nel '98, sono andato via dal Brasile per venire a giocare in Italia nel miglior campionato del mondo. Ho rifiutato tanti grandi club come Real Madrid e Chelsea, perciò si, rifarei la scelta di allenare l'Olbia".

La sfida contro la Gelbison rappresenterà dunque non solo l'opportunità per conquistare la salvezza matematica ma anche un momento di riflessione sul futuro dell'Olbia e dello stesso Zé Maria alla guida tecnica del club sardo.

Sezione: Serie D / Data: Sab 03 maggio 2025 alle 09:30
Autore: Davide Guardabascio
vedi letture
Print