L'Ascoli ha inaugurato una nuova era sotto la guida di Francesco Tomei, il tecnico pescarese che ha firmato un accordo fino al 30 giugno 2026, con un'opzione per il futuro. La società bianconera ha accolto con entusiasmo il nuovo mister, che si è presentato con idee chiare e una visione ben definita per il club.
Nato a Pescara il 10 aprile 1972, Tomei porta con sé un bagaglio di esperienze significative, avendo ricoperto il ruolo di vice e collaboratore fidato di Eusebio Di Francesco in diverse piazze importanti come Pescara, Lecce, Sassuolo, Roma e Hellas Verona. La sua carriera da primo allenatore è iniziata nella stagione 2023/24 con il Monopoli, per poi guidare il Picerno fino all'ottavo posto e ai playoff nell'ultima annata. L'Amministratore Unico Bernardino Passeri e l'intera dirigenza dell'Ascoli Calcio hanno espresso il loro caloroso benvenuto, augurando al nuovo tecnico di raggiungere traguardi ambiziosi sulla panchina bianconera.
Il Direttore Sportivo Matteo Patti ha illustrato i criteri che hanno portato alla scelta di Francesco Tomei, sottolineando come la sua visione si allinei perfettamente con la filosofia di "Distretti sport calcio", incentrata sulla crescita dei giovani talenti. «Abbiamo avuto contatti con numerosi allenatori, come è giusto che sia, e dopo diversi colloqui abbiamo deciso di puntare su Tomei», ha spiegato Patti. «Si sposa maggiormente con la nostra filosofia che mira a sviluppare i ragazzi che scendono in campo. Il mister, numeri alla mano, ha dimostrato le sue capacità. Siamo convinti che ci aiuterà a concretizzare la nostra visione».
Francesco Tomei ha esordito ringraziando la dirigenza per la fiducia accordatagli: «Mi preme ringraziare chi mi ha scelto: l'amministratore unico, Andrea e Matteo». Le sue parole hanno subito rivelato un profondo attaccamento al territorio: «La sensazione è bellissima, non starò a dire le solite cose su Ascoli. Abito qui vicino, conosco l'attaccamento ai colori. La mia disponibilità a essere al centro di qualcosa che è una rinascita, l'essere stato scelto, mi ha subito colpito». L'incontro con la società è stato sereno e naturale: «È stata una chiacchierata molto tranquilla. È stato un incontro molto spontaneo, un grandissimo onore, cercherò di aiutare la città e i tifosi che desiderano tornare allo stadio».
Tomei ha espresso un desiderio fondamentale per il suo progetto: «Sono una persona positiva. A Pescara ho avuto il piacere di vedere le famiglie allo stadio, questo deve essere il fulcro del progetto. Il calcio, con le sue giuste proporzioni, deve rimanere un gioco dove tutti devono cercare di fare del proprio meglio».
Riguardo alla solidità della squadra, il tecnico ha le idee chiare: «La solidità di una squadra si ottiene in due modi: cercando di tenere la palla il più possibile è difficile che ti facciano gol. I principi sono dominare la partita e gestirla, al di là dei sistemi di gioco. La squadra deve avere grande personalità tramite un importante possesso palla. La base è quella di cercare di gestire la gara tramite queste dinamiche, poi i sistemi di gioco possono variare».
Il legame con Eusebio Di Francesco è forte, ma Tomei è pronto a camminare con le proprie gambe: «Siamo due amici che hanno iniziato a lavorare insieme. Porto con me il bagaglio che ho acquisito lavorando con lui».
Un tema caro alla società e al nuovo allenatore è lo sviluppo dei giovani: «Allenare i giovani è molto importante, ma è fondamentale l'approccio con il gruppo. Il giovane va incoraggiato. Poi la domenica tutti vogliamo vincere e come si raggiungono i risultati, è una valutazione che va fatta. Bisogna essere bravi a individuare le figure giuste. Sono molto attento all'aspetto umano. Chi viene qui deve capire che questo è un posto dove la responsabilità è grande. Io al calciatore, ma all'uomo, chiedo molto. Tutti devono avere la forma mentis di mettersi a disposizione. L'aspetto dei giovani mi piace, mi fa molto piacere che la società punti su di loro».
Sul modulo di gioco, Tomei ha anticipato una base solida ma flessibile: «Si partirà con la linea a quattro, ma nulla toglie che si possa variare. La rosa è stata attentamente valutata con il direttore. Tra poco partiremo, speriamo di affrontare questo inizio con dedizione. Umiltà e consapevolezza di avere una società importante». Il suo staff sarà composto da due collaboratori tecnici, un fisioterapista e un responsabile del recupero infortunati: «Ringrazio la società e il direttore che mi danno la possibilità di lavorare con il mio team».
Infine, le ambizioni non mancano, seppur con la giusta dose di realismo: «Chi non ha ambizioni può cambiare mestiere. Per me ambizione è avere obiettivi, dare il massimo sempre per poi arrivare a un sogno, bisogna sognare. Sicuramente la squadra darà il massimo, tutti: dal DS, alla proprietà, non solo chi va in campo. Vogliamo riportare serenità, fare le cose con ardore e voglia. Il tifoso che viene allo stadio osserva. Vogliamo una squadra aggressiva che voglia assolutamente raggiungere il risultato, che non sia speculativa. Questo è il nostro DNA».
Tomei è consapevole che il calcio richiede tempo, ma non ne concede molto: «È un processo che ha bisogno di tempo, anche se nel calcio di tempo non è che ce n'è tanto. Non posso dare un obiettivo, ma l'obiettivo è voler vincere ogni partita. Poi l'obiettivo finale lo dirò a fine campionato». La sua visione è chiara: un Ascoli che lotta, coinvolge e fa sognare i suoi tifosi.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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