Lo stadio virtuale è già realtà. Non è più fantascienza, ma un'innovazione che sta rapidamente prendendo piede nel mondo del calcio. Il Paris Saint-Germain ha fatto da apripista il mese scorso, trasmettendo la partita contro il Monaco in realtà mista per spettatori connessi da casa con occhiali immersivi, capaci di collegarsi alle telecamere a 360° installate nello stadio.
«Assolutamente incredibile. Il suono dello stadio era elettrico. La qualità della trasmissione era buona, come nella vita reale», è stata la prima impressione di un utente che ha sperimentato questa nuova modalità di fruizione del calcio. Un'esperienza che promette di rivoluzionare il modo in cui i tifosi seguono le partite, permettendo loro di scegliere l'angolazione preferita come veri registi dell'evento.
Il Bernabéu infinito di Florentino Pérez
L'idea non è sfuggita a Florentino Pérez, visionario presidente del Real Madrid, che già lo scorso dicembre, come riporta il quotidiano spagnolo Marca, aveva iniziato a studiare un progetto simile. Il suo sogno è quello di creare un "Bernabéu Infinito", che vada oltre gli 80.000 posti fisici dello stadio madrileno.
L'ambizione è straordinaria: aggiungere inizialmente altre 100.000 postazioni virtuali, con la possibilità di espandersi fino a un milione di spettatori connessi simultaneamente, soprattutto per eventi di grande richiamo come le partite di Champions League.
«Arriverà un giorno in cui avremo 300.000 soci, ma non abbonamenti... se non facciamo lo stadio infinito. Sto pensando di farlo con Apple, è molto facile, ma alcuni sono a casa con gli occhiali, che devo dire, si vede meglio che allo stadio, li ho provati e sarebbe come avere un abbonamento a casa, come se fosse infinito», ha dichiarato lo stesso Pérez, evidenziando come questa tecnologia possa abbattere barriere fisiche, geografiche ed economiche, oltre a contrastare il mercato nero dei biglietti.
La tecnologia dietro l'esperienza immersiva
La tecnologia necessaria per questa rivoluzione non è particolarmente costosa. Le telecamere utilizzate sono sufficientemente piccole da non interferire con l'atmosfera dello stadio, preservando la magia dell'evento sportivo.
Le sfide principali riguardano piuttosto la gestione della connessione e il trasporto del segnale in modo efficace, garantendo qualità a tutti gli utenti connessi attraverso l'applicazione dedicata. Questo rappresenta attualmente il collo di bottiglia, insieme alla "pulizia" del segnale, responsabilità dell'azienda che commercializza il servizio.
Per offrire un'esperienza ottimale, la trasmissione avviene in altissima definizione (8K-4K), ma la qualità finale dipende anche dagli occhiali utilizzati dagli spettatori. Come per qualsiasi dispositivo elettronico, il risultato finale è determinato dal componente meno performante dell'intero sistema. In teoria, una comune connessione in fibra domestica dovrebbe essere sufficiente per garantire una buona visione.
La collaborazione con Apple
Il Real Madrid sta lavorando con Apple per sviluppare questa nuova linea di business, sfruttando i visori Vision del colosso tecnologico (attualmente in vendita in Europa solo in Germania, Francia e Gran Bretagna). L'obiettivo è connettere i tifosi di tutto il mondo ogni due settimane alle partite casalinghe del club.
Nonostante il Real Madrid abbia completamente rinnovato il tour virtuale del suo stadio, al momento non è il club più avanzato nell'utilizzo della realtà immersiva, mista o virtuale. Questa tecnologia è già presente nei tour degli stadi di numerosi altri club, ma l'applicazione alla trasmissione in diretta delle partite rappresenta una frontiera ancora largamente inesplorata.
Con il Paris Saint-Germain che ha già mosso i primi passi e il Real Madrid che si prepara a seguirne l'esempio su scala ancora maggiore, il futuro del calcio sembra destinato a espandersi ben oltre i confini fisici degli stadi, aprendo nuove possibilità per i tifosi di tutto il mondo.
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