Mattia Serafini, il direttore sportivo dell'Arzignano Valchiampo, è intervenuto a 'A Tutta C', il programma radiofonico trasmesso su TMW Radio e Il 61, offrendo un'analisi dettagliata e profonda del panorama della terza serie nazionale.
Prima di concentrarsi sul proprio raggruppamento, il dirigente ha fornito una valutazione generale sulla Serie C, percepita come un campionato in decisa crescita sia in termini di interesse che di qualità.
L'obiettivo comune sembra essere quello di trasformarla in un trampolino di lancio privilegiato per i giovani, idealmente italiani, con la prospettiva di fornire nuove risorse anche alla Nazionale guidata da Rino Gattuso.
"Registriamo un'espansione notevole nel corso degli anni, grazie all'impegno del presidente Marani," ha dichiarato Serafini. "Siamo lieti di far parte di questo contesto con la nostra realtà, che, pur essendo piccola, si impegna a mantenere l'avventura competitiva e appassionante in mezzo alle altre cinquantanove formazioni."
Ricollegandosi al tema della valorizzazione dei talenti nazionali, il DS ha citato un esempio recente: "Domenica, un elemento estremamente positivo nella partita contro l’Ospitaletto è stato l'esordio di un nostro ragazzo classe 2007 (Castegnaro), cresciuto nel nostro settore giovanile per più di dieci anni. È un segnale incoraggiante per il club, per la nostra vallata e per l'intero movimento calcistico. Ci auguriamo che non sia l'unico a compiere un percorso simile."
Sebbene non sia semplice trovare una linea comune tra club così diversi, elementi di convergenza sono presenti in tutti i gironi. La prossima sfida per la Serie C, oltre a trovare una solidità finanziaria per evitare situazioni critiche come quelle recentemente vissute da Triestina o Rimini, è di natura economica. "Il momento economico-finanziario del Paese non è favorevole, e per i club che si sostengono tramite sponsorizzazioni e la passione dei presidenti, fare calcio diventa sempre più arduo," ha spiegato. "Non è sufficiente puntare sull'utilizzo dei giovani o sperare nelle plusvalenze, che sono sempre più rare. Non spetta a me discutere di regolamenti; noi cercheremo di accettare e adeguarci, convinti che le decisioni prese saranno per il bene complessivo del sistema calcistico, riponendo in ciò la nostra piena fiducia."
Riguardo alla questione delle Seconde Squadre, che talvolta suscitano scetticismo tra le tifoserie che le considerano "usurpatrici," Serafini ne ha sottolineato l'utilità. "Ritengo che le Seconde Squadre siano estremamente funzionali per i club di appartenenza, poiché offrono ai giovani un gradino intermedio tra il campionato Primavera e la Serie A. Penso a quando abbiamo incrociato la Juventus nella stagione 2022/23: in campo c'erano Barrenechea e Yildiz, calciatori che oggi hanno poco a che vedere con la Serie C," ha argomentato. "Dunque, se il progetto è gestito con criterio, costituisce un enorme beneficio." Ha poi aggiunto un elemento di orgoglio per l'Arzignano: "Per noi, inoltre, è motivo di vanto poter affrontare squadre come Inter, Juve o Atalanta; non capita spesso a realtà minori di potersi misurare con club di tale levatura. Questo sistema è diffuso da anni in Europa, pensiamo a Olanda, Francia o Spagna. Dobbiamo guardare all'aspetto positivo e concentrarci sulla crescita dell'intero movimento."
Il direttore sportivo ha ribadito il concetto, citando esempi concreti: "Sì, esatto. Penso a giocatori come Palestra dell’Atalanta, che sono già pronti per la Serie B. Per queste società, le Seconde Squadre rappresentano un vantaggio concreto: permettono di saltare un passaggio e offrono ai giovani la possibilità di confrontarsi con un campionato vero, molto più formativo della Primavera."
Parlando specificamente del contesto Arzignano, Serafini ha descritto una realtà che persegue la serietà gestionale, nonostante sia circondata da molte altre squadre di spessore. "Ci sforziamo sempre di non fare il passo più lungo della gamba, lavorando con un equilibrio tra atleti esperti e giovani da far progredire in un ambiente salutare e tranquillo. Questo non significa assenza di regole o di identità, anzi: sono la nostra base." Tuttavia, il DS non ha nascosto le difficoltà recenti. "Dal punto di vista sportivo, stiamo attraversando un momento critico: la prestazione di Ospitaletto è stata una delle peggiori nei miei nove anni qui, e me ne sono vergognato. Auspico che l'intero ambiente rimanga compatto e che venerdì, a Novara, si assista a una reazione energica. L'Arzignano deve sempre tentare di andare oltre le proprie possibilità, pur non avendo il supporto di grandi tifoserie o pressioni esterne. Mi aspetto una risposta significativa da parte di tutti."
Il dirigente ha poi commentato l'elevato equilibrio del girone. "Sì, è un raggruppamento arduo e molto competitivo. Confrontare il nostro girone con gli altri è un errore, ma il livello generale è davvero elevato. Non possiamo permetterci di cedere un solo centimetro, e forse questo concetto non è ancora stato assimilato da tutti. Stiamo cercando di accelerare il processo di maturazione, perché il tempo stringe e i punti hanno un peso notevole. Sono necessarie norme e visioni chiare per invertire la rotta."
Riguardo alle favorite per la promozione diretta, in un girone che vanta squadre di grande calibro come Vicenza, Brescia e Lecco, Serafini ha un’idea precisa. "Il Vicenza sta conducendo un campionato a sé: ha conservato un nucleo solido e integrato figure di spessore. Mi aspettavo che fosse competitivo e ritengo che abbia ancora margini di miglioramento. Il Lecco mi sta sorprendendo per il percorso importante che sta realizzando. Poi ci sono realtà come Alcione e Inter, che daranno del filo da torcere a tutti." Sul Brescia, il giudizio è leggermente diverso: "Per quanto riguarda il Brescia, dopo una retrocessione e una fusione non era semplice ripartire, ma stanno facendo bene. Li vedo però un po’ più distanti rispetto a un Vicenza che è già ben rodato."
Riguardo ad Alcione e Inter, due società agli antipodi ma emblematiche della Serie C, il DS ha concluso: "Esatto, questa è proprio una tipica storia da Serie C. L’Alcione è una società robusta, ben organizzata, che sta investendo anche sulle infrastrutture. L’Inter, con dirigenti di alto profilo e l'arrivo di mister Vecchi — che conosce a fondo la categoria e sa lavorare in modo eccellente con i giovani — sta semplicemente confermando le aspettative. Non avevo dubbi che avrebbe disputato una stagione di alto livello."
Infine, una panoramica sugli altri gironi. "Sì, ne seguo molti perché sono un appassionato e assisto spesso a partite dal vivo, anche grazie al supporto del mio staff — Sergio, Lorenzo e Federico — che desidero ringraziare. Mi sta stupendo il Forlì, neopromosso, con un gioco brillante e un allenatore, Miramari, che sta esaltando al massimo i suoi ragazzi. Nel girone B anche il Carpi, come previsto, sta andando alla grande, grazie a un direttore eccezionale e un ottimo tecnico. Nel girone C, vedo molto bene il Casarano, neopromosso e protagonista, e poi Ravenna, Salernitana, Catania e Benevento, tutte realtà che hanno investito molto e lotteranno fino alla fine."
Vincere la Serie C non è un'impresa semplice. "Verissimo. Tutti i campionati sono difficili, ma la Serie C lo è in maniera particolare. Solo una ottiene la promozione diretta, e poi ci sono i playoff, che sono un vero e proprio 'manicomio' sportivo. Il livello è altissimo e la competitività aumenta di anno in anno."
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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