Dalla serie B alla D passando per due piazze storiche del calcio italiano. Gianni Fabiano, trentunenne milanese con una buona carriera già alle spalle, ha salutato Vercelli dopo quattro stagioni per approdare al Venezia. Attaccante in grado di fungere sia da trequartista che da esterno destro in un tridente offensivo, ora si è messo a disposizione del tecnico Paolo Favaretto, portando notevole esperienza nel gruppo che si sta formando a Piancavallo. «La trattativa è stata lunga ma alla fine ho deciso di venire al Venezia perché il progetto c’è ed è importante», spiega Fabiano, «Poco importa se sono sceso di due categorie, qui ci sono tutti gli elementi per un lavoro di prospettiva, con la voglia di tornare subito in Lega Pro. Del resto, se un dirigente come Giorgio Perinetti sposa questa causa, un motivo ben chiaro ci sarà. A 31 anni ho deciso di fare una scelta, lasciando l’ultimo anno di contratto che avevo alla Pro Vercelli e venendo a Venezia, club che mi ha voluto fortemente e me lo ha dimostrato nel corso dei giorni». Squadra tutta nuova, volti già conosciuti. Il Venezia per Gianni Fabiano è un cantiere ma di giocatori ne conosce parecchi. «Non per essere stati in squadra assieme, ma di fama e per esserci affrontati molte volte nei campionati», conferma, «uno degli obiettivi principali sarà riportare la gente allo stadio. La piazza veneziana ha storia, e lo si è visto anche in passato il grande affetto della gente quando le cose andavano meglio. Due anni fa al Penzo ci sono venuto con la Pro Vercelli e ricordo uno stadio mezzo vuoto. Diversamente dalla C/2 di molti anni fa quando con il Carpenedolo trovai uno stadio molto più vissuto. Il Penzo non è messo benissimo, ma con qualche ritocco il suo fascino lo conserva sempre, e poi dov’è che si può vedere il mare stando in tribuna, se non qui?». Per Fabiano c’è tanta voglia di vincere e di riportare in alto il Venezia, tanto che dice: «Gli anni di Vercelli sono stati bellissimi, con due promozioni e molti ricordi esaltanti. Il pubblico e lo stadio sono stati la nostra forza, in una piazza che ha riscoperto il calcio dopo 60 anni e gli scudetti del passato. Ci possiamo ripetere anche qui. La squadra è buona, qualche rinforzo deve ancora arrivare, ma c’è gente esperta. Logico: non si dovrà partire pensando di aver già vinto, e il ritardo nella preparazione non giocherà a nostro favore, ma lo staff tecnico è ottimo e sa il fatto suo. Noi dobbiamo solo seguirlo e con pazienza cercare di ottimizzare il lavoro poi sul campo. Il mio gioco? Sono un mancino, ma non ho problemi a spostarmi sul fronte di attacco. Da trequartista mi trovo bene, ma anche da esterno, quindi mi metto a piena disposizione dell’allenatore». Intanto prosegue il lavoro del direttore sportivo Giorgio Perinetti per completare la rosa del Venezia. Mancano ancora all’appello un difensore centrale e un centrocampista. Due elementi esperti, comunque, perché per stessa ammissione del dirigente «con il pacchetto dei giovani siamo a posto». Forse servirà anche l’inizio della prossima settimana per chiudere le trattative.
Autore: Ermanno Marino
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