Dal ritiro di Ovindoli, il tecnico Sandro Pochesci ha offerto ai microfoni de L'Aquila un'analisi approfondita della sua squadra e dell'ambiente che la circonda, esprimendo fiducia e ammirazione per l'impegno e la dedizione dei suoi calciatori.

Il mister ha esordito focalizzandosi sull'intensità delle sessioni di allenamento, pur riconoscendo che la piena qualità tattica si potrà apprezzare solo in seguito. "La qualità dell’allenamento è normale che non la possiamo vedere in questi giorni ma c’è grande volontà e spirito di sacrificio", ha affermato Pochesci, mettendo in luce l'attitudine encomiabile del gruppo. Ciò che ha colpito maggiormente l'allenatore è stato il livello di impegno riscontrato: "I ragazzi ci stanno sorprendendo perché abbiamo visto che i valori del lavoro che hanno sono superiori alla media della nostra categoria". Questa dedizione al sacrificio e al miglioramento continuo sembra essere un tratto distintivo della formazione.

Pochesci ha poi elogiato l'eccellente organizzazione riscontrata, paragonandola a quella di club di categorie superiori. "Qui a L’Aquila si è già pronti per il professionismo, a livello di organizzazione ma non solo", ha dichiarato, sottolineando non solo l'efficienza strutturale ma anche il calore umano percepito. Un aneddoto significativo ha messo in risalto il legame speciale tra la squadra e la comunità locale: "Sia qui che a L’Aquila, ogni settimana andiamo a mangiare in un ristorante e ci accolgono come se fossimo loro figli: è proprio la squadra della gente". Questo senso di appartenenza e accoglienza reciproca sembra rafforzare ulteriormente lo spirito del gruppo.

Riguardo ai giovani talenti, gli "under", il tecnico ha evidenziato le loro doti atletiche superiori. "Gli under? I giovani sono molto più pronti degli over nello sprint e nella corsa", ha osservato Pochesci, riconoscendo la vitalità e l'energia che i più giovani portano in campo. Il suo messaggio alla squadra è chiaro e motivante: spingersi sempre oltre i propri limiti. "Io ho detto ai ragazzi di andare oltre il limite. Chi ha gamba deve andare, ognuno si deve allenare al proprio massimale", ha concluso, esortando ogni giocatore a esprimere il proprio massimo potenziale.

Infine, Pochesci ha espresso grande convinzione nel modello che L'Aquila sta costruendo, un esempio virtuoso di coinvolgimento e attaccamento. "Sono sicuro che questo esempio verrà preso da molte società e sono sicuro che è qualcosa di unico", ha detto, fiducioso che l'approccio del club possa diventare un punto di riferimento nel panorama calcistico. La partecipazione e il senso di appartenenza sono palpabili: "Vedo un grande attaccamento e una partecipazione importante. A livello professionistico potremo essere da esempio". Il tecnico ha poi tracciato un netto distinguo tra l'ambiente aquilano e altre realtà, criticando la mentalità "mercenaria" che spesso caratterizza il mondo del calcio: "Ogni anno si perdono piazze importanti perché ci sono mercenari. Questo a L’Aquila non accadrà mai". La visione è orientata al futuro e alla valorizzazione dei talenti locali: "faremo una juniores importante con giocatori forti. L’Aquila deve lanciare 3 o 4 giovani nei professionisti, sperando di arrivarci noi direttamente". Un progetto ambizioso che mira a costruire il successo partendo dalle proprie risorse e dalla solidità del legame con il territorio.

Sezione: Serie D / Data: Sab 26 luglio 2025 alle 12:45
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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