Sono trascorsi due mesi dall'esclusione del Taranto FC dal campionato di Serie C, una delle pagine più buie nella storia del calcio ionico. Un periodo caratterizzato da un silenzio assordante, con numerosi interrogativi rimasti finora senza risposta e una tifoseria che attende con ansia di conoscere il futuro della propria squadra.

La situazione attuale impone ancora molti punti interrogativi e la necessità di pazienza. I tempi per iniziare a parlare concretamente di calcio e comprendere le modalità e i protagonisti della ripartenza del Taranto sono ancora lunghi, con due snodi cruciali all'orizzonte: l'elezione del nuovo sindaco, prevista per il 25-26 maggio, figura che sarà centrale nel processo di rinascita, e il destino societario del Taranto FC.

Al momento, l'unica certezza riguarda la categoria di ripartenza: l'Eccellenza. Un punto ribadito anche da Vito Tisci, presidente del Comitato Regionale Puglia, che ha recentemente spento le speranze di un possibile ritorno diretto in Serie D. Secondo il regolamento federale, infatti, in caso di esclusione o radiazione, un club deve ripartire da due categorie inferiori rispetto a quella di appartenenza, il che per il Taranto significa proprio il massimo campionato regionale.

La questione è ulteriormente complicata dal fatto che il Taranto FC mantiene ancora l'affiliazione alla FIGC, condizione vincolante per il futuro. Sarà il Consiglio Federale, probabilmente verso luglio, a pronunciarsi sull'assegnazione di una categoria alla società, qualora quest'ultima riesca ad evitare il fallimento. In caso contrario, il club perderebbe l'affiliazione, aprendo la strada alla nascita di una nuova realtà calcistica.

In questo scenario di incertezza, non mancano le interlocuzioni. Lo stesso Tisci ha dichiarato ai microfoni di Antenna Sud di aver ricevuto chiamate da parte di soggetti interessati a rilanciare il calcio tarantino, sebbene si tratti ancora di semplici sondaggi e idee preliminari, nulla di concreto e strutturato.

In serata è tornato a parlare Zerbo, che ha puntato il dito contro Giove per i ritardi nella trattativa d'acquisto: "Il lungo silenzio di questi giorni e la relativa fase di stand-up è dovuta all'attesa che l'amico Massimo Giove mi fornisse la nuova documentazione contabile. Tutto questo doveva avvenire in tempi rapidi. Non intendo più perdere altro tempo, in caso contrario mi tirerò fuori".

Sullo sfondo della vicenda, un elemento di grande attrattiva per potenziali investitori è rappresentato dal nuovo stadio Iacovone. I lavori proseguono, anche se l'impianto non sarà disponibile prima di giugno 2026. Chi si assumerà la responsabilità di far ripartire il calcio tarantino dovrà quindi trovare temporaneamente una nuova casa, con la prospettiva futura di usufruire di uno stadio moderno e all'avanguardia, destinato a diventare un fiore all'occhiello per l'intera città.

La piazza tarantina, dopo aver vissuto momenti drammatici, spera ora in un riscatto attraverso un progetto sostenibile e ambizioso, ma la strada appare ancora lunga e irta di ostacoli.

Sezione: Serie C / Data: Mar 13 maggio 2025 alle 18:45
Autore: Michele Caffarelli
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