L'Unipomezia è lieta di annunciare Antonio Foglia Manzillo come nuovo allenatore della prima squadra. La società, chiamata dalle circostanze a scegliere un nuovo tecnico in un momento cruciale della stagione, ha deciso di affidarsi ad una figura dalla comprovata esperienza. Antonio Foglia Manzillo ha infatti guidato realtà blasonate sia tra i professionisti, l'Aversa Normanna in Lega Pro e la Primavera della Juve Stabia, sia nei massimi campionati dilettantistici, dove tra i tanti anni in Serie D spiccano nomi blasonati come Campobasso, Matera, Nardò e Marcianise.
Di seguito la sua prima intervista in rossoblù:
𝐀𝐥𝐥𝐨𝐫𝐚 𝐦𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫, 𝐩𝐫𝐨𝐧𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐚 𝐚𝐯𝐯𝐞𝐧𝐭𝐮𝐫𝐚?
“Sono molto contento di essere qui ma, al tempo stesso, anche curioso. L'entusiasmo c'è ed è tanto perchè è dal 2007 che non allenavo in Eccellenza e se dopo anni 14 sono tornato in questa categoria è perchè sono stato chiamato da una società importante. La voglia c'è e c'è anche molta curiosità di affrontare un campionato così particolare come sarà quello di che ci aspetta”.
𝐂𝐡𝐞 𝐠𝐫𝐮𝐩𝐩𝐨 𝐡𝐚 𝐭𝐫𝐨𝐯𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐥 𝐬𝐮𝐨 𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐨?
“La squadra in parte già la conoscevo. Quattro elementi li ho già allenati quando ero al Serpentara con il direttore Proietti, e altri quattro li ho incrociati come avversari, quindi non parto da zero. Questo sicuramente mi ha facilitato l'inserimento poi, sono sincero, ho trovato una squadra mentalizzata che sa bene cos'è la cultura del lavoro, quindi per me è stato tutto più facile”.
𝐈𝐥 𝐜𝐚𝐦𝐩𝐢𝐨𝐧𝐚𝐭𝐨 𝐞' 𝐠𝐢𝐚' 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐞. 𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐯𝐢 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐩𝐚𝐫𝐚𝐧𝐝𝐨?
“E' un momento particolare, quando si subentra tanti aspetti li devi dare per scontati però quello che so e che ho visto è che questo gruppo parte da un'ottima base perchè era allenato da un buon tecnico. Quando si subentra, occorre subito partire dal lavoro analitico, concentrarsi sui reparti, sugli errori, questo è quello che puoi fare. Questa però è una squadra esperta e sono convinto che le idee che cercherò di trasmettere verranno subito recepite dai ragazzi”.
𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐚𝐫𝐚' 𝐥'𝐔𝐧𝐢𝐩𝐨𝐦𝐞𝐳𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐅𝐨𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐌𝐚𝐧𝐳𝐢𝐥𝐥𝐨?
“Le qualità sono quelle di volere il risultato a tutti i costi, ma con i fatti e non con le chiacchiere. Se pensiamo di vincere solo perchè ci chiamiamo Unipomezia o soltanto perchè veniamo visti da fuori come una delle squadre che ambisce al titolo, non andremo lontano. Se non metteremo in campo la stessa grinta e lo stesso furore agonistico che sicuramente metteranno i nostri avversari nell'affrontarci rischiamo di incappare in brutte figure. Qualora riuscissimo a mettere tutto questo in campo allora il tasso tecnico che la mia squadra ha in più rispetto agli avversari ci permetterà di vincere”.
𝐃𝐢𝐞𝐜𝐢 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐭𝐞 𝐞 𝐭𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐬𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐚𝐥𝐥'𝐨𝐫𝐢𝐳𝐳𝐨𝐧𝐭𝐞. 𝐃𝐨𝐯𝐞 𝐯𝐮𝐨𝐥𝐞 𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐚𝐫𝐞 𝐥'𝐔𝐧𝐢𝐩𝐨𝐦𝐞𝐳𝐢𝐚?
“Sono 14 anni che non faccio l'Eccellenza, se sono qui è per vincere. Non ho altro obiettivo che non sia la vittoria anche se so bene che nessuno ci regalerà nulla, vincere non è mai facile. Questa società negli anni passati ha fatto tanti investimenti senza purtroppo mai riuscire a raggiungere l'obiettivo prefissato. Un campionato però non lo vinci dalla sera alla mattina, c'è bisogno di anni, di dolorose sconfitte, di stagioni in cui impari dagli errori commessi. Io credo che questo sia l'anno in cui finalmente la società possa raccogliere quello che ha seminato. Penso che l'Unipomezia sia matura per il salto di categoria a patto però che tutti si dia ogni giorno il 100% se non addirittura qualcosa in più, altrimenti difficilmente riusciremo a centrare i nostri obiettivi”.
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com / Twitter: @NotiziarioC
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