Dopo una caduta è fondamentale rialzarsi subito. Alla sconfitta con la Spagna, che mercoledì aveva interrotto la serie record di 37 risultati utili consecutivi, la Nazionale di Roberto Mancini risponde tornando al successo con il Belgio e chiudendo così al terzo posto la seconda edizione della Nations League. Il 2-1 firmato da Barella e Berardi, con un Federico Chiesa ancora una volta devastante, vale la medaglia di bronzo dopo l’oro di Wembley, ma consegna agli Azzurri anche punti preziosi per il ranking FIFA con il pensiero rivolto al sorteggio di un Mondiale che l’Italia può e deve raggiungere tra poco più di un mese a Roma, quando con la Svizzera avrà il match point per chiudere il discorso qualificazione. Anche senza i vari Bonucci, Chiellini, Verratti, Insigne e con Jorginho in campo solo negli ultimi venti minuti, l’Italia conferma di saper recitare a memoria il solito copione, fatto di un calcio propositivo e senza fronzoli. E soprattutto dimostra di avere ancora tanta voglia di vincere.
La partita. Mancini fa cinque cambi rispetto alla semifinale con la Spagna, un po’ per necessità e un po’ per verificare se con nuovi interpreti la Nazionale sia comunque in grado di preservare la sua identità di gioco. Le risposte saranno positive. Bonucci è squalificato, Chiellini va in panchina e così tocca ad Acerbi affiancare Bastoni al centro della difesa, con Di Lorenzo ed Emerson confermati sugli esterni. A centrocampo restano fuori Jorginho e Verratti, la regia è affidata a Locatelli mentre le mezzali sono Barella e Pellegrini, chiamati anche a supportare con i loro inserimenti il tridente leggero formato da Raspadori, Chiesa e Berardi. Anche il Belgio è privo di diversi big. Dopo aver perso per infortunio Hazard e Lukaku, Martinez decide di lasciare in panchina Kevin De Bruyne e concede un’occasione al milanista Saelemaekers, schierato con Vanaken alle spalle di Batshuayi.
L’Italia parte con il piglio giusto e nei primi due minuti Chiesa si affaccia per due volte dalle parti di Courtois, prima con un diagonale messo in angolo dall’intervento in scivolata di Alderweireld e poi con un destro alto sopra la traversa. E mentre dagli spalti si alza il coro ‘I campioni dell’Europa siamo noi’, gli Azzurri mostrano lo stesso gioco brillante che ha portato al trionfo di Wembley, con combinazioni in velocità e un pressing armonico che ostacola la costruzione dal basso della squadra di Martinez. Funziona sulla destra l’asse Di Lorenzo-Berardi e al 18’ l’esterno del Sassuolo chiama alla respinta Courtois con un mancino velenoso dalla distanza. Due minuti dopo Azzurri ad un passo dal vantaggio: Chiesa mette giù un lancio lungo dalla difesa e serve alla perfezione Raspadori, su cui Castagne salva con una diagonale provvidenziale. Il Belgio sembra addormentato, ma gli basta un sussulto per colpire. Batshuayi serve Saelemaekers, che indisturbato dal limite dell’area fa partire un destro a giro che si stampa sull’incrocio dei pali. Meglio non distrarsi. Dal canto suo l’Italia continua a giocare bene, sbagliando un paio di volte solo l’ultimo passaggio. Come al 36’, quando Berardi non riesce a servire Raspadori dopo una bella ripartenza orchestrata da Barella. In chiusura di tempo ancora un’occasionissima per Chiesa, che controlla alla perfezione un lancio millimetrico di Berardi ma trova la strepitosa risposta di piede di Courtois. La prima frazione finisce 0-0, ma ai punti meriterebbe l’Italia.
E’ un gran gol di Barella – il 100° per la Nazionale di Mancini - a sbloccare il risultato in apertura di ripresa. E la mente vola ovviamente allo scorso 2 luglio, quando a Monaco di Baviera era stato proprio il centrocampista dell’Inter a realizzare il gol del vantaggio nel match dei Quarti di finale con i Diavoli Rossi. Si aprono gli spazi e gli Azzurri, da Chiesa a Berardi fino a Pellegrini, dimostrano di avere più ‘gamba’ dei propri avversari. Messo alle corde, il Belgio si affida al suo talento più cristallino, Kevin De Bruyne, e un minuto dopo l’ingresso della stella del Manchester City Batshuay sfiora l’1-1 centrando la traversa da posizione defilata. Scampato il pericolo, al 63’ l’Italia trova il raddoppio: Castagne atterra Chiesa, Jovanovic indica il dischetto e Berardi trasforma realizzando il suo sesto centro in Nazionale. Dopo un’uscita difettosa, Donnarumma si riscatta negando per due volte il gol ad Alderweireld, mentre Mancini inserisce Kean, Jorginho e Cristante per dare freschezza all’attacco e fosforo al centrocampo. Il Belgio prova a rientrare in partita, ma ancora una volta è il palo a fermare la conclusione a botta sicura di Carrasco. Dopo i due pali colpiti con la Spagna, stavolta la Dea Bendata ci sorride. A quattro minuti dal termine l’Italia si fa sorprendere in contropiede, De Bruyne serve De Ketelaere che infila il pallone sotto le gambe di Donnarumma. Un gol assolutamente evitabile, ma che non fa male. Finisce con gli applausi dello Juventus Stadium, che saluta l’immediato ritorno alla vittoria della Nazionale. Prossime tappe Roma e Belfast, dove il 12 e il 15 novembre gli Azzurri affronteranno nello scontro diretto la Svizzera e l’Irlanda del Nord con l’obiettivo di staccare il biglietto per il Mondiale di Qatar. E per chiudere nel migliore dei modi un 2021 davvero indimenticabile.
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