Violenta aggressione in campo: «Mio figlio massacrato perché indossava la maglia della Lazio»

08.02.2024 13:45 di  Davide Guardabascio   vedi letture
Violenta aggressione in campo: «Mio figlio massacrato perché indossava la maglia della Lazio»

Domenica scorsa, durante una partita under 18 fra il Circolo Canottieri Roma e gli Aquilotti Lazio C5, affiliati alla Lazio della Serie A, una situazione di tensione si è trasformata in una violenta aggressione a seguito del fischio finale. Il match, tenutosi allo stadio Real Fettuccina, in via di Tor di Quinto, ha visto la squadra di casa, il Circolo Canottieri, prevalere sugli Aquilotti Lazio, scatenando provocazioni e violenza da parte degli avversari.

Dopo la sconfitta degli Aquilotti, le provocazioni da parte della squadra avversaria hanno preso una piega estremamente negativa. Un giovane giocatore degli Aquilotti è stato colpito con pugni e calci da alcuni avversari, scatenando una rissa sul campo che si è protratta negli spogliatoi. Il padre di uno dei giovani aggrediti ha raccontato a La Repubblica di aver visto suo figlio a terra, con il volto insanguinato, descrivendo la scena come angosciante.

La situazione è ulteriormente degenerata quando, negli spogliatoi, le prese in giro sono continuate. Un membro del Circolo Canottieri ha dichiarato: "Vi abbiamo battuto e vi abbiamo pure sfondato la faccia", alimentando ulteriormente la tensione tra le squadre coinvolte.

Il giovane giocatore aggredito è stato trasportato d'urgenza al Policlinico Gemelli, dove è rimasto sotto osservazione per 24 ore a causa di un sospetto trauma cranico. Successivamente è stato dimesso con una prognosi di dieci giorni, ma il suo ritorno in campo dovrà attendere almeno un mese.

Il padre del giovane aggredito ha annunciato la sua intenzione di presentare denuncia contro gli aggressori, definendo la situazione inaccettabile. Nel frattempo, alcuni dei compagni di squadra del giovane violentato hanno espresso perplessità riguardo al rientro nella stessa squadra, evidenziando l'impatto psicologico dell'evento.

La dirigente del Circolo Canottieri, Carlotta Salemi, ha tentato di minimizzare l'accaduto, dichiarando che non c'è stato un "pestaggio" e suggerendo che l'aggressione è stata scatenata da un pugno tirato da uno degli Aquilotti. Ha inviato le immagini delle telecamere di sorveglianza sia alla società che al padre del giovane colpito, ma la situazione rimane tesa e controversa.

La violenta aggressione durante questa partita under 18 solleva importanti questioni riguardo alla sicurezza e al rispetto nelle competizioni giovanili, richiamando l'attenzione sulle responsabilità delle società e delle istituzioni sportive nell'affrontare situazioni di questo genere.