A pochi giorni da un evento sportivo che rievoca una rivalità storica, assente da quasi quarant’anni, il presidente dell’U.S. Sambenedettese, Vittorio Massi, ha scelto un canale di comunicazione diretto per infondere carica alla sua comunità e, al contempo, richiamarla alla responsabilità. La sfida di domenica 26 ottobre, il derby contro l’Ascoli, è stata elevata dal dirigente a un momento cruciale di identità e unione per l’intera cittadinanza sambenedettese e per il cuore pulsante della tifoseria rossoblù.
Il lungo messaggio diffuso dal Presidente non si limita, infatti, a essere un incoraggiamento calcistico, ma si configura come un vero e proprio manifesto civico che celebra i valori intrinseci della città, l’orgoglio e la forza del popolo di San Benedetto del Tronto.
Rivolgendosi ai suoi concittadini e ai sostenitori rossoblù, Massi ha sottolineato l'eccezionalità dell'evento, che ritorna dopo «trentanove lunghi anni», e la sua profonda valenza emotiva: «Una partita che appartiene alla storia, alla memoria e al cuore di due città, ma che soprattutto rappresenta un sentimento profondo per tutti noi, uomini e donne di San Benedetto del Tronto».
Il cuore del suo intervento è stato un pressante invito alla maturità: «Rivolgo a tutti i tifosi e ai cittadini sambenedettesi un appello al cuore e alla ragione: viviamo questo derby con orgoglio, passione e rispetto, evitando qualsiasi gesto o comportamento che possa offuscare il valore dello sport o mettere a rischio la nostra comunità». La vera dimostrazione di carattere, per il presidente, è insita nella calma: «Il vero coraggio oggi è saper mantenere la calma, unire le forze, e dimostrare maturità e dignità».
Il presidente Massi ha utilizzato la piattaforma del derby per esaltare l'identità sambenedettese, definendola una città che non si è mai piegata: «San Benedetto del Tronto è una città che non ha mai chinato il capo. Non siamo sudditi di nessuno, né di altri comuni né di poteri forti». La forza della comunità risiede nella sua storia di riscatto e tenacia: «Siamo una comunità che ha sempre saputo lottare, soffrire, gioire e risorgere, forte della propria identità fatta di mare, lavoro, sacrificio e talento».
Ha orgogliosamente ricordato le origini dei suoi concittadini, siano essi «figli di marinai, di operai, di artigiani, di professionisti e di imprenditori che ogni giorno esprimono con orgoglio il valore e la creatività di un popolo che non teme il confronto con nessuno».
Il messaggio è dunque un invito a riscoprire le radici storiche in un momento di partecipazione collettiva. «Dobbiamo ritrovare in noi stessi la forza delle nostre radici, la coscienza della nostra storia, e l’orgoglio della nostra cultura. Solo unendo le nostre energie, facendo squadra come lo sport insegna, potremo affrontare le sfide future e respingere ogni tentativo di ridurre o marginalizzare la nostra identità».
In conclusione, Massi ha innalzato il significato della partita ben oltre il risultato sportivo. «Il derby di domenica prossima non è solo una partita: è un inno al sacrificio, alla lealtà, al coraggio e allo sport vero. Viviamolo come tale, con fierezza e rispetto». La squadra diventa l'emblema di un legame inossidabile: «ricordando che la Sambenedettese è molto più di una squadra: è il simbolo di un popolo intero, di una storia che continua, di un orgoglio che non si spegne».
L’auspicio finale è che l’unità collettiva possa garantire il successo, non solo in campo: «San Benedetto non è solo una città. È un popolo. Un popolo che ora più che mai deve esprimere il proprio orgoglio collettivo, dare valore alla propria identità e costruire insieme il proprio futuro. Solo così la competizione, lo sport e la comunità potranno vincere!».
La chiusura è un grido unanime che cementa l'unione tra squadra e città: «Un solo grido, forte, unito, eterno … 𝑭𝑶𝑹𝒁𝑨 𝑺𝑨𝑴𝑩!».
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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