Il presidente dell'Ascoli ha rotto il silenzio post-partita con un lungo comunicato che mescola amarezza per le decisioni sul derby e orgoglio per il carattere dimostrato dalla squadra. Il massimo dirigente, in viaggio per Milano dove avrebbe incontrato Giulio Gallazzi, nuovo Consigliere Federale della Serie C, ha voluto condividere i suoi pensieri con i tifosi, chiedendo scusa per il ritardo dettato dagli impegni lavorativi e dagli appuntamenti istituzionali per la preparazione dell'attesissimo derby.
La nota di sconforto del presidente non deriva affatto dal pareggio ottenuto contro il Carpi, bensì dalla certezza che i due imminenti derby contro l'acerrima rivale saranno "mutilati" della loro essenza più vera: la presenza di entrambe le tifoserie. Dopo l'impegnativa trasferta in Emilia e una "imponente riunione in Prefettura", l'unica cosa da fare è stata prendere atto delle "restrizioni e di tutti i vincoli che ci aspettano".
«Se devo essere onesto, vivo tutto questo come una sconfitta personale e come una realtà svilente per Ascoli e per tutto il territorio», ha confessato il presidente. Un evento di così grande importanza, che torna dopo trentanove anni, viene "sminuito e incasellato semplicemente come evento a rischio e quindi chiuso, di fronte a tifosi di calcio di tutto lo stivale".
Il presidente comprende le motivazioni delle varie parti coinvolte, ma non nasconde il suo disappunto: «però rimane il fatto che uno dei derby più belli d’Italia si giochi con mille limitazioni e senza la “controparte”». Quella che poteva essere un’occasione d'oro per riportare la città e l'importanza della sfida al centro dell'attenzione calcistica nazionale si trasforma in un messaggio negativo: «diventa, invece, il messaggio universale che le nostre due tifoserie non ne sono ancora all’altezza». Nonostante gli sforzi, condivisi anche con il Presidente Massi, la realtà dei fatti è chiara: «non ci siamo riusciti, questa è la realtà».
Il rammarico è acuito dal ricordo di un momento conviviale e positivo vissuto in settimana: un pranzo disteso e di condivisione con autorità, dirigenze e, in particolare, con gli "splendidi ragazzi di Centimetro Zero", che aveva fatto sperare in un approccio diverso, "presto disattese".
La riflessione si conclude con un mea culpa esteso a tutti: «confido che ognuno faccia mea culpa, dai tifosi alle società, fino alle istituzioni che, forse, hanno scelto la strada apparentemente più semplice, spostando il problema altrove». Il presidente ha voluto precisare il suo impegno personale per la sicurezza, sottolineando che «avevamo fatto l’ennesimo sopralluogo... per rendere il più sicuro possibile il Settore Ospiti e già avevo programmato gli interventi. Purtroppo tutto questo non è bastato».
L'Orgoglio per la Squadra: Una "Grande Squadra" che Vuole Solo Vincere
Passando a questioni più strettamente legate al campo, il presidente ha espresso una sintonia totale con lo staff tecnico, capitanato dal mister e dal suo vice, incalzati con affetto: «Sono molto arrabbiato con il mister e il suo vice perché, in ogni intervista che fanno, riescono sempre ad anticiparmi... mi tolgono tutti gli argomenti». Al di là della battuta, questo dimostra la profonda "sintonia di pensiero" che lega la dirigenza al gruppo.
Il presidente ha voluto celebrare la "bellezza simbolica" del rigore trasformato da Corazza, evidenziando l’importanza di quel momento e l’emozione che ne è scaturita: «l’esultanza condivisa tra gli spalti e i compagni, con un’esplosione spontanea della panchina che ha emozionato e coinvolto tutti». Per il presidente, vedere il "bene che ha trasmesso e quello che, domenica scorsa, ha ricevuto è un riconoscimento importante e un messaggio fortissimo" sul ruolo di pilastro di un ragazzo come Simone Corazza.
Analizzando la partita contro il Carpi, l’ultima "prova del fuoco", il dirigente ha lodato la reazione dei suoi: «Per la prima volta in stagione siamo andati in svantaggio, siamo andati in difficoltà». L’avversario ha saputo mettere in seria difficoltà la squadra, ma i calciatori «non hanno mai perso la bussola». La risposta al gol subito è stata «furiosa e produttiva», proprio quella che si aspettava. Ma il vero segnale incoraggiante è la mentalità emersa: «Ho visto dei ragazzi arrabbiati, determinati, che neanche per un secondo hanno pensato di festeggiare un pareggio, che in testa hanno solo un risultato e non accettano altro».
L'aneddoto su Rizzo Pinna, autore del gol, è emblematico: alla domanda "come va?", il calciatore ha risposto, nonostante l'ottima prestazione individuale, «poteva andare meglio Pres». Questo, secondo il presidente, "la dice lunga sul tipo di gruppo che siamo diventati".
Infine, il presidente ha espresso un sentito ringraziamento a Mister Agostinone per aver guidato il gruppo durante l'assenza del capo allenatore: «Non è scontato che un’assenza così lunga potesse passare “indolore”». Il dirigente ha concluso con un doveroso ringraziamento per l’ondata di affetto ricevuta dopo il recente lutto, un sentimento di partecipazione che, ne è certo, darà "una spinta ulteriore per affrontare le sfide che ci aspettano nella settimana prossima". «Grazie ancora e forza Ascoli. Lunga vita alla Regina».
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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