Il presidente bianconero, Bernardino Passeri, ha diffuso un "dispaccio settimanale" dal tono profondamente personale e toccante, dedicato alla memoria della madre, Elsa, scomparsa domenica notte all'età di 95 anni. Il messaggio è un intreccio commovente di affetti familiari, gioia sportiva e lutto, raccontando la cronaca di un weekend segnato dal trionfo in campo e da una perdita incolmabile.

Passeri ha iniziato la sua riflessione evidenziando come la vita riservi momenti inimmaginabili, anche a chi ha vissuto un’esistenza ricca di esperienze. La figura della madre, originaria di Montegallo, è stata descritta con tratti di rara forza e integrità: "Mia madre, 95 anni, ascolana di Montegallo, tosta come la montagna dove è nata, onesta, umile, di basso profilo per scelta, lavoratrice instancabile, mamma a tempo pieno." L'impatto della sua scomparsa è stato immediato, generando un'onda di attenzione che lei, in vita, aveva sempre accuratamente evitato: "Poche ore dopo che ci ha lasciato è finita su tutti giornali, sui social e su centinaia di messaggi sul mio telefono."

Il presidente ha ripercorso gli ultimi momenti di vicinanza, trascorsi con i familiari. Venerdì sera, insieme alle sorelle e ad alcuni nipoti, ha dormito con lei agli Altipiani di Arcinazzo. La felicità della madre nel vedere la famiglia riunita era palpabile: "Lei si svegliava, era felice che eravamo tutti insieme e si sfotteva con le mie sorelle che gli dicevano, parlando di me, “ecco il tuo amore marchigiano, luce dei tuoi occhi” e lei confermava e rideva."

Il racconto è poi scivolato nella frenesia della domenica, divisa tra la gestione dell'ansia per la madre e la tensione per la partita. Passeri è rientrato a Roma il sabato sera, per poi trovarsi ad Ascoli la domenica mattina, diviso tra il "Picchio" (la squadra) e l’impegno al "Del Duca". L'inizio della gara ha coinciso con un'esplosione di tifo: "Poi lo stadio monta come una marea, si inizia a giocare, i ragazzi in campo, come se sapessero, ricamano un calcio che è una poesia." Il risultato finale, un vero capolavoro in campo, ha spinto il presidente a un profondo ringraziamento spirituale e professionale. È in questo momento di grande gioia che il pensiero si è rivolto alla madre come fonte di ogni successo: "Questa volta ringrazio mamma che mi ha dato la capacità di stringere a me tutto questo popolo con cui oggi sto creando questa favola."

Subito dopo il trionfo, la chiamata della sorella ha rivelato l'ultimo pensiero della signora Elsa, desiderosa di conoscere l'esito della partita: "Dice mamma mi cerca, ha chiesto il risultato e ha chiesto se glieli regalano i gol all’Ascoli, è felice e mi aspetta."

Il viaggio di ritorno del presidente verso la madre è diventato il drammatico epilogo del racconto. Dopo tre ore di strada, l'arrivo a casa è stato tardivo: "Io parto, viaggio 3 ore, arrivo a casa, ma lei era già andata via, serena, felice, con vicino le figlie, il genero, nipoti e pronipoti della sua ricetta speciale e il suo figliol prodigo di ritorno dalla battaglia vinta per lei." Un’ultima, toccante immagine, quella di una madre che partiva per ricongiungersi al marito: "Era andata già via da Papà a raccontargli tutto."

Il presidente ha descritto la fase successiva alla scomparsa, dove la notorietà in vita evitata dalla madre è arrivata con il lutto, trasformando il funerale in un tributo di affetto popolare: "Inizia il suo momento di notorietà che aveva sempre evitato, iniziano giornali, iniziano i messaggi a centinaia, arrivano gli amici, i parenti, i conoscenti, i dipendenti, un funerale con l’amore, l’affetto che si taglia con il coltello, tutti a dargli l’ultimo saluto e a ringraziarla per aver creato tutto questo."

Il messaggio si è concluso con un’amara riflessione sulla compresenza del trionfo e del dolore in una sola notte: "Non so se qualcuno potrà capire cosa significhi passare dal trionfo alla perdita della mamma nella stessa notte, una sensazione inspiegabile." Questa "sensazione inspiegabile" è stata incanalata in una rinnovata forza, legata a un patto con la comunità che ora acquisisce un significato ancora più profondo e motivante: "La forza che corre su questo cavo di acciaio che è il nostro patto, che ora piu che mai ci farà vincere, anche per mamma Elsa, partita dopo partita, una alla volta, fino a che saremo tutti uniti nessuno riuscirà a fermarci, forse a rallentarci, ma mai a fermarci."

Un ultimo, commosso saluto e una preghiera: "Dillo a papà che mi ha cresciuto con te. Ciao Mamma."

Sezione: Serie C / Data: Mer 15 ottobre 2025 alle 16:15
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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