Un’iniezione di fiducia, un segnale forte e chiaro a tutto l’ambiente: la recente vittoria del Brindisi contro l’Ugento non è stata una semplice conquista di tre punti, ma un’affermazione di vitalità, lucidità e tenacia che va ben oltre il risultato sul campo. A sottolinearlo con vibrante entusiasmo è il presidente del club biancazzurro, Giuseppe Roma, nelle sue dichiarazioni rilasciate quest’oggi al Quotidiano di Puglia.
«La vittoria contro l’Ugento ha un significato che va oltre il risultato. È il segno di una squadra viva, lucida, capace di restare in partita con la testa e con il cuore», ha esordito il numero uno della società adriatica, evidenziando come l’approccio mentale e la determinazione dei suoi giocatori siano stati gli elementi chiave per superare l’avversario. Roma non ha nascosto la sua soddisfazione per la prestazione corale della squadra: «Domenica ho visto undici calciatori che non hanno sbagliato nulla. E spesso, più che la giocata, è la precisione, l’attenzione, la fame a decidere una partita. E domenica avevamo fame».
Una fame, quella manifestata dai giocatori del Brindisi, che il presidente descrive come un desiderio ardente di punti, di rivalsa e di orgoglio, ma soprattutto come la ferma volontà di dimostrare il proprio valore in questo momento cruciale della stagione. «Fame di punti, di riscatto, di orgoglio. Fame di dimostrare che ci siamo, che non molliamo, che siamo ancora dentro questa battaglia», ha rimarcato con convinzione Roma.
La situazione in classifica vede attualmente il Brindisi FC penultimo, a un solo punto di distanza dall’Angri, con sole quattro partite ancora da disputare. Un cammino certamente arduo, ma che non scalfisce la fiducia e la determinazione del presidente e della squadra. «Ora siamo penultimi, a un solo punto dall’Angri. Mancano quattro partite. E sì, la strada è stretta. Ma lo è sempre stata», ha ammesso Roma, per poi aggiungere con fermezza: «Ciò malgrado il nostro pensiero non cambia. È lo stesso dall’inizio: lottare fino alla fine. Lottare anche quando sembra che tutto remi contro».
Il presidente ha ripercorso le difficoltà incontrate durante questo campionato, un percorso accidentato fin dall’inizio. «E infatti non ci siamo mai nascosti. Lo sapevamo che questo campionato sarebbe stato una salita. Una corsa a ostacoli. Lo è stata davvero. Siamo partiti da sottozero mentre le altre facevano punti. Abbiamo dovuto inseguire, rientrare in corsa, accorciare. Abbiamo giocato con la pressione addosso ogni domenica cercando di tenere la barra dritta anche nei momenti più duri». Nonostante gli imprevisti e le sfide, Roma ha sottolineato la resilienza del gruppo: «Non tutto è andato secondo i piani, è vero. Ma siamo ancora lì. E non ci tireremo indietro ora. Il bilancio si farà alla fine. Non adesso, con un obiettivo che, per quanto difficile, è ancora aperto. E fino a che la matematica non dirà la parola fine, noi continueremo a crederci».
Un elemento fondamentale in questa fase delicata è l’unità d’intenti che si respira all’interno del club. «La squadra è unita. Lo spogliatoio è compatto. La società lavora in silenzio, ogni giorno, senza clamori ma con lo stesso rispetto e la stessa passione che si chiede a chi indossa questa maglia», ha assicurato il presidente, evidenziando l’impegno costante e discreto di tutte le componenti societarie.
Nonostante le restrizioni che impongono le partite a porte chiuse, il sostegno dei tifosi non è mai venuto meno. «Giochiamo a porte chiuse. Lo stadio è vuoto ma il tifo non è mai mancato. Sappiamo che la gente di Brindisi ci segue, ci guarda, ci aspetta. Anche da lontano. E noi sentiamo il dovere di dare il massimo. Per rispetto, per dignità, per attaccamento a questa maglia», ha dichiarato Roma, sottolineando il forte legame tra la squadra e la sua città.
In conclusione, il presidente del Brindisi FC ha lanciato un messaggio di determinazione e concentrazione in vista delle ultime cruciali sfide. «Non abbiamo tempo per le lamentele ma solo spazio per la determinazione. Ogni energia ora va tenuta stretta. Ogni distrazione va lasciata fuori. È il tempo della lotta. E noi ci saremo. Tutti. Insieme. Fino all’ultimo secondo».
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