La pazienza ha un limite, anche quando si tratta di mantenere un comportamento rispettoso verso le istituzioni calcistiche. L'Ugento Calcio rompe il silenzio e solleva una questione che ritiene ormai improrogabile: la necessità di ottenere un trattamento equo da parte della classe arbitrale nel campionato di Eccellenza pugliese.
La società giallorossa ha diffuso una nota ufficiale in cui esprime il proprio disagio per una sequenza di episodi che, a suo avviso, stanno condizionando negativamente il rendimento della squadra in questa prima parte di stagione. Non si tratta di polemiche fini a se stesse, tiene a precisare il club, ma di una richiesta di attenzione verso dinamiche che rischiano di compromettere il lavoro di un'intera stagione sportiva.
L'episodio che ha fatto traboccare il vaso
Il caso che ha spinto l'Ugento a prendere posizione pubblicamente risale alla giornata di domenica 26 ottobre, quando la formazione salentina ha affrontato il Toma Maglie nell'undicesima giornata del girone di andata. In quell'occasione, secondo la ricostruzione fornita dalla società, si è consumato un errore arbitrale che ha influito direttamente sull'esito dell'incontro.
La dinamica contestata riguarda un'azione avvenuta nell'area di rigore avversaria: un attaccante dell'Ugento sarebbe stato atterrato da un difensore a brevissima distanza dalla linea di porta. Il direttore di gara, tuttavia, avrebbe optato per una sanzione che la società definisce incomprensibile: invece del calcio di rigore, l'arbitro ha fischiato un calcio di punizione indiretto, una decisione che il club giudica palesemente errata alla luce della dinamica dell'azione.
Questo episodio rappresenta, nelle parole della dirigenza ugentina, l'apice di una tendenza preoccupante che caratterizzerebbe l'andamento arbitrale delle partite disputate finora dalla squadra.
Un accumulo di decisioni contestate
La società non si limita a denunciare l'ultimo episodio, ma inserisce quanto accaduto contro il Toma Maglie in un contesto più ampio. L'Ugento segnala infatti che, dall'inizio del campionato, si sarebbero verificati numerosi errori di valutazione da parte dei direttori di gara chiamati a dirigere le proprie partite.
Tra le decisioni contestate figurerebbero calci di rigore non assegnati e scelte definite dalla società come sfavorevoli e talvolta difficilmente comprensibili. Un elemento che il club ritiene significativo è il fatto che, in diverse occasioni, gli osservatori dell'Associazione Italiana Arbitri avrebbero richiamato i direttori di gara negli spogliatoi al termine delle partite, confermando indirettamente la fondatezza di alcune perplessità.
La dirigenza giallorossa sottolinea come queste valutazioni non siano frutto di impressioni soggettive, ma sarebbero state validate dagli stessi organismi preposti al controllo della qualità dell'arbitraggio.
Una posizione equilibrata ma ferma
Nella comunicazione ufficiale, l'Ugento Calcio tiene a chiarire alcuni aspetti fondamentali della propria posizione. Innanzitutto, la società ribadisce di non voler utilizzare la questione arbitrale come giustificazione per l'attuale collocazione in classifica. L'obiettivo dichiarato non è quello di cercare alibi, ma piuttosto di portare all'attenzione delle autorità competenti una situazione che ritiene meritevole di approfondimento.
La dirigenza esprime inoltre fiducia nella buonafede degli arbitri e nella consapevolezza delle difficoltà intrinseche al loro ruolo. Prendere decisioni in frazioni di secondo, in situazioni di gioco complesse e spesso caotiche, rappresenta una sfida che il club riconosce come oggettivamente ardua.
Tuttavia, l'Ugento fa notare come la sistematicità di certe valutazioni penalizzanti non possa essere ignorata. Quando le decisioni controverse si accumulano, sempre nella stessa direzione e spesso in contrasto con lo svolgimento effettivo delle azioni, diventa necessario sollevare la questione in modo formale.
L'impegno economico e organizzativo
Un aspetto che la società tiene a sottolineare riguarda l'entità degli investimenti sostenuti per partecipare al campionato. L'Ugento affronta, come viene evidenziato nella nota, impegni economici e organizzativi di notevole portata per garantire alla squadra le condizioni necessarie ad affrontare una stagione sportiva che si preannuncia lunga e impegnativa.
In questa prospettiva, la richiesta di maggiore attenzione da parte della classe arbitrale assume un significato che va oltre il singolo episodio: si tratta di tutelare un investimento importante e di garantire che il lavoro svolto dalla società possa essere valutato sul campo in condizioni di equità.
La richiesta alle autorità competenti
L'Ugento conclude la propria comunicazione con una richiesta specifica rivolta agli organi preposti alle designazioni arbitrali. La società auspica che nelle prossime giornate possano essere assegnati direttori di gara in grado di garantire la massima serenità nello svolgimento delle partite.
Il club si dichiara inoltre disponibile ad avviare un confronto costruttivo con le istituzioni competenti, con l'obiettivo di instaurare un dialogo fattivo e collaborativo. L'intenzione dichiarata non è quella di alimentare polemiche sterili, ma di contribuire al miglioramento complessivo del sistema.
La nota si chiude con un richiamo ai valori che la società dichiara di aver sempre rispettato: il rispetto per gli arbitri e per gli organi di riferimento. È proprio in nome di questi principi che l'Ugento ritiene legittimo richiedere analogo rispetto, sotto forma di designazioni arbitrali all'altezza delle aspettative di un campionato di livello come l'Eccellenza pugliese.
La presa di posizione del club salentino apre ora una fase di riflessione che coinvolge non solo la società interessata, ma l'intero movimento calcistico regionale. La risposta degli organi competenti sarà indicativa della volontà di affrontare in modo trasparente una questione che, al di là del caso specifico, tocca temi fondamentali come l'equità sportiva e la qualità dell'arbitraggio nei campionati dilettantistici.
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com / Twitter: @NotiziarioC
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