L'Alcione Milano torna alla vittoria nel derby lombardo contro la Pro Patria, riprendendo la marcia interrotta dopo i successi contro l'Inter e la Giana. Nonostante un avvio di gara con qualche difficoltà, gli Orange hanno saputo imporre il proprio gioco e conquistare tre punti preziosi. In sala stampa, Mister Giovanni Cusatis ha analizzato la partita, concentrandosi sulla tenuta mentale della sua squadra e sull'evoluzione tattica degli avversari.
"Sapevo che sarebbe stata una partita difficile," ha esordito l'allenatore, sottolineando la preparazione meticolosa richiesta alla vigilia. "Tutta la settimana ho detto ai ragazzi di prepararci a una gara tosta. So che queste partite sono sempre complicate: chi è in testa ha solo da perdere."
Cusatis ha ammesso che il primo tempo è stato caratterizzato da alcune incertezze in fase di non possesso, ma ha lodato la successiva reazione della squadra. "Secondo me potevamo gestire meglio alcune situazioni difensive nel primo tempo, ma poi siamo stati bravi." Il tecnico ha descritto la strategia della Pro Patria, focalizzata sull'aggressività e sul gioco aereo: "Loro continuavano a buttare palloni lunghi dall'area della panchina dentro la nostra area di rigore, attaccandoci con tanti giocatori." Nonostante la pressione, il cuore del centrocampo ha retto l'urto: "Però la linea dei centrocampisti ha lavorato veramente bene."
Il gol che ha sbloccato il match è stato il catalizzatore della svolta. "Dopo il gol ci siamo sciolti di più. Anche se ormai non ci prendono più uomo su uomo, non è semplice, ma i ragazzi hanno fatto una prestazione top."
Un tema cruciale emerso in sala stampa riguarda l'atteggiamento tattico sempre più aggressivo delle squadre che affrontano l'Alcione. Molte avversarie, infatti, scelgono di pressare alto per limitare lo sviluppo della manovra dal basso, punto di forza degli Orange. Cusatis ha anticipato come intende rispondere a questa tendenza.
"Come penso di affrontare queste situazioni anche in futuro? Dobbiamo farlo come abbiamo fatto con l'Atalanta, che adottava la stessa strategia." La chiave di volta, secondo il Mister, risiede nel miglioramento della tecnica individuale sotto pressione. "Serve più qualità tecnica per gestire la palla sotto pressione, con l'uomo addosso."
L'allenatore ha chiarito che il palleggio non è un fine, ma un mezzo, e che la squadra è pronta a rinunciarvi se necessario per colpire l'avversario. "Non è che ci culliamo nel palleggio: se vogliono creare parità numerica davanti, l'avranno. Sono scelte che si fanno." E in questo risiede il potenziale offensivo dell'Alcione: "Se non ci fanno palleggiare, basta una combinazione o una giocata individuale per trovare tanto campo da attaccare."
Cusatis ha definito queste mosse come normali "strategie che ogni allenatore può preparare," ma ha ribadito l'importanza della crescita individuale nella gestione della palla. "Dobbiamo continuare a essere più bravi con l'uomo addosso a gestire certe situazioni." Nonostante la difficoltà, la squadra ha già mostrato progressi: "Anche oggi, pure nel primo tempo, abbiamo fatto buone uscite palla al piede sotto pressione, quindi sono contento."
La conclusione di Cusatis è un monito e una promessa: la squadra deve abituarsi a questo nuovo scenario tattico. "È logico, dobbiamo abituarci: ormai ci conoscono, non vogliono farci partire dal basso e vengono a fare tutti i duelli." Tuttavia, il tecnico vede in questa aggressività un'opportunità da sfruttare: "Ma secondo me, con tanto campo da attaccare, basta organizzare scelte che gli diano fastidio."
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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