Al termine del pareggio casalingo contro il Gubbio, il centrocampista dell'Ascoli, Tommaso Milanese, protagonista della rete del momentaneo vantaggio, ha espresso una valutazione equilibrata della prestazione della squadra marchigiana. Nelle dichiarazioni rilasciate dopo il fischio finale, il calciatore ha dimostrato consapevolezza sia degli aspetti positivi sia delle lacune da colmare per invertire la rotta.
La delusione per il risultato finale è evidente nelle parole del giovane centrocampista, che non nasconde l'insoddisfazione per un match che aveva preso una piega favorevole. "Siamo consapevoli di aver fatto una gran partita, ma anche che non basta. Se non porti a casa i tre punti vuol dire che qualcosa va migliorato. Abbiamo giocato bene, creato tanto, ma dobbiamo essere più cinici per chiudere le gare", ha affermato Milanese, individuando nella mancanza di concretezza il principale limite emerso nel confronto con gli umbri.
Il gol siglato dal numero otto bianconero è stato il risultato di una manovra collettiva di pregevole fattura, che ha evidenziato la qualità del lavoro svolto durante la settimana. Milanese ha voluto sottolineare la natura corale dell'azione, attribuendo il merito dell'esecuzione ai compagni di squadra: "Sono tutte giocate che proviamo in allenamento. Nicolas Rizzo ha dato una grande palla a D'Uffizi, che mi ha servito perfettamente: io dovevo solo mettere il piede. Merito della squadra, non mio". Una dichiarazione che testimonia lo spirito di gruppo e l'umiltà del giocatore, pronto a riconoscere il contributo fondamentale dei suoi compagni nella costruzione della marcatura.
L'analisi si è poi estesa alle difficoltà tattiche che la squadra sta affrontando nelle ultime settimane. Secondo il centrocampista, gli avversari hanno cominciato a studiare con maggiore attenzione il sistema di gioco dell'Ascoli, adottando contromisure specifiche: "Le squadre cominciano a conoscerci e si chiudono di più, quindi dobbiamo sempre inventare soluzioni nuove. Oggi ci siamo riusciti a tratti, ma la strada è quella giusta". Un'osservazione che evidenzia la necessità di ampliare il ventaglio di soluzioni offensive per aggirare le difese sempre più compatte che la formazione bianconera si trova ad affrontare.
Nonostante la mancata vittoria, Milanese ha voluto evidenziare gli elementi incoraggianti emersi dalla prestazione: "La prestazione c'è, ora dobbiamo trasformarla in vittorie. L'obiettivo è ritrovare la continuità e non fermarsi. Siamo contenti del gioco, ma vogliamo di più". Parole che riflettono l'ambizione del gruppo e la determinazione a superare questo momento di difficoltà nella conquista dei tre punti.
Il pensiero finale del centrocampista è rivolto ai tifosi e alle aspettative della città: "Solo così potremo crescere e regalare le soddisfazioni che la piazza merita". Una dichiarazione che testimonia il senso di responsabilità nei confronti di una tifoseria esigente e appassionata, che attende segnali concreti di crescita dalla propria squadra.
Il pareggio contro il Gubbio rappresenta quindi un'occasione mancata per la formazione marchigiana, capace di esprimere un calcio propositivo ma ancora incapace di capitalizzare pienamente la propria superiorità in campo. La sfida per il gruppo bianconero sarà proprio quella di trovare la chiave per trasformare le prestazioni positive in risultati concreti, un passaggio indispensabile per dare continuità al cammino e rispondere alle attese di una piazza storicamente ambiziosa.
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