L'ex allenatore dell'Arzignano, Giuseppe Bianchini, è tornato a parlare della sua recente esperienza sulla panchina gialloceleste, conclusasi con un inatteso esonero. Intervistato da Il Giornale di Vicenza, il tecnico ha espresso tutta la sua amarezza per la decisione societaria, definendo il licenziamento una vera e propria sconfitta umana e professionale.

Bianchini ha innanzitutto espresso il dispiacere per le modalità con cui si è conclusa la sua avventura, in particolare per non aver avuto l'opportunità di rifarsi immediatamente sul campo. «Dal punto di vista umano un enorme dispiacere per aver perso in quel modo e non aver avuto la possibilità di riscattarmi la domenica dopo», ha confidato l'allenatore.

L'epilogo è stato vissuto come un duro colpo personale: «È stata una sconfitta personale, nel calcio può succedere ma mi fa ancora male». Analizzando l'ultima gara che ha portato all'esonero, Bianchini ha ammesso le responsabilità della squadra, pur riconoscendo il valore dell'avversario. «Abbiamo perso contro una squadra forte a cui è andato tutto liscio per merito nostro, in quella sfida sono emersi tutti i nostri problemi», ha specificato. Tuttavia, ha puntualizzato che, per una squadra che lotta per la salvezza, risultati negativi di quella portata rientrano nelle casistiche.

La crisi di risultati, con l'ultima vittoria risalente al 31 agosto, aveva ormai messo il tecnico in una posizione precaria. «Non si vinceva dal 31 agosto, era normale essere in discussione», ha riconosciuto con lucidità.

Quando gli è stato chiesto se il peso di essere costantemente sotto esame avesse influito sulla squadra, Bianchini ha confermato che l'incertezza sul suo futuro era palpabile. «Certo che pesava, ti senti sempre in discussione, sempre sotto esame», ha risposto l'ex tecnico dell'Arzignano.

Nonostante la consapevolezza del rischio, Bianchini ha rivelato una profonda delusione per la tempistica della decisione e per la mancanza di fiducia da parte della società, soprattutto in considerazione del lavoro svolto in precedenza. «Però speravo di avere più credito nei confronti della società dopo tutto quello che avevo fatto e il percorso costruito», ha rivelato con rammarico.

Ciò che ha lasciato l'amaro in bocca a Bianchini è stata la rapidità con cui è finito nel mirino della critica e della dirigenza. «Essere in discussione dopo sei partite, cioè dopo l’Alcione, non me l’aspettavo proprio e questo mi lascia l’amaro in bocca», ha concluso l'allenatore, riassumendo così il suo sentimento di frustrazione per non aver avuto il tempo necessario per invertire la rotta.

Sezione: Serie C / Data: Mer 19 novembre 2025 alle 12:45
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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