L’ultima da presidente. E in questo caso l’imminente fusione c’entra poco. Nicola Giusti ha chiuso i suoi vent’anni da numero uno, sorridendo felice come un bambino. Si è dovuto sottoporre ai classici gavettoni nello spogliatoio, tra l’altro mai così graditi in un pomeriggio da trenta gradi di temperatura.

Deve togliersi però qualche sassolino dalla scarpa, a salvezza raggiunta: «Non dimentichiamo quali fossero le aspettative. Sarebbe incoerente festeggiare senza far finta che sia accaduto nulla in questi mesi. Ma nel calcio può succedere d’incappare in un’annata no. I motivi possono essere molti: pancia piena, minore attenzione nelle decisioni, poca lucidità di gestione dei momenti chiave. Eppure abbiamo mantenuto la categoria, malgrado la situazione fosse disastrosa».

Cosa lascia un anno così?

«Aiuta a capire quali sono le persone su cui è sempre possibile fare affidamento e chi, al contrario, ti è amico e sostenitore solo quando le cose vanno bene. Ho imparato molto, al di là delle responsabilità che ci siamo sempre presi. Eppure noi dirigenti e la squadra stessa ci siamo spesso sentiti poco sostenuti. Era una sensazione che comunque avevamo pure due anni fa, quando non avvertivamo interesse per la nostra posizione di classifica».

Da stasera con l’incontro a Rasai inizia il nuovo capitolo Dolomiti Bellunesi. Innanzitutto: come siete riusciti a tenere distinti i discorsi dirigenza e campo?

«Nel momento in cui cominciavano ad uscire fuorvianti sono andato a parlare con la squadra, sottolineando l’importanza della salvezza per portare a buon fine l’operazione. Non è mai mancata la presenza al campo. Poi va dato il giusto merito alla squadra di averci sempre creduto e al mister Zanuttig, bravo a prendere in mano il gruppo nel momento peggiore».

Tornando alla fusione, voi come Union il via libera dovete riceverlo alla non scontata assemblea dei soci di giovedì. Ma in generale, qual è il vostro futuro?

«Spiegheremo una possibile soluzione per il domani. Poi i soci dovranno poi decidere se adottarla o meno, perché comandano loro. Abbiamo oltre 200 ragazzi iscritti al settore giovanile, accordi con i comuni legati agli impianti e altri temi, quindi bisognerà essere non solo distruttivi ma anche propositivi. In ogni caso io concludo qui il mio percorso da presidente, a vent’anni dalla nomina».

Cosa auspica?

«Che chi in questi mesi tramite social ha insultato o indicato come poco oneste le persone della società, sia presente, avendo la possibilità di dire qualcosa. Troppo semplice fare i “leoni da tastiera”».

Sezione: Serie D / Data: Lun 14 giugno 2021 alle 18:15 / Fonte: corrierealpi
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com / Twitter: @NotiziarioC
vedi letture
Print