L’allenatore del Catania, Mimmo Toscano, ha incontrato i giornalisti in sala stampa per analizzare il momento della sua formazione, sottolineando come la prossima sfida contro il Giugliano rappresenti un crocevia fondamentale per il prosieguo del campionato. Il tecnico rossazzurro ha espresso fiducia nella crescita del gruppo, pur mantenendo un approccio pragmatico sui temi tattici e sulla gestione della rosa.
Toscano ha iniziato la sua analisi bilanciando i risultati recenti. Pur ammettendo che il pareggio di Cerignola potrebbe essere stato fortunoso – «A Cerignola abbiamo ottenuto un punto forse non meritato» – ha subito ricordato gli episodi sfavorevoli passati: «Ma ricordo anche i 2 punti persi a Trapani».
La vera nota positiva, però, è arrivata dal derby. «Contro il Siracusa, invece, ho visto una squadra in crescita sul piano dell’atteggiamento, della voglia di portare a casa la vittoria, di vincere il derby e regalarlo ai tifosi».
L'attenzione si è poi spostata sulla partita di sabato, definita di cruciale importanza. «La partita di sabato ha un peso specifico elevato, perchè i campionati sono fatti di momenti», ha avvertito Toscano. Il Giugliano è visto come un ostacolo complesso: «Questo è un momento in cui devi passare attraverso la gara di Giugliano, campo difficile e ostico, avversario che in casa ha sempre messo in difficoltà le avversarie».
Per superare i "tigrotti" serve la massima preparazione: «I ragazzi lo sanno, dobbiamo arrivare pronti ad affrontare i tigrotti in un momento particolare del campionato. Con il giusto atteggiamento».
Riguardo alla possibilità di schierare un secondo attaccante, Toscano ha sminuito l'impatto del modulo a favore dell'approccio mentale. «Se schiereremo un altro attaccante là davanti con caratteristiche diverse accanto alla punta centrale non farà quello la differenza ma l’approccio, la percezione del peso specifico della partita».
Ha chiarito che la scelta tattica è funzionale allo sviluppo delle azioni: «Chiaramente cambia l’occupazione degli spazi se giochi con un attaccante che ha più caratteristiche da vera punta centrale e puoi sviluppare situazioni diverse in determinate zone del campo». Il tecnico ha anche sottolineato la necessità di leggere l'evoluzione delle gare: «Inoltre nel corso delle partite puoi affrontare squadre che ti inducono a rubare palla subito o meno, devi sapere leggere le gare».
Sul tema dei giovani e dei contributi economici legati al minutaggio, Toscano è stato lapidario: «Nessun contributo economico dalla Lega Pro al Catania in chiave minutaggio? Il Catania non fa minutaggio. Se i giovani sono bravi giocano, com’è successo con Pieraccini, l’anno scorso con Corallo e Forti». La filosofia è chiara: «Si gioca per vincere, se i giovani non sono ancora pronti li faremo crescere».
Analizzando il reparto avanzato, il tecnico ha lodato la versatilità di Rolfini: «Può giocare da punta centrale facendo reparto da solo, oppure accanto a una punta perchè ha strappo, ribaltamento di fronte, uno contro uno, calciatore molto forte a campo aperto». Toscano ha evidenziato come l'intera batteria di attaccanti offra soluzioni diverse, citando l’esempio di Lunetta, che sta rendendo bene anche sull'esterno: «Lunetta, ad esempio, può ricoprire diverse zone del campo giostrando da punta centrale, in coppia o unico riferimento, sia a destra che a sinistra. Quest’anno sta facendo molto bene anche a destra». L'obiettivo finale, in ogni caso, è la vittoria: «Dobbiamo sempre inserire 16 calciatori che possano far vincere la partita al Catania».
La chiave del miglioramento sta nel lavoro quotidiano e nella comprensione dei propri mezzi. «C’è un lavoro quotidiano sui ragazzi. Su Lunetta e altri calciatori i ragazzi hanno capito come sfruttare e mettere le loro qualità al servizio della squadra». Sui gol, il tecnico si augura che Cicerelli possa ripetersi, ma dà priorità al risultato: «Io mi auguro che Cicerelli si ripeta in termini di gol quest’anno, ma mi va bene anche che ne faccia meno e si raggiunga l’obiettivo». Infine, un riassunto dei cinque pilastri del gioco: «Nel calcio servono essenzialmente cinque cose: quando hai la palla, quando non ce l’hai, quando la perdi, quando la guadagni e i calci piazzati. Tutta la squadra deve fare bene in queste situazioni. Difensori, centrocampisti e attaccanti».
L’allenatore ha infine liquidato le ambizioni a lungo termine del presidente Pelligra ("Serie A e Champions League") con un sorriso, riportando tutti alla realtà: «Ho letto le parole del presidente Pelligra in settimana, quando dice di essere molto fiducioso sulla squadra quest’anno. Il resto, Serie A e Champions League… lasciamo perdere. Pensiamo al Giugliano».
Sulla duttilità tattica, ha specificato: «Assetto di gioco variabile? Lo stiamo già adottando perchè in certe situazioni stiamo difendendo a 4 o a 5, in base alla strategia da adottare, oppure a 3». La chiave non è solo la preparazione iniziale, ma la gestione in corsa: «La duttilità di questa squadra si sta vedendo, ma devi essere bravo e lucido a schierare la migliore formazione più la gestione dei 5 cambi». Per Toscano, la vera forza si vede a gara in corso: «Per me la squadra è forte in panchina. Quando abbiamo avuto una panchina forte abbiamo vinto, vuol dire che chi subentra ha tenuto alto il livello della partita. Le gare si vincono lì. La squadra c’è da questo punto di vista. Conta anche quanta voglia ci metti per vincere. Le squadre forti devono sfruttare le qualità di tutto l’organico, il Catania ne ha tanta».
Riguardo ai cali di concentrazione, Toscano ha citato l'esempio della partita contro il Cosenza, dove un infortunio (Aloi) ha costretto a un cambio tattico (D’Ausilio) su un giocatore non al massimo, e dove un gol subito da palla inattiva ha cambiato la gara. «Se non sei al 100% fisicamente, devi esserlo mentalmente. Questo è l’obiettivo per evitare prestazioni come quelle di Cosenza e Cerignola», ha concluso, ribadendo che il Catania deve ritrovare la fiducia e, soprattutto, «capire dove siamo forti. E’ la cosa più importante».
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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