Continuano le nostre interviste alle figure chiave della Pro Calcio Tor Sapienza. Stavolta è il turno di Davide Cianci, direttore sportivo della società. Davide, come gli altri del resto, non ha bisogno di tante presentazioni: sono i frutti del suo lavoro che parlano per lui. Sempre presente al Giorgio Castelli, è un punto di riferimento per tutti i tesserati e non solo. Ma... bando alle 'Ciance' (sì, ogni tanto siamo spiritosi anche noi), ecco l'intervista del nostro ds:
"Sono il Direttore Sportivo da 4 anni, mi occupo della gestione sportiva, della formazione delle squadre, dei rapporti con le altre società e con le realtà professionistiche.. prime fra tutte Roma, Lazio e Frosinone, con cui c'è un contatto continuo considerando la vicinanza territoriale.
Se prima ero il responsabile del settore giovanile, nell'ultimo anno e mezzo mi sono avvicinato alla prima squadra contribuendo soprattutto alla politica degli under, fortemente voluta dal Presidente e che ci ha sempre ripagati. Non dimentichiamoci che, lo scorso anno, abbiamo vinto il premio giovani oltre il campionato di eccellenza... un record unico!
Inizialmente ho sposato questa società perché c'era tanta voglia di crescere e, da avversario, la società mi lasciava sempre delle vibrazioni positive. Vedevo un ambiente in crescita ed entusiasta, posso dire di averci visto lungo!
Ad oggi, come categorie, siamo i primi su Roma ma ogni anno vogliamo continuare a crescere e a scalare posizioni.. per ora ci siamo riusciti, non vogliamo confermarci ma superarci, il tempo dirà se abbiamo ragione.. fin'ora è stato così e lo dicono i numeri e le classifiche.
Quando penso alla pro calcio tor Sapienza penso ad una seconda casa, non esiste giornata in cui non viva questo ambiente e le persone che lo compongono, dal Presidente e Valeria fino ai ragazzi del bar passando per Cannizzo, Capoccione o il neo arrivato Luca di Leginio.
Il bello è che a noi, si vince o si perde, ci troverai insieme a ridere e scherzare al bar, uniti nelle vittorie ed ancora di più nelle sconfitte.
Ci sono state difficoltà che stiamo superando solo perché abbiamo dei legami al di fuori del campo che ci rendono più coesi di tutto.
In tutte le esperienze avute non ho mai respirato un'aria del genere. Tanti pensano che per crescere ci vogliano solo soldi e squadre competitive, ma vi posso garantire che il valore aggiunto che dà la persona non lo dà nessun top player o nessun investimento.
La nostra vittoria più grande è stata sempre questa, tenere e prendere giocatori perché legati indissolubilmente alla maglia, al quartiere e alla società.
Credo che in questo momento sia fondamentale che ognuno di noi rispetti le regole per far sì che, quanto prima, si possa tornare alla normalità. Quella normalità che non daremo più per scontata e che ci farà sicuramente pesare meglio la realtà.
Se prima pensavamo che un rigore non concesso ci rovinava la domenica probabilmente, finita la quarantena, anche solo fare una passeggiata al parco verrà considerata una fortuna.
Se pensiamo che ora c'è gente in terapia intensiva senza i cari al proprio fianco, dobbiamo ritenerci fortunati di stare dentro casa e non sapere che fare, non dobbiamo mollare!
Rinnovando la speranza di rivedere tutti quanto prima vi dico che mi mancate e mi manca tutto... il campo, le partite, le vittorie, le sconfitte, il genitore arrabbiato con cui poi si chiarisce, il ragazzo scontento che poi si sfoga con te.
Mi manca il Presidente che gioca a briscola, Valeria che ha sempre la parola giusta, Bezio che sforna la pizza, Capoccione sempre pronto a farti fare una risata o la bontà di Marcello che se può aiutarti lo fa col cuore. Mi manca Stefanino col cappello rigirato, Gennarino, Fabio che borbotta in fisioterapia, gli allenatori e tutti i collaboratori, i genitori schierati a fare l'aperitivo o i ragazzi che a fine allenamento si fermano a giocare a biliardino.
Non mi manca il calcio, mi manca la Pro Calcio!
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