L'Imperia continua a dimostrarsi una squadra tenace e combattiva in Serie D. La vittoria preziosa ottenuta contro la Cairese, decisa dalla rete al 90° di Conti che ha fatto esplodere di gioia lo stadio "Ciccione", ha regalato ai neroazzurri altri tre punti fondamentali nella lotta per la salvezza, portando il bottino a quota 14. Un successo che conferma la solidità mentale della formazione, guidata con sapienza da mister Giancarlo Riolfo.
Intercettato in sala stampa dopo il fischio finale (dichiarazioni poi riprese da ivg.it), l'allenatore ha commentato l'andamento del match. «Nel primo tempo abbiamo avuto molte più occasioni e abbiamo lavorato meglio», ha esordito Riolfo, riconoscendo come nella ripresa, in particolare nella fase centrale, «la Cairese ha preso un po’ di campo e ci ha dato fastidio sulle seconde palle e negli inserimenti».
L'allenatore ha ribadito l'importanza della concretezza e della tenacia in questa categoria: «Come ho detto ai ragazzi, queste sono partite in cui bisogna essere concreti, tosti, colpo su colpo, rischiando il meno possibile, perché sono gare che si vincono anche al 94°». L'Imperia è riuscita a farlo qualche minuto prima, grazie al gol decisivo. Riolfo ha riservato parole speciali per l'autore della rete: «Sono contento per il gol di Giordano Conti: gli mancava da tempo, gli dà solidità ed è stato autore di una prestazione importante, che dà forza e fiducia alla squadra».
Il tecnico, profondo conoscitore della categoria, ha descritto la Serie D come un torneo «difficilissimo», caratterizzato da un equilibrio elevatissimo. A parte le due o tre formazioni di vertice come il Vado e poche altre, la maggior parte delle contendenti lotta per non retrocedere. Riolfo ha stimato che «almeno dieci squadre lotteranno per la salvezza».
Proprio la Cairese, pur sconfitta, è stata citata come esempio di questa lotta: «La Cairese è una di queste: ora è dove eravamo noi fino a due settimane fa». La differenza tra le squadre è minima: «Ogni domenica i risultati cambiano, e continuità, spirito di sacrificio e solidità societaria faranno la differenza».
Il tecnico è ritenuto l'uomo chiave per aver saputo traghettare il club oltre le difficoltà societarie estive. Riolfo ha spiegato la sua scelta citando la parola "pazzia", riferita inizialmente a se stesso: «La pazzia era riferita a me», ha ammesso sorridendo. Quello dell'Imperia era un progetto «intrigante», ma anche di «grande responsabilità», che gli ha dato piena libertà d'azione sul piano tecnico.
Il motivo di questa "pazzia" risiede nella situazione di partenza: «Non c’era davvero niente: si partiva da zero totale, in estremo ritardo». Il lavoro è andato oltre il campo e la tattica, coinvolgendo la riorganizzazione totale: «Bisognava rimettere insieme tutte le componenti organizzative: chi ti aiuta al campo, chi cura il prato, chi fa le righe, i magazzinieri, i massaggiatori… tutto. Siamo ripartiti completamente da zero, e riunire tutte queste forze non è facile».
Dietro i risultati attuali c’è un gruppo di ragazzi molto giovani, che vanno però coltivati con esperienza, in quanto «è proprio la sofferenza il limite più grande dei giovani».
In chiusura, Riolfo ha lanciato un forte appello alla comunità locale. Nonostante gli sforzi profusi – «Noi ci stiamo mettendo anima e cuore, tutti: staff, dirigenza, ragazzi» – l’Imperia, un capoluogo di provincia con una società storica, necessita di maggiore sostegno. «L’Imperia ha bisogno di una città che le stia più vicina, di strutture che facciano crescere il movimento, sia a livello giovanile sia a livello di prima squadra», ha concluso.
Il tecnico ha voluto rassicurare: «So che ci si guarda magari ancora con un po’ di diffidenza. Ma quello che è l’Imperia oggi è un bacino pulito, una società pulita in ogni aspetto». Riolfo ha definito l'attuale realtà come una grande opportunità per imprenditori e appassionati di creare «un movimento importante, sano».
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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