La questione dello stadio Rigamonti di Brescia si infiamma con un nuovo capitolo che vede il Comune e Massimo Cellino ai ferri corti. Come riportato da Il Giornale di Brescia, la giornata di ieri è stata teatro di un'azione decisa da parte dell'Amministrazione comunale, immediatamente seguita da una reazione altrettanto ferma da parte del presidente del Brescia Calcio.

Alle 17:15 di ieri, secondo quanto previsto, un fabbro è intervenuto per rimuovere il lucchetto del cancello che consente l'accesso all'impianto di Mompiano. Questa operazione ha permesso ai rappresentanti del Comune di "rientrare in possesso" dello stadio Rigamonti, segnando un momento cruciale in questa contesa. L'azione è stata preparata, con l'Amministrazione che si è detta "forte del fatto che più avvocati siano stati consultati prima di agire", suggerendo una mossa ponderata e legalmente supportata.

Quasi simultaneamente all'azione del Comune, è arrivata la replica di Massimo Cellino. Il presidente ha inviato una lettera di diffida alla Loggia, invitando l'Amministrazione ad astenersi dal compiere atti che possano configurarsi come "spoglio illegittimo". Non solo: Cellino ha contestualmente annunciato la sua intenzione di presentare un ricorso al Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) proprio in merito alla questione dello stadio.

La dichiarazione di Cellino preannuncia una battaglia legale che si preannuncia lunga e complessa, spostando il confronto dalle questioni pratiche a quelle giuridiche. La vicenda Rigamonti, dunque, è tutt'altro che conclusa e promette ulteriori sviluppi nelle aule di tribunale.

Sezione: Serie C / Data: Sab 05 luglio 2025 alle 20:45
Autore: Redazione Notiziario del Calcio
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