La pesante sconfitta subita dalla Reggina nel derby contro il Messina ha scatenato la reazione durissima di Nino Ballarino, azionista di maggioranza del club.
Il patron amaranto si è presentato in sala stampa visibilmente amareggiato e non ha risparmiato critiche, parlando a cuore aperto di fronte ai media. Le sue parole non sono state solo un’analisi della prestazione, ma un vero e proprio atto d’accusa nei confronti di un gruppo che, a suo dire, ha tradito le aspettative e l’impegno richiesto dalla maglia.
Il primo pensiero di Ballarino è andato ai sostenitori della squadra, ai quali ha voluto porgere le sue scuse, estendendo il rammarico non solo per il risultato del giorno, ma anche per le prestazioni insoddisfacenti delle settimane precedenti. «Devo chiedere scusa ai nostri tifosi per quello che é successo oggi e nelle domeniche passate», ha esordito l'azionista di maggioranza, riconoscendo il diritto della piazza a ricevere risposte e risultati diversi.
L'attenzione si è poi spostata sulla prestazione offerta in campo, in particolare durante la ripresa, definita in termini inequivocabili. Ballarino ha descritto un gruppo privo di mordente e iniziativa, incapace di reagire alla situazione di svantaggio: «Oggi ho visto una squadra ridicola, una squadra senza cuore, che nel secondo tempo, invece di fare l'assedio, faceva tocchi. Era impossibile fare gol». Questa mancanza di carattere e determinazione è il cuore della contestazione mossa dalla società.
La società, secondo Ballarino, ha cercato finora di tutelare l'ambiente, evitando reazioni a caldo e dando protezione sia ai giocatori che all'allenatore. Tuttavia, l’esito del derby ha fatto traboccare il vaso, rendendo inevitabile una presa di posizione forte. L'azionista ha rivelato un aneddoto significativo avvenuto nell'intervallo della partita, che testimonia la sua estrema delusione: «A fine primo tempo alla squadra ho detto che se si fosse perso avevano il dovere di venire in società per chiedere la risoluzione del contratto». Un messaggio chiaro sulla gravità del momento e sulle aspettative non soddisfatte.
Il dirigente ha poi smentito categoricamente l'ipotesi di un facile esonero del tecnico, spiegando che un tale gesto servirebbe solo a dare un alibi ai calciatori, spostando su un’unica figura le responsabilità che invece vanno distribuite. «Troppo semplice andare dall'allenatore e esonerarlo, dare la responsabilità all'allenatore, significherebbe dare degli alibi al gruppo», ha dichiarato Ballarino, rigettando la soluzione più immediata ma meno risolutiva.
La palla, ora, passa ai diretti interessati. Il patron ha chiesto un segnale forte da parte dello spogliatoio, un’assunzione di responsabilità che delinei il cammino da intraprendere. La mancanza di "cuore", manifestata secondo lui nelle gare perse come quelle di Favara e contro la Gelbison, non è tollerabile. «Ho chiesto alla squadra di indicare qual è la strada da percorrere e loro devono prendersi la responsabilità di questa strada», ha ribadito l'azionista.
Infine, Ballarino ha evidenziato l'importanza della coesione in un momento tanto delicato. La società attende un segnale univoco e forte da parte dei calciatori, affinché si possa uscire tutti insieme dalla crisi con un piano condiviso e vincolante. «Siamo stati zitti per tanti motivi, abbiamo cercato di proteggere squadra e mister. Sto aspettando le decisioni della squadra, il gruppo è uno e si esce con una decisione, se si esce con una decisione bisogna poi seguirla», ha concluso Ballarino, lasciando intendere che il futuro prossimo della Reggina dipenderà dalle scelte che il gruppo farà in autonomia e con la massima serietà.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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