Il saluto all’Internapoli, il ritorno in Serie D, il divorzio dalla Viribus Unitis. Si snoda in tre tappe l’intensa estate di Angelo Rastiello. Il passaggio dal Kennedy a Somma Vesuviana, l’approdo in un gruppo teso a ben figurare in quarta serie, sembrava presagire un futuro roseo per il numero uno napoletano che però, a pochi giorni dall’inizio del campionato, dice clamorosamente addio alla squadra rossoblu. Un feeling mai nato con mister Ingenito, la mancanza di fiducia nelle sue capacità, sono i fattori che inducono al congedo Rastiello, il quale, in esclusiva al quotidiano Calcionapoletano.it, illustra nel dettaglio le frizioni venutesi a creare nel corso della sua permanenza all’ombra del Vesuvio. «La mia avventura con la maglia della Viribus è terminata – esordisce l’estremo difensore ex Neapolis. Non sono riuscito a costruire un buon rapporto con il tecnico, né ho mai avvertito da parte sua grande stima nei miei confronti. Fin dalle prime amichevoli ho capito che avrei dovuto contendermi il ruolo con i miei compagni di reparto. Questo ci può stare, fa parte del calcio. Quello che invece non ci sta affatto è la mancanza di comunicazione. Le prime avvisaglie della scarsa considerazione che il tecnico nutriva nei miei confronti ho potuto constatarle in occasione dell’amichevole con l’Internapoli. Ero convinto di giocare titolare, ci tenevo ad affrontare la mia ex squadra, ma così non è stato. Alcuni giorni dopo, in seguito alla sconfitta in Coppa Italia contro la Forza e Coraggio, in cui ho giocato titolare, (3-1 il finale per i sanniti, ndr) Ingenito mi ha additato come responsabile principale del primo gol subito. Da quel momento in poi tra noi è venuto meno anche quel poco di dialogo che si era instaurato. Ho saputo solo da voci esterne che la società era alla ricerca di un altro portiere; nessuno dello staff tecnico ha mai avuto il buongusto di avvertirmi circa la situazione che si stava venendo a creare. Quando poi ho appreso che, dopo aver già contattato Mennella, la società aveva deciso l’acquisto di Parisi, mi è stato chiaro che il mio tempo alla Viribus era scaduto. Mi sono recato in sede per discutere della mia posizione, e solo in quell’occasione sono stato informato del fatto che il tecnico non avrebbe puntato su di me. L’amarezza è stata davvero profonda; credo di essere un professionista serio e, in quanto tale, supponevo di meritare un trattamento diverso». Enorme il dispiacere che traspare dalle parole di Rastiello, il quale sembra però già aver archiviato la parentesi sommese. «In otto anni di carriera non mi era mai accaduto di vivere un’esperienza così negativa dal punto di vista umano. A Somma Vesuviana lascio tanta amarezza, ma anche il piacevolissimo ricordo di due uomini veri; Ciro Ianniello e Costantino, il mitico magazziniere rossoblu. Sono stati gli unici a comportarsi con lealtà, parlandomi schiettamente circa le mosse che il tecnico stava tramando». Torna dunque sul mercato uno dei portieri più ambiti nel calcio dilettantistico, per il quale trovare una nuova collocazione non dovrebbe essere difficile. «Ora mi guarderò un po’ attorno, per capire se davvero posso trovare una nuova collocazione. Sono fiducioso, anche perché già prima dell’accordo con il presidente Della Corte avevo avuto proposte da alcune società».

Sezione: Serie D / Data: Sab 04 settembre 2010 alle 01:00
Autore: Michele Mastrobuoni
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