In un gesto di solidarietà e supporto verso la categoria dei giornalisti in sciopero, il Livorno ha deciso di annullare la tradizionale conferenza stampa pre-partita, inizialmente prevista per venerdì 28 novembre. Tuttavia, per non lasciare il popolo labronico privo di un momento di avvicinamento alla gara, a causa anche del divieto di trasferta imposto ai tifosi amaranto per la sfida di Gubbio, la società ha voluto comunque raccogliere il pensiero del tecnico.

Il mister ha esordito analizzando l'approccio della squadra alla settimana "corta" di allenamenti, che precede l'impegno di domani. Il clima generale è positivo, alimentato dai recenti successi: «I ragazzi arrivano alla sfida di domani con la concentrazione che questo momento richiede, c’è stata una buona risposta, sicuramente le vittorie aiutano a creare atmosfera e ambiente».

Nonostante il buon momento, il monito del tecnico è chiaro e volto a mantenere alta l'asticella mentale: «Dobbiamo essere molto bravi a non accontentarci di questo ma porsi come obiettivo la prossima partita che è molto delicata, contro una squadra tra quelle che hanno dimostrato qualcosa di più in questo campionato». L'attenzione è già tutta sull'avversario umbro, riconosciuto come una delle formazioni più in forma della competizione.

Un tema particolarmente toccante per il Livorno è l'assenza forzata dei propri sostenitori in trasferta, a causa del divieto imposto. Il mister ha espresso profondo rammarico per questa situazione, sottolineando come il pubblico sia un elemento insostituibile dello sport.

«Sinceramente mi dispiace molto dell’assenza dei tifosi, credo che il calcio sia più bello quando c’è anche l’atmosfera esterna, i tifosi allo stadio che tifano la propria squadra e la seguono anche fuori casa... È qualcosa che dispiace molto questa situazione e spero che si possa sbloccare e che ci possa mettere nelle condizioni di poter andare tutti allo stadio a tifare per la propria squadra». Il suo è un appello alla normalità e alla passione che solo il calcio vissuto dal vivo sa trasmettere.

Infine, al tecnico è stato richiesto un commento sulla recente esclusione del Rimini dal campionato, una ferita per l'intero movimento calcistico. Il mister ha espresso la sua tristezza per le conseguenze umane e lavorative di tali eventi.

«Sono quelle cose che dispiacciono sempre tanto, quando succedono queste cose coinvolgono tante persone che in questo momento si trovano a non giocare più, a non avere più una squadra, un lavoro, è sicuramente una cosa su cui porre delle grandi riflessioni». La sua dichiarazione, concisa ma incisiva, ha messo in luce la dimensione sociale e umana dietro le decisioni e le crisi societarie nel mondo del calcio.

Sezione: Serie C / Data: Ven 28 novembre 2025 alle 19:15
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
vedi letture
Print