Dattilo, buone notizie dall'infermeria. Si tenta di giocare con il pubblico sugli spalti

23.10.2020 15:30 di  Redazione NotiziarioCalcio.com  Twitter:    vedi letture
Fonte: trapani granata
Dattilo, buone notizie dall'infermeria. Si tenta di giocare con il pubblico sugli spalti

Ignazio Chianetta sorride. Baiata e Fofana, infatti, hanno recuperato dagli infortuni patiti nei giorni scorsi e, pertanto, dovrebbero essere tranquillamente a disposizione per la partita di domenica contro il San Luca al Provinciale.

Difficile, invece, il recupero di Bonfiglio, che ieri ha svolto un allenamento differenziato, mentre si prevedono tempi più lunghi per Bellinghieri, alle prese con una forte distorsione al piede rimediata domenica scorsa, nel primo tempo della partita con il Roccella.

Nel prossimo turnio i biancoverdi saranno ancora di scena in casa, al Provinciale, per ricevere il San Luca, squadra ostica e difficile da affrontare, mentre per il Dattilo si tratta di un vero e proprio esame di maturità, considerato che occupa la quarta posizione in classifica, a 3 punti dalla vetta e con una partita in meno. L’entusiasmo è sicuramente alle stelle, ma ancora il Dattilo non ha avuto la possibilità di poterlo condividere con i propri tifosi, considerato che il Provinciale è sempre chiuso al pubblico. Per domenica, però, si potrebbero aprire i cancelli, infatti, la società attende il via libera da parte della commissione pubblici spettacoli. “Stiamo lavorando alacremente per aprire le porte del provinciale ai tifosi – spiega Leo Raccosta, team manager del Dattilo – confidando di riuscirci sin dalla prossima partita interna contro il San Luca. Se non ci saranno ulteriori intoppi, a breve daremo l’ufficialità. E’ una corsa contro il tempo, ma abbiamo bisogno dei nostri tifosi perchè il calcio senza gente è davvero deprimente. E poi la gente ha voglia di calcio, abbiamo tante persone che chiedono quando saranno disponibili i biglietti per la partita di domenica, saremmo lietissimi di poter comunicare una data. Possiamo solo dire che nutriamo un cauto ottimismo”.