Il Brescia ha riacceso l'entusiasmo dei suoi tifosi. Dopo aver rosicchiato due punti alla capolista Vicenza nell'ultimo fine settimana, la squadra si prepara a una trasferta insidiosa: l'appuntamento è per domenica prossima, quando le Rondinelle faranno visita alla Triestina di mister Attilio Tesser. Una gara dal sapore particolare, contro gli alabardati che hanno conquistato 13 punti sul campo, ma si ritrovano a −10 in classifica a causa di una pesante penalizzazione.

Per analizzare al meglio questo momento di grande fermento per il club lombardo e la delicata sfida in arrivo, noi di Notiziariocalcio.com abbiamo contattato Vincenzo Corbetta, caposervizio della redazione sportiva del quotidiano Bresciaoggi e profondo conoscitore delle dinamiche del mondo biancazzurro. Corbetta ci ha guidato in un viaggio che parte dalla dolorosa scomparsa del vecchio sodalizio per arrivare alla rinascita dell'attuale Union Brescia, proiettato verso le vette del campionato, senza tralasciare un commento sulle vicende della prossima avversaria.

La rinascita del Club dopo l'esclusione

«Quest'estate eravamo tutti distrutti per la fine che ha fatto una società con 114 anni di storia: la società di Gigi De Paoli, di Mazzone, di Baggio, di Pirlo, di Hubner, di tutti i campioni che hanno indossato questa maglia. La delusione è stata doppia: primo, perché sul campo ci eravamo salvati; secondo, perché è scomparsa non per una somma assurda di debiti, ma perché l'ex presidente Cellino non ha pagato in tempo i contributi.

Il Sindaco si è mosso subito, e Giuseppe Pasini, presidente della Feralpisalò, ha preso in mano la situazione, creando in soli 38 giorni l'Union Brescia, che io continuo a chiamare semplicemente Brescia, squadra con la maglia azzurra che gioca al Rigamonti. Pasini ha portato una grande organizzazione, che per noi giornalisti ha migliorato la vita. Siamo ripartiti dalla Serie C, ed è un enorme sollievo, perché ci sono realtà, come quella della SPAL, ripartite dall'Eccellenza.

C'è stata una ventata d'entusiasmo dopo otto anni di presidenza Cellino. La società è stata molto brava: prima la presentazione in Comune il 17 luglio, un numero che Cellino non voleva; poi il 17 agosto la prima gara di Coppa Italia e il primo gol segnato da Maestrello, che ha il numero 17 e che ha segnato anche il primo gol in campionato. Ci siamo lasciati alle spalle anche le scaramanzie della vecchia gestione. Qualcuno a Brescia non ha accettato la situazione, dicendo che siamo la Feralpisalò "truccata" da Brescia, ma io non sono d'accordo: tantissime squadre sono fallite e ripartite con altri titoli sportivi. E poi, quale sarebbe stata l'alternativa? Ripartire dall'Eccellenza.

Pasini, invece, ha condotto un'operazione imprenditoriale importante, c'è grande competenza a tutti i livelli, e ha trovato una piazza prestigiosa. Brescia è una città a vocazione sportiva: la squadra di pallanuoto fa la Champions, il basket è al primo posto in Serie A, le squadre di pallavolo sono in testa nel campionato A2 e anche il rugby è in Serie A al primo posto. Il Brescia Calcio, tra l'altro, fa da traino: molti, magari, dopo la gara delle Rondinelle, vanno a vedere il Brescia degli altri sport. Naturalmente le vittorie aiutano: se non fossimo al secondo posto, l'entusiasmo sarebbe scemato».

Il calcio giocato e i problemi in attacco

«Il Brescia è completo in tutti i reparti. Ha l'ossatura della Feralpisalò che lo scorso anno ha conquistato 72 punti, trovando davanti due squadre come Vicenza e Padova. Soprattutto in difesa, a parte Silvestri, il trio Rizzo, Sorensen, Pasini è molto affiatato. Poi ci sono Capitan Balestrero, Di Molfetta, e dodici acquisti che hanno rinforzato un po' tutti i reparti, specialmente l'attacco, che però ora è in affanno. Di Molfetta è infortunato e non ci sarà nemmeno a Trieste. Ieri in Coppa Italia a Carpi si è fermato nel riscaldamento Maestrello, e c'è preoccupazione per le sue condizioni; anche Vido ieri si è fermato per infortunio dopo quaranta minuti».

La prossima sfida contro la Triestina

«Incontrare la Triestina adesso è complicato. Hanno richiamato Tesser, che aveva fatto un miracolo lo scorso anno, ma non è giusto che ci siano altre società serie e puntuali e poi si facciano partire squadre con meno venti. A me dispiace per la piazza di Trieste, perché merita di stare nel calcio che conta, ma se non si hanno le possibilità... Il Brescia non ha pagato entro il 6 giugno ed è retrocesso: le regole sono regole. Ho una simpatia particolare per la città di Trieste, devo ringraziare il mio professore di Latino e Greco che ci portò in gita, e mi innamorai di questa città. Mi auguro che trovino una società seria che li faccia giocare alla pari.

Per il Brescia sarà una gara trappola: la Triestina ha 13 punti sul campo, ha dei valori, non si va a fare una passeggiata, è una squadra che va rispettata e ha un allenatore che è il migliore della categoria. Tesser ha vinto quattro campionati e lo scorso anno si è salvato in maniera miracolosa. Spero che la Triestina inizi la risalita, ma da dopo la gara col Brescia. Il Brescia, però, ha la mentalità giusta, non sbaglia mai l'atteggiamento, è una squadra che vuole arrivare sempre in fondo. Avendo rosicchiato due punti al Vicenza, sarebbe bello non staccarsi in vista anche dello scontro diretto che ci sarà fra tre gare».

Su mister Aimo Diana

«Intanto è bresciano. Ha giocato con il miglior Brescia della storia, ha fatto una carriera non indifferente, è stato un buon calciatore, ed è uno che si vede che ha giocato a certi livelli da come si rapporta con noi giornalisti. Averlo confermato, insieme a Emanuele Filippini, è stato un quid in più per dare entusiasmo e motivazione alla piazza. È un allenatore che sa il fatto suo, in C non è andato mai sotto il terzo posto, a Vicenza ha fatto così e così ma fa parte del percorso di un allenatore. Ha il sogno di poter esordire in Serie B col Brescia, è un tecnico motivatissimo, lo conoscevo poco da allenatore, ma è uno che ha le idee molto chiare, in pubblico difende sempre i suoi giocatori.

Credo che sia l'allenatore giusto per questa squadra, ha oltre 2 punti di media, ma il Vicenza sta avendo un ruolino di marcia incredibile. Quella di Gallo è una squadra meno spettacolare del passato, ma molto solida, e i tifosi del Vicenza saranno contenti. Lo scorso anno non erano bastati 83 punti e hanno preso un allenatore, Gallo, che lo scorso anno ne ha fatti 90 all'Entella... Lecco? Lo vedo inferiore rispetto al Brescia che, però, spesso non chiude le gare, soprattutto nelle ultime settimane, ma ci può stare».

L'ambizione per la coppa

«Mister Diana ci tiene alla Coppa Italia di Serie C, lo ha detto chiaramente: vorrebbe portare 15mila spettatori al "Rigamonti" per la finale. E siamo tutti contagiati dall'entusiasmo, anche una vittoria in coppa fa bene all'ambiente».

Sezione: Esclusiva NC / Data: Mer 29 ottobre 2025 alle 15:40
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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