L'Asti non vuole essere meteora in Serie D. Pronto l'ingresso di nuovi soci

21.06.2021 20:30 di Anna Laura Giannini   vedi letture
Fonte: La Stampa
L'Asti non vuole essere meteora in Serie D. Pronto l'ingresso di nuovi soci

L’Asti si è congedato dal campionato lampo di Eccellenza con una sconfitta contro la Giovanile Centallo, ma è stato un risultato ininfluente per la classifica.

I festeggiamenti per la promozione in D si erano già consumati la settimana passata con una giornata d’anticipo. Con il successo per 3-1 sul Chisola al Censin Bosia, i galletti erano diventati irraggiungibili dal Corneliano che ieri riposavano. Il bilancio finale parla di otto vittorie, un pareggio e una sola sconfitta. Diciannove i gol segnati contro gli appena cinque subiti. L’Asti torna così in D dopo sei anni. L’ultima stagione in quarta serie era stata nel 2014-2015.

Ma era un’altra società, poi fallita. L’attuale affonda le sue radici nelle Colline Alfieri, diventate poi semplicemente Alfieri e quindi Asd Asti, la denominazione attuale, che conserva i colori biancorossi e il simbolo del galletto del glorioso Ac Asti. Il suo patron è Ignazio Colonna che aveva rilevato il sodalizio nel 2017 promuovendo dalla Juniores il trainer Davide Montanarelli e affidandogli la prima squadra.

Una scommessa vinta perché il mister di Villanova d’Asti si è rivelato uno dei migliori tecnici della categoria. In quell’estate del 2017 solo due giocatori avevano accettato di restare: il portiere Brustolin e il difensore Di Savino. Sono i due senatori dell’Asti vincente e Brustolin è anche il capitano.

È una squadra dall’anima astigiana, con tanti giocatori cresciuti nel vivaio o nati in città come Beppe Picone, esterno offensivo che ha fatto la differenza. Le due sorprese sono state il «golden boy» Masoello e il centrocampista Toma, che hanno fatto tutta la trafila dalle giovanili diventando titolari inamovibili. Il bomber è stato Mattia Piana, capocannoniere del girone con 8 gol.

Acquistato dal Castellazzo, ha portato ad Asti la sua mentalità vincente, Domenica prossima allo stadio si svolgerà la cena della promozione, intanto la società presieduta da Tony Isoldi guarda avanti e punta a potenziare l’assetto dirigenziale.

Si parla con sempre più insistenza dell’ingresso di Bruno Scavino, attuale proprietario del Canelli Sds. Ma non ci sarà nessuna fusione: Scavino avrebbe intenzione di mantenere la sua società in Eccellenza come San Domenico Savio. Il suo arrivo permetterebbe però all’Asti di avere una maggiore solidità economica e di far sì che i galletti in D non siano solo di passaggio.