Si conclude dopo cinque stagioni l'avventura di Simone Eramo alla Pietralunghese. Il difensore, che ha ricoperto il ruolo di capitano durante tutto il suo percorso nel club umbro, ha annunciato il proprio addio con un messaggio carico di emozione e gratitudine verso la società che lo ha accolto e valorizzato.
Il giocatore è arrivato a Pietralunga in un momento particolare della propria carriera, reduce da importanti successi con la precedente maglia. Nel suo palmares figuravano già una Coppa Italia di Eccellenza e due titoli di campionato, uno in Promozione e uno in Eccellenza, risultati che testimoniavano le sue qualità tecniche e di leadership.
L'approdo alla Pietralunghese rappresentava una sfida ambiziosa, un progetto che agli occhi di molti poteva apparire irrealizzabile. Eramo ha però accettato la proposta del patron Giuliano Martinelli, che aveva individuato in lui il punto di partenza per costruire qualcosa di importante nel panorama calcistico locale.
Il primo anno si è rivelato decisivo per gettare le fondamenta del successivo percorso di crescita. La squadra si trovava in una situazione critica, reduce da quattro finali playoff consecutive e ripescata per questioni legate al Covid dopo aver chiuso all'ultimo posto con soli 8 punti. In questo contesto difficile, il gruppo guidato da Eramo è riuscito a ottenere una salvezza storica, caratterizzata da una striscia di 11 risultati positivi consecutivi senza subire reti.
Il secondo anno ha segnato una svolta nel percorso della Pietralunghese. La squadra è cresciuta costantemente fino a conquistare l'accesso ai playoff, vivendo però la delusione della giornata di Tavernelle, quando un doppio palo ha negato la possibilità di proseguire nel cammino verso la promozione.
Il terzo anno ha rappresentato l'apice dell'esperienza di Eramo con la maglia pietralunghese. Partiti con i favori del pronostico grazie ad acquisti mirati e a un gruppo sempre più coeso, la squadra è riuscita nell'impresa mai realizzata prima di conquistare il double Coppa-Campionato. Due giornate sono rimaste particolarmente impresse nella memoria del capitano: la vittoria della Coppa al Barbetti di Gubbio, con tutto il paese a fare da cornice all'evento, e il decisivo scontro diretto dell'ultima giornata tra prima e seconda in classifica.
L'ultimo anno in Eccellenza, da neopromossi, ha visto la Pietralunghese sfiorare nuovamente i playoff, confermando la solidità del progetto costruito nel tempo. Un percorso che ha trasformato completamente l'immagine e la reputazione del club umbro nel panorama calcistico regionale.
Nel suo messaggio di commiato, Eramo ha voluto esprimere la propria riconoscenza verso l'ambiente che lo ha accolto: «Sono arrivato, da Capitano, dopo aver vinto la Coppa Italia (di Eccellenza) e due campionati (uno di Promozione e uno di Eccellenza). Quale amante delle sfide impossibili ho accettato un progetto che alla maggioranza sarebbe sembrato quantomeno utopico. Ringrazio il patron Giuliano Martinelli che, credendo in me, è partito dal sottoscritto per realizzare tutti gli obiettivi prefissi. Insieme, anno dopo anno, siamo arrivati a fare la storia di Pietralunga».
Il difensore ha quindi ripercorso i momenti salienti del suo quinquennio: «Il primo anno, nonostante i mille problemi e cambi in panchina, abbiamo ottenuto una storica salvezza con la striscia di 11 risultati positivi senza mai subire gol. Era una squadra che veniva da 4 finali playout e che è stata ripescata per il Covid, da ultima in classifica a quota 8 punti. Il secondo anno è stato un crescendo con la conquista dei playoff e la nota dolente della giornata di Tavernelle col doppio palo. Il terzo anno con tutti i favori dei pronostici (validi acquisti, gruppo sempre più coeso, maggiori consapevolezze...) siamo riusciti a fare il Double Coppa e Campionato, impresa mai riuscita prima».
Eramo ha poi evidenziato i momenti più emozionanti: «Sono due le giornate indelebili: la vittoria della Coppa al Barbetti di Gubbio con un paese intero a sostenerci e lo scontro decisivo, all'ultima giornata, tra la prima e la seconda in classifica. Quest' ultimo anno, in Eccellenza da neopromossi, abbiamo sfiorato i playoff».
Il messaggio si conclude con una riflessione sul percorso compiuto e sui progetti futuri: «Lascio un paese, una squadra, una società a cui ho dato tutto. Pur non essendo di Pietralunga mi sento un PIETRALUNGHESE VERO, fiero di aver portato al braccio la fascia di Capitano con orgoglio e appartenenza. Mi rimetto in gioco aspettando un progetto stimolante perché non mi sento ancora di lasciare il prato verde. Guardandomi indietro oggi lascio una società che è riconosciuta, rispettata e ambita da tanti giocatori. Se mi dovessi riconoscere un pregio sono stato un visionario apripista. Ciò mi ha permesso di vivere 5 anni indelebili. Ringrazio tutti dal profondo del cuore. Il vostro Capitano».
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