Il tecnico della Lazio, Maurizio Sarri, ha analizzato ai microfoni di DAZN il pareggio senza reti ottenuto sul campo del Pisa nella nona giornata di Serie A. Una prestazione caratterizzata da luci e ombre, con particolare difficoltà nella fase offensiva della ripresa, che ha portato il mister toscano a riflettere sulle condizioni fisiche della rosa e sulle caratteristiche tecniche a sua disposizione.
L'allenatore biancoceleste non ha nascosto l'insoddisfazione per quanto prodotto nella metà campo avversaria, soprattutto nella seconda frazione di gioco. "Davanti abbiamo fatto troppo poco, pagando anche il fatto che stiamo giocando con ragazzi che sono stati fuori per tanto tempo e non avevano le gambe per fare due gare in 4 giorni di alto livello", ha spiegato Sarri, mettendo in evidenza come il calendario serrato e le assenze abbiano pesato sulla condizione atletica dei suoi giocatori.
Nonostante le difficoltà mostrate in fase di costruzione, il tecnico ha voluto sottolineare un aspetto positivo del momento che sta attraversando la squadra capitolina. "Abbiamo fatto il quinto risultato utile e il Pisa è difficile da affrontare. Prendiamo quello che è venuto, la squadra sta trovando solidità e vediamo di mettere a posto quello che ci manca", ha dichiarato, evidenziando come la continuità di risultati rappresenti comunque un segnale incoraggiante nel percorso di crescita della Lazio.
Uno degli aspetti tattici più significativi della gara è stato l'inserimento di Pedro al posto di Dia nel corso della ripresa. Sarri ha spiegato la logica dietro questa sostituzione: "Ho visto stanco Dia e poi volevo cercare di portare un po' fuori il loro difensore centrale per poi attaccare gli altri due difensori con i due attaccanti esterni. Evidentemente, non c'era la gamba per farlo nella maniera giusta".
Una mossa che rivela l'intenzione del tecnico di sfruttare le caratteristiche dello spagnolo per creare spazi nella difesa avversaria, ma che non ha prodotto gli effetti sperati a causa delle condizioni fisiche non ottimali dei suoi interpreti. La stanchezza ha dunque rappresentato un fattore determinante nell'impossibilità di sviluppare con efficacia il piano tattico studiato per scardinare il sistema difensivo pisano.
Interrogato sugli elementi che necessitano di maggiore attenzione, l'ex allenatore di Napoli e Juventus ha individuato nella qualità e nella lucidità le principali aree di intervento. "Dobbiamo diventare più qualitativi e più lucidi in certi momenti della partita. Nel finale avevamo tre attaccanti piccoli e siamo usciti più volte con la palla alta: era un controsenso", ha affermato con schiettezza.
Un'autocritica che mette in luce alcune contraddizioni tattiche emerse nel corso del match, quando le scelte tecniche adottate non si sono sposate con le caratteristiche fisiche degli attaccanti in campo. La mancanza di lucidità nei momenti decisivi rappresenta evidentemente un nodo da sciogliere per permettere alla Lazio di compiere il definitivo salto di qualità.
La situazione relativa agli infortuni continua a rappresentare un elemento di preoccupazione per la gestione della rosa. Sarri ha fornito aggiornamenti sulle condizioni di Pellegrini, Basic e Gila, usciti nel corso della sfida contro il Pisa: "Non penso che siano grandi problematiche, il problema è che ne avevamo 7 a casa anche stasera. Vediamo se in questi giorni riusciamo a recuperare qualcuno. So che oggi qualcuno aveva dei controlli, ma non so come sono andati. I 3 di stasera non credo avranno grandi problemi".
Un quadro che evidenzia l'ampiezza dell'emergenza sanitaria in casa Lazio, con ben sette elementi rimasti a riposo nella trasferta toscana. La speranza del tecnico è quella di poter recuperare qualche elemento nei prossimi giorni, anche se al momento della conferenza stampa non aveva ancora ricevuto i risultati degli esami medici effettuati in giornata.
Forse la dichiarazione più significativa è arrivata quando Sarri è stato chiamato a confrontare l'attuale Lazio con le squadre che aveva allenato in precedenza. La risposta del mister è stata diretta e priva di giri di parole: "La squadra non ha le caratteristiche per fare il calcio che facevo prima, sono io che sto facendo un altro calcio".
Un'affermazione che rappresenta al tempo stesso un'analisi realistica delle qualità a disposizione e una dimostrazione di flessibilità tattica da parte di un allenatore che ha sempre fatto del suo credo calcistico un elemento distintivo. Sarri sta dunque adattando le proprie idee alle caratteristiche del materiale umano che ha a disposizione, consapevole che non sempre è possibile replicare i moduli e gli schemi che hanno caratterizzato le sue precedenti esperienze professionali.
Il pareggio di Pisa lascia dunque sensazioni contrastanti in casa biancoceleste: da un lato la continuità di risultati utili e la crescente solidità difensiva, dall'altro le difficoltà nel produrre gioco offensivo di qualità e l'emergenza infortuni che limita le rotazioni. Il cammino della Lazio di Sarri prosegue nella ricerca di un equilibrio che possa valorizzare al meglio le caratteristiche della rosa, in un processo di costruzione che richiede tempo e pazienza.
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com / Twitter: @NotiziarioC
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