La sconfitta interna di domenica scorsa contro il Pro Palazzolo ha frenato i piani del Lentigione che, a sorpresa, avrebbe addirittura potuto allungare in testa alla classifica del Girone D di Serie D, portandosi a un rassicurante +4. Nonostante questo passo falso, i gialloblù guidati da mister Pedrelli mantengono saldamente il comando della classifica con un punto di vantaggio sulla Pro Sesto e due sulla Pistoiese, prossimo, temibile avversario di Nappo e compagni. L'ottimo rendimento offerto in questa prima parte di stagione ha acceso i riflettori sul club, dimostrando che la squadra è capace di competere per le posizioni di vertice in un raggruppamento storicamente difficile.

Per parlare di questo sorprendente avvio di campionato, degli obiettivi stagionali e del big match alle porte, noi di Notiziariocalcio.com abbiamo contattato in esclusiva Sandro Cangini, direttore sportivo del club emiliano.

DS Cangini, il Lentigione è in testa al Girone D. Che bilancio traccia di questa prima fase della stagione? «Non guardiamo la classifica, non ci poniamo questo problema. Cerchiamo piuttosto di consolidare ciò che facciamo sul campo ogni domenica. I nostri obiettivi? Sono i soliti: cercare di dare fastidio, di fare bene, di essere la squadra che siamo ora, un'identità che ricalca anche le stagioni passate».

Il Girone D è sempre molto competitivo. Come lo giudica quest’anno? «È un girone che è lievitato notevolmente con l’arrivo delle squadre lombarde. Ci sono tante formazioni forti in più. Inoltre, è rimasta la Pistoiese, oltre alle emiliane che già c'erano. C'è tantissima qualità in questo raggruppamento».

In estate ci sono stati dei cambiamenti in organico. Com’è stata costruita la rosa e qual è la filosofia di gioco della società? «In estate abbiamo perso dei giocatori che erano indubbiamente bravi, ma i sostituti si stanno dimostrando all'altezza. Ci siamo anche ringiovaniti e vogliamo andare avanti su questa strada. Il nostro obiettivo principale, che è quello della società, è vedere un bel gioco. Siamo sempre concentrati su questo aspetto».

Un giovane che sta emergendo è Miglietta, il calciatore finora più utilizzato in campionato. Ci può descrivere le sue caratteristiche? «È un esterno sinistro che può giocare sia terzino che come quinto di centrocampo. Possiede buonissime qualità atletiche, anche se non ha una grandissima struttura fisica. Per le sue caratteristiche, somiglia un po' a Parisi della Fiorentina. Deve certamente migliorare tecnicamente, ma le sue qualità atletiche sono eccellenti».

Domenica prossima ci sarà il big match con la Pistoiese, una delle favorite. Che partita si aspetta? «Al di là delle frasi fatte, sarà, e spero, una bellissima partita. Noi rispettiamo tantissimo queste squadre e avremo le giuste motivazioni, anche alla luce della nostra ultima immeritata sconfitta di domenica contro il Pro Palazzolo».

La Serie D sembra andare verso una riforma con la probabile introduzione di otto gironi e una promozione extra tramite i playoff. Cosa ne pensa a riguardo? «Sono favorevole, è una cosa positiva che va a qualificare quelli che sono i playoff finali. Un posto in più non è tantissimo, ma è comunque meglio di niente. Mi aspetto, però, anche un'altra riforma: quella relativa ai giovani. Mi piacerebbe vedere degli obblighi più morbidi, senza l'esasperazione che a volte costringe le società a mettere in campo calciatori troppo piccoli, che non sono ancora pronti. Ci vorrebbe una maggiore elasticità, senza costringere i club a questa frenetica ricerca di ragazzi che, tra l'altro, in alcuni casi, vanno ancora a scuola».

Sezione: Esclusiva NC / Data: Mer 29 ottobre 2025 alle 11:50
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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