La sconfitta nel derby di Coppa Italia Serie C contro la Sambenedettese lascia spunti di riflessione in casa Ascoli. Una prestazione a due facce, con un primo tempo difficile e una ripresa di tutt'altro tenore, che ha sollevato interrogativi sulla tenuta mentale della squadra in un momento delicato della stagione.
Al termine della gara, il tecnico bianconero Giuseppe Agostinone ha affrontato l'analisi del match in conferenza stampa, respingendo le critiche più severe rivolte alla sua squadra. Il mister ha difeso i suoi ragazzi dalle accuse di aver svenduto la partita: "Regalato mi sembra un aggettivo scomodo: noi non regaliamo niente. Il primo gol non l'ho rivisto, ma potrebbe essere fuorigioco. Ci sono state due partite in una: nel primo tempo la Samb ha sfruttato transizioni e seconde palle; nel secondo non c'è stata storia, abbiamo dominato e creato occasioni. Penso che l'Ascoli abbia fatto una buona partita complessiva. Ora ci prepariamo per domenica: è stata anche l'occasione per chi ha giocato meno".
La gara ha evidentemente mostrato due volti differenti della formazione picena. Se nella prima frazione i padroni di casa hanno saputo capitalizzare le ripartenze e l'aggressività sulle seconde palle, mettendo in difficoltà la retroguardia bianconera, nella ripresa i rapporti di forza si sono capovolti. L'Ascoli ha alzato il baricentro, aumentato l'intensità e creato diverse opportunità per riaprire il confronto, senza tuttavia riuscire a concretizzare la propria superiorità territoriale.
Sulla prestazione individuale dei suoi giocatori, alcuni dei quali hanno goduto di maggiore spazio proprio in virtù del turno infrasettimanale di coppa, Agostinone si è mostrato soddisfatto nel complesso: "Tutti hanno fatto una bella partita. Negli episodi del secondo tempo potevamo essere più fortunati e più cinici. Ci teniamo la prestazione e guardiamo avanti".
Un tema rilevante riguarda le condizioni fisiche di diversi elementi della rosa. Nicoletti, Guiebre, Pagliai e Damiani sono alle prese con problemi fisici di varia natura, e la loro disponibilità per il prossimo impegno di campionato resta incerta. Interrogato sulla possibilità di recuperare qualcuno di loro per la sfida di domenica, il tecnico ha mantenuto un atteggiamento prudente: "Stanno facendo valutazioni. In questi giorni avremo un quadro più chiaro con lo staff sanitario; decideremo poi il da farsi".
La situazione dell'infermeria rappresenta inevitabilmente un fattore da monitorare con attenzione, considerando che la continuità di rendimento passa anche attraverso la possibilità di poter contare su organici al completo e in condizione ottimale.
Sul piano delle ambizioni stagionali, Agostinone ha tracciato una linea chiara riguardo al percorso di crescita del suo Ascoli. Alla domanda se la squadra possa puntare al vertice della classifica, il mister ha risposto con realismo, sottolineando il processo di costruzione in atto: "L'Ascoli deve migliorare giorno dopo giorno. È una squadra nuova, strutturata da quest'anno, che si sta amalgamando. Dopo 11 gare il percorso di crescita è quello giusto. Portiamo questo stemma e dobbiamo provare a vincere ogni partita, ma l'obiettivo primario è crescere individualmente e collettivamente".
Una dichiarazione che fotografa con precisione la situazione del club bianconero, impegnato in un progetto di medio periodo dopo i profondi cambiamenti dell'estate. L'allenatore riconosce il peso della maglia che la squadra indossa e la responsabilità che ne deriva, ma al contempo chiede tempo per completare il processo di integrazione e maturazione del gruppo.
Per Agostinone, la trasferta di San Benedetto del Tronto ha rappresentato anche un ritorno personale carico di emozioni. Erano trascorsi 23 anni dal suo ultimo passaggio in quella città, quando vestiva i panni del calciatore per una breve parentesi della sua carriera. Rivedere lo stadio Riviera delle Palme da allenatore, in un derby sentitissimo e davanti a una cornice di pubblico importante, avrebbe potuto rappresentare una distrazione, ma il tecnico ha garantito massima professionalità: "Sono tornato in altra veste, in un derby con grande cornice di pubblico. Sono stato lucido: sono un professionista, rappresento l'Ascoli e devo dare il massimo perché la squadra faccia bene".
Una risposta che conferma l'approccio pragmatico e concentrato di Agostinone, capace di gestire anche gli aspetti emotivi senza lasciarsi condizionare dal contesto.
L'eliminazione dalla Coppa Italia, per quanto dolorosa soprattutto per le modalità con cui è maturata e per il valore simbolico del derby, non intacca gli obiettivi di fondo della stagione bianconera. Il campionato resta il principale banco di prova, e domenica la squadra dovrà dimostrare di aver metabolizzato la delusione, ripartendo con la determinazione necessaria per continuare il proprio cammino di crescita.
Il segnale positivo da portare a casa è la reazione mostrata nella seconda parte di gara, quando l'Ascoli ha dato prova di carattere e qualità, pur senza riuscire a ribaltare il risultato. Sarà compito di Agostinone e del suo staff lavorare affinché questa versione della squadra diventi lo standard, eliminando le fasi di appannamento che sono costate care nel primo tempo del derby.
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