Foligno, Petterini: "Serie D campionato nazionale, discorso diverso dall'Eccellenza"

Fonte: folignosport.it
Foligno, Petterini: "Serie D campionato nazionale, discorso diverso dall'Eccellenza"

Da un capitano all’altro. Da Maurizio Peluso, leader e trascinatore tecnico del Foligno Calcio, alla leggenda che ha fatto la storia di questa squadra. Gli anni avanzano, ma lui continua a difendere con tutta la forza e l’energia possibile quei colori e quella maglia che ormai sono diventati quasi come una seconda pelle. Senza mai mollare, senza mai arrendersi, nemmeno in questo periodo così complicato per tutti quanti, calciatori e non. Abbiamo fatto una chiacchierata a tu per tu (ovviamente via telefono) con il Capitano del Foligno Calcio: Filippo Petterini.

Ciao Filippo, come stai vivendo questo periodo di isolamento senza calcio?

Lo sto vivendo un po’ come tutti. Per quello che è possibile mi alleno, anche se non è semplice, visto che non c’è un vero e proprio obiettivo. Ogni previsione ora può risultare errata, perché non si sa se e quando si ritornerà in campo. Però nei limiti de possibile provo a fare qualcosa in giardino per non stare proprio fermo. E poi a casa passo il tempo con tra televisione, programmi di informazione e serie tv, insomma, le cose che fanno un po’ tutti.

Che cosa ti manca di più del Foligno Calcio?

Sicuramente il il campo e lo spogliatoio. Però grazie alle chat, ai gruppi, alle videochiamate con la squadra e il mister abbiamo modo di sentirci e confrontarci su questo momento e questa situazione. Con Peluso, ad esempio, ci sentiamo 2-3 volte al giorno. Qualche sera fa ho parlato anche col presidente Tofi. In tutti, però, c’è questo grossissimo punto interrogativo: ‘finirà la stagione? Riprenderemo?’ Penso che valga per noi come per tutte le squadre.

Da capitano cerchi di tenere alto il morale della squadra?

Ma si via… un po’ per come sono io di carattere, sempre positivo, guardo sempre il bicchiere mezzo pieno. E’ chiaro, e l’ho sempre detto a tutti, che non bisogna rimanere fermi, bisogna curare l’alimentazione e allenarsi nel limite del possibile. Il grosso punto di domanda è che non si sa il futuro. Quando è scoppiata questa emergenza non credevo si arrivasse a questo punto. Ora basta accendere la televisione per rendersi che è un problema mondiale. La salute deve essere la prima cosa da tutelare. Solo a quel punto, se ci saranno le condizioni, si valuterà se ci sono i presupposti per poter ricominciare e concludere la stagione, come penso tutti i tesserati si augurano.

Sarebbe un problema giocare a Giugno o Luglio per terminare la stagione?

Penso che questa l’unica possibilità per finire i campionati. Nel nostro girone mancano 8 partite, ma in altri nel Nord Italia ne mancano 11 o 12. Quando si dice di ricominciare va bene, ma la Serie D è un campionato nazionale, non è un Eccellenza umbra per cui se la situazione in Umbria nel prossimo mese migliora allora il Comitato Regionale decide di far finire il campionato, al limite giocando a porte chiuse. La Serie D è una questione nazionale e ora ci sono zone in Italia dove non penso che tra un mese si riesca a giocare.

Se si dovesse riprendere, sarebbe come ripartire da zero?

Questa che stiamo vivendo è come una sosta estiva. Nella migliore delle ipotesi possibili saremmo stati fermi due mesi, tutto Marzo e tutto Aprile.  Praticamente è come quando c’è la sosta tra la fine di un campionato e l’inizio del successivo. Io penso che bisognerà fare una mini-preparazione per queste 8 partite, perché si potrebbero giocare non in due mesi come da calendario, bensì in un mese, giocando domenica-mercoledi-domenica. Per questo secondo me la condizione fisica influirà molto e servirà l’apporto di tutta la rosa, anche perché si andrebbe a giocare in estate, ogni tre giorni e con 30 gradi… In Serie A, ad esempio, sarebbe più facile ricominciare, perché i giocatori sono tutti monitorati, si possono allenare con tutte le precauzioni riguardo la distanza di sicurezza, la sanificazione degli ambienti, la misurazione della febbre, visto che sono seguiti h24 dal medico, e quindi potrebbero terminare il campionato a porte chiuse senza problemi. In Serie D, invece, riuscire a fare tutto questo è più complicato, i mezzi a disposizione sono minori.

E’ un peccato che questa situazione di emergenza sia scoppiata in un momento positivo per il Foligno Calcio…

E’ vero, eravamo in un trend positivo dove la squadra stava facendo bene ed era in fiducia. Ora invece si è azzerato tutto. Anche nell’ultima partita (la sconfitta col Cannara dell’1 Marzo) la squadra aveva giocato bene. E’ stata una partita strana: nei 90 minuti forse meritavamo tutto tra che di perdere, considerando le occasioni create in cui siamo arrivati 5 volte davanti al portiere e il gol su rigore segnato da loro, ma a volte ci sono la sorte e gli episodi che influiscono sul risultato. Comunque noi dovremmo ripartire da quella prestazione, ovviamente cercando di ritrovare qualche meccanismo. La condizione fisica sarebbe un punto di domanda, ma come vale per noi vale per tutti.

Per il prossimo anno farai ancora parte della truppa biancoazzurra?

L’idea mia, prima che scoppiasse tutta questa situazione, era di fare un’altra stagione. L’unico problema, come sanno tutti, è il ginocchio sinistro. Se il ginocchio me lo concede, io gli ho chiesto di giocare un altro anno. Questa era la mia intenzione prima di questa emergenza. Ora vediamo se si finirà di disputare la stagione. Io penso che il calcio dilettantistico subirà una bella botta sotto tutti i punti di vista. Se la Lega Nazionale Dilettanti non si inventa qualcosa, dalla Serie D in giù, ci saranno  grossi problemi. E’ una situazione non semplice da gestire.

Che messaggio vuoi lasciare ai tifosi che aspettano di tornare al Blasone per rivedere Petterini e tutti i falchi trionfare? 

Mi piacerebbe rivedere il Blasone con un bel flusso di gente, sperando che se si ricomincia non bisognerà farlo a porte chiuse. Ai tifosi faccio un augurio, l’importante ora è che stiano tutti bene e restino a casa. Stiamo facendo tutti insieme questo piccolo fioretto, alla fine ci stanno solo chiedendo di restare a casa forse per tutto Aprile, e poi vedremo… Come squadra, insieme alla società, stiamo pensando di fare raccogliere qualcosa per dimostrare la nostra vicinanza a chi ha bisogno, anche se ora non è semplicissimo riuscire a organizzarsi. Mando un abbraccione ai tifosi e a tutta la città. Speriamo di rivederci presto allo stadio!