L’amara sconfitta maturata nel confronto diretto contro l’Afragolese ha lasciato un velo di rammarico tra le fila della Paganese, un risultato di 2-0 che, a detta del tecnico Raffaele Novelli, non riflette pienamente il percorso e la qualità espressa dalla sua squadra sul campo.
L’analisi post-partita dell'allenatore si è concentrata sull'equilibrio emotivo e tattico, necessario per superare il momento di flessione, ma ha anche riservato una ferma e inattesa posizione riguardo le imminenti manovre del mercato di dicembre.
Novelli ha esordito definendo l’esito come una “sconfitta un po’ dolorosa”, sottolineando l’impressione che ci sia “un po’ da recriminare” per l’andamento della gara. Fino al minuto che ha preceduto il primo gol degli avversari, la Paganese aveva infatti mostrato segnali incoraggianti, prendendo le redini del gioco con decisione.
“Abbiamo fatto dei primi 35 minuti prima di subire il gol in cui la squadra ha prodotto, ha avuto qualità di gioco, ha avuto costruzione, ha avuto personalità,” ha spiegato il tecnico, evidenziando come gli schemi e le trame offensive abituali avessero portato gli Azzurrostellati ad avvicinarsi con insistenza all’area avversaria. Tuttavia, il calcio, si sa, vive di cinismo e concretezza: “È logico, poi, nel calcio, se non fai gol nelle situazioni… due, tre palle importanti per far gol nella prima parte, lo sfrutti dell’avversario.”
Ed è proprio il mancato sfruttamento delle occasioni che, a detta di Novelli, ha aperto il varco al repentino crollo. La squadra, che aveva giocato a tratti nell’alta metà campo per lunghi tratti del primo tempo, ha subito due reti da due tiri: “Due tiri, due gol, questo è stata la gara,” una sintesi brutale dell'efficacia avversaria. A questo shock è seguito un evidente "blackout" che ha portato alla fine del primo tempo, compromettendo il risultato.
Nonostante il pesante passivo, l’allenatore ha invitato all’analisi lucida e pacata, invitando a non farsi condizionare dal solo risultato finale. Nella ripresa, la squadra ha provato a riequilibrare lo scontro, creando altre opportunità che non si sono concretizzate, come quella cruciale capitata sui piedi di Ladi che avrebbe potuto “cambiare il destino di questa partita” rimettendo in corsa la Paganese.
L’attenzione si sposta poi sull’analisi specifica dei gol subiti, da cui si possono trarre insegnamenti per il futuro. Novelli ha riconosciuto che, specialmente sul secondo gol, frutto di una palla alta, “forse dobbiamo fare qualcosa di diverso.” Sebbene abbia dato merito all’abilità dell’attaccante avversario, ha precisato che i suoi giocatori erano "là in zona palla" e avrebbero potuto interpretare meglio la situazione. Riguardo al primo gol, ha ammesso: “Su qualcosa che abbiamo concesso che non eravamo messi bene in qualche posizione del campo abbiamo concesso il primo e il secondo gol.” Tali concessioni, pur potendo essere in parte attribuite alla bravura dell’avversario, devono essere corrette in vista delle “situazioni analoghe nelle prossime partite.”
La stabilità e l'equilibrio mentale restano, per Novelli, la base di tutto: “L’equilibrio, come ho detto sempre, la stabilità è fondamentale per dare continuità a un lavoro,” ha ribadito, rassicurando che in settimana la squadra lavorerà con la dovuta calma per correggere le lacune emerse.
Il momento più significativo dell’intervista è arrivato con la domanda sul calciomercato e sulle eventuali richieste fatte alla società in vista della sessione invernale. Contrariamente a quanto spesso accade dopo una sconfitta, Novelli ha espresso piena fiducia nel gruppo a sua disposizione, smontando sul nascere l’idea di una rivoluzione.
“Quello che chiedo alla società è di lasciare lo stesso organico, gli stessi calciatori, l’ho detto già precedentemente,” ha dichiarato con fermezza. L'allenatore ha chiarito che il suo non è un gruppo da rifondare: “Non è una squadra che ha bisogno, è una squadra che deve dare continuità a un lavoro partita per partita.”
Per il tecnico, l’idea di intervenire massicciamente sul mercato sarebbe "molto riduttivo." Pur ammettendo la possibilità di qualche ritocco mirato (“nei ruoli dove siamo mancanti, mancanti in qualche situazione, là forse qualcosa”), il messaggio è chiaro: “La squadra deve deve essere la stessa perché la squadra è in crescita a mio avviso, è una squadra che può arrivare giorno per giorno, partita per partita, con un aspetto importante.”
Infine, l’attenzione si è spostata su Faella, il nuovo arrivato, e sulla sua integrazione nella rosa. Novelli ha fornito un aggiornamento sulle condizioni fisiche del giocatore, specificando che al momento non è ancora al top della forma: “Dobbiamo aspettare, farlo salire fisicamente perché da tanto tempo non gioca, poi viene anche da un’operazione.”
Il nuovo acquisto avrà bisogno di tempo per ritrovare la condizione ottimale, ma l’allenatore ne ha lodato la versatilità tattica, caratteristica che lo rende un elemento prezioso per il reparto offensivo. Novelli ritiene che Faella sia “un giocatore che riesce a coprire i tre ruoli, sia punta centrale che punta esterno a destra e a sinistra.”
Il suo inserimento, tuttavia, non può prescindere da una fase di adattamento: “Bisogna dare il tempo di salire fisicamente, dare il tempo di capire pure quali sono le idee di squadra, perché ogni calciatore deve mantenere le sue qualità naturali, e però deve capire dove e quando si fanno alcune cose e poi quando non ci sono gli spazi attraverso un’idea per trovare le soluzioni.”
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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