La Sampdoria continua a faticare in Serie B e la situazione interna del club blucerchiato desta preoccupazione tra addetti ai lavori e tifosi. A fare il punto sulla complessa situazione della squadra ligure è stato Alfredo Aglietti, allenatore che conosce bene le dinamiche del calcio cadetto, intervistato dal portale specializzato Pianetaserieb.it.

L'analisi dell'ex tecnico di Chievo e Pordenone parte da una considerazione psicologica che potrebbe rappresentare uno dei nodi centrali delle difficoltà doriane: il peso rappresentato dall'indossare una maglia così importante in una categoria come la Serie B. "Le dinamiche le si conoscono solo dall'interno, dall'esterno vediamo solo i componenti della rosa, la squadra per intero. La Samp ha tanti tifosi, un seguito pazzesco anche in trasferta. Allo stesso modo, vestire questa maglia non è una cosa scontata in Serie B. Quindi si innescano delle responsabilità che in questo momento, forse, i calciatori fanno fatica a sopportare", ha dichiarato Aglietti.

Un'affermazione che getta luce su un aspetto spesso sottovalutato: giocare per una società dalla storia gloriosa, abituata al palcoscenico della Serie A e con una tifoseria numerosa e appassionata, può trasformarsi in un elemento di pressione piuttosto che di stimolo. La serie cadetta, infatti, non perdona e richiede mentalità, umiltà e capacità di gestire aspettative che per un club delle dimensioni della Sampdoria risultano particolarmente elevate.

Sul piano tecnico, Aglietti ha offerto una valutazione realistica delle prospettive stagionali dei blucerchiati. "Quest'anno la squadra ha qualcosa in meno in termini di qualità, ma può sempre lottare per arrivare ai play-off anche se la partenza non è stata positiva, c'è stato subito un cambio allenatore", ha osservato l'allenatore, riconoscendo che l'organico attuale presenta lacune rispetto al passato ma mantenendo un cauto ottimismo sulla possibilità di raggiungere comunque la zona playoff.

Proprio il cambio in panchina rappresenta uno dei temi centrali dell'intervista. Dopo l'esonero di Massimo Donati, la Sampdoria ha scelto una soluzione particolare, affidando la guida tecnica formalmente a Pierluigi Gregucci ma con Gianni Foti, fino a quel momento collaboratore, come figura di riferimento effettiva sulla panchina. Una situazione che ha sollevato interrogativi e che Aglietti ha commentato con lucidità.

"Vediamo Foti, che conosce bene l'ambiente, cosa sarà capace di trasmettere. Per lui è la prima volta da capo allenatore (anche se ufficialmente è Gregucci a ricoprire l'incarico NdR) e bisognerà capire cosa riuscirà a fare, ma di sicuro è un'occasione molto importante per lui", ha spiegato l'ex allenatore, sottolineando come per il collaboratore si tratti di un'opportunità significativa ma anche di un banco di prova delicato.

Sulla particolare configurazione dello staff tecnico, Aglietti ha fornito una lettura pragmatica legata agli aspetti regolamentari: "A livello burocratico bisogna rispettare alcune regole, dunque capita che accadano queste cose, si nomina un capo allenatore, ma poi bisogna capire chi effettivamente guiderà il gruppo. Di certo Foti ha bisogno di una persona esperta come Gregucci che ha fatto tanta Serie B. Credo che la società ha ben messo in chiaro quelle che sono le gerarchie per quanto riguarda le decisioni della squadra".

Una soluzione, dunque, che risponde a necessità normative ma che appare chiara nelle gerarchie interne: Foti guida il gruppo con l'esperienza e il supporto di un professionista navigato come Gregucci, che vanta una lunga carriera nella categoria.

Nell'intervista non poteva mancare un passaggio sull'allenatore esonerato. Aglietti ha espresso solidarietà nei confronti di Massimo Donati, riconoscendo che le circostanze non gli hanno permesso di dimostrare appieno le proprie capacità. "Dopo la partita con il Pescara sembrava che qualcosa fosse cambiato, invece si è incappati in un'altra sconfitta, a Chiavari. Dispiace per Donati, che avrebbe potuto dimostrare il suo valore, ma avrà altre chance. Era la prima volta in Serie B, può aver pagato un pizzico di inesperienza, ma è normale", ha commentato.

Le parole dell'allenatore evidenziano come l'illusione di una svolta dopo il match contro il Pescara sia stata rapidamente infranta dalla sconfitta nel derby con il Chiavari, risultato che ha probabilmente accelerato la decisione societaria di cambiare guida tecnica. Per Donati, alla prima esperienza come allenatore in Serie B, l'inesperienza potrebbe aver inciso, ma secondo Aglietti si è trattato di un fattore comprensibile e il tecnico avrà modo di rifarsi in futuro.

La situazione della Sampdoria rimane complessa e ricca di incognite. La sfida per la nuova gestione tecnica sarà duplice: da un lato recuperare punti preziosi in classifica per mantenere vive le speranze di accesso ai playoff, dall'altro lavorare sulla testa dei giocatori per trasformare il peso della maglia da fardello a motivazione. Solo il campo potrà dire se questa soluzione tecnica si rivelerà vincente e se i blucerchiati sapranno ritrovare la continuità necessaria per risalire la classifica della Serie B.

Sezione: Serie C / Data: Mar 28 ottobre 2025 alle 07:45
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com / Twitter: @NotiziarioC
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