Arrivato in Calabria nell'ultima finestra estiva di mercato con la formula del prestito dall'Hellas Verona, Alphadio Cissè sta vivendo una stagione di crescita significativa. Il giovane attaccante è diventato una pedina importante nello scacchiere tattico di Alberto Aquilani, guadagnandosi non solo spazio e fiducia nel Catanzaro, ma anche le attenzioni del commissario tecnico dell'Under 21, Silvio Baldini, che lo ha convocato più volte nella selezione azzurra.
In una recente intervista rilasciata a Chiamarsi Bomber, il calciatore ha condiviso le sue riflessioni sul momento che sta attraversando, sia dal punto di vista tecnico che personale, delineando il ritratto di un professionista concentrato sul presente e determinato a migliorare costantemente.
Uno degli aspetti centrali emersi dalle dichiarazioni di Cissè riguarda il rapporto con il tecnico del Catanzaro. L'allenatore giallorosso, ex centrocampista di grande talento e intelligenza calcistica, sta lavorando in modo particolare sulla crescita del giovane attaccante, con un approccio che lascia spazio all'espressione individuale senza trascurare gli aspetti tattici fondamentali.
"Aquilani mi lascia libertà di esprimermi, e questo mi aiuta molto. Stiamo lavorando soprattutto sul gioco senza palla, che è un aspetto in cui devo migliorare", ha dichiarato Cissè, evidenziando come il tecnico stia puntando su un equilibrio tra creatività offensiva e disciplina tattica.
Il "gioco senza palla" rappresenta infatti uno degli elementi che distinguono i grandi attaccanti dai semplici finalizzatori: la capacità di muoversi negli spazi, di creare linee di passaggio per i compagni, di attaccare la profondità nei momenti giusti e di contribuire alla fase difensiva sono tutti aspetti che richiedono studio, applicazione e maturità calcistica. La consapevolezza dimostrata dal giovane attaccante nel riconoscere questo come un'area di miglioramento testimonia un approccio maturo e orientato alla crescita.
Le prestazioni positive in maglia giallorossa non sono passate inosservate ai piani alti del calcio italiano. Le convocazioni consecutive da parte di Silvio Baldini per l'Under 21 rappresentano un riconoscimento importante per il percorso di Cissè, che ha vissuto con particolare emozione la sua prima esperienza con la selezione giovanile azzurra.
"Andare in Nazionale è sempre bello. Era la mia prima volta con l'Under 21: per me è motivo d'orgoglio. Spero di tornarci per crescere e imparare ancora", ha affermato il calciatore, sottolineando come l'esperienza in Nazionale non sia vista solo come un traguardo, ma come un'opportunità di ulteriore sviluppo professionale.
L'ambiente della Nazionale giovanile offre infatti ai giovani talenti la possibilità di confrontarsi con allenatori di alto livello, compagni provenienti dalle migliori squadre italiane e metodologie di lavoro spesso diverse da quelle dei club di appartenenza. Per un calciatore in fase di crescita, queste esperienze rappresentano un patrimonio prezioso che può accelerare il processo di maturazione tecnica e tattica.
Inevitabile, per un giovane talento in prestito che sta mettendo in mostra le proprie qualità, la domanda sulle ambizioni future e sulla possibilità di approdare in Serie A. La risposta di Cissè è stata quella di un professionista che preferisce concentrarsi sul presente piuttosto che lasciarsi distrarre da prospettive future, per quanto allettanti.
"Serie A? Ad oggi penso soprattutto a fare bene con il Catanzaro", ha dichiarato, dimostrando quella maturità che spesso manca ai giovani calciatori troppo frettolosi di bruciare le tappe. L'approccio pragmatico del giocatore suggerisce la volontà di costruire la propria carriera con solidità, accumulando esperienza e migliorando costantemente, piuttosto che inseguire traguardi per i quali potrebbe non essere ancora pronto.
Il prestito al Catanzaro rappresenta quindi per Cissè un'opportunità preziosa: la possibilità di giocare con continuità in un campionato competitivo come la Serie B, di lavorare con un tecnico attento alla crescita dei giovani come Aquilani, e di mettersi in mostra in un contesto che può valorizzare le sue caratteristiche tecniche e atletiche.
Nell'intervista, Cissè ha anche offerto uno spaccato della sua vita quotidiana lontano dal campo, rivelando interessi e abitudini tipiche di un ragazzo della sua età. Un aspetto che contribuisce a umanizzare la figura del calciatore professionista, spesso percepito come distante dalla realtà dei suoi coetanei.
"Sono una persona semplice: sto con gli amici, gioco alla Play. In questo periodo mi sto preparando per prendere la patente. Serie TV, relax… le cose normali di un ragazzo della mia età", ha raccontato il giovane attaccante, dipingendo il ritratto di un ragazzo normale che, nonostante il percorso professionale nel mondo del calcio, mantiene i piedi per terra e coltiva interessi ordinari.
Questa normalità, questa capacità di rimanere ancorati alla quotidianità nonostante le pressioni e le aspettative che il mondo del calcio professionistico inevitabilmente comporta, può rappresentare un valore aggiunto importante per la crescita equilibrata di un giovane calciatore. La semplicità di cui parla Cissè non è superficialità, ma piuttosto la capacità di non lasciarsi travolgere da un ambiente che può risultare opprimente per chi non ha le giuste strutture caratteriali.
Il percorso di Alphadio Cissè al Catanzaro è ancora lungo e ricco di opportunità. La fiducia di Aquilani, le convocazioni in Nazionale Under 21 e le prestazioni offerte fino a questo momento della stagione rappresentano segnali incoraggianti per un giovane che ha dalla sua parte il tempo necessario per crescere e affermarsi.
La Serie B si conferma ancora una volta come un campionato ideale per la formazione dei giovani talenti: un palcoscenico sufficientemente competitivo per mettere alla prova le qualità tecniche e fisiche dei calciatori emergenti, ma non così spietato da non concedere margini di errore e opportunità di apprendimento.
Per Cissè, l'obiettivo immediato resta quello dichiarato: fare bene con il Catanzaro, continuare a lavorare sui propri punti deboli, sfruttare gli insegnamenti di Aquilani e delle esperienze in Nazionale. Il futuro, con le sue possibilità e le sue sfide, arriverà a tempo debito. Intanto, c'è una stagione da vivere con intensità e dedizione, nella consapevolezza che ogni partita, ogni allenamento, ogni convocazione rappresenta un tassello importante nella costruzione di una carriera che si spera possa essere lunga e ricca di soddisfazioni.
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