La sfida contro la Juventus ha lasciato l'amaro in bocca al Milan e ai suoi sostenitori. Non tanto per il risultato in sé, quanto per le opportunità sprecate che avrebbero potuto cambiare l'inerzia del match e della classifica. Tre occasioni nitide sono sfumate sotto gli occhi increduli del pubblico rossonero: l'errore dal dischetto di Pulisic e soprattutto le due clamorose occasioni mancate da Rafa Leao hanno acceso il dibattito sulle effettive potenzialità offensive della squadra.
Il numero 10 portoghese si trova al centro delle discussioni. Le circostanze in cui si è trovato davanti alla porta avversaria erano quanto di più favorevole si potesse desiderare per un attaccante, eppure per due volte consecutive il pallone non è finito in rete. Un epilogo che ha fatto scivolare il Diavolo in classifica, ora alle spalle di Napoli e Roma che comandano il campionato.
Il progetto tattico di Allegri
Nonostante le difficoltà evidenti, secondo quanto riportato da TuttoSport, Massimiliano Allegri non intende modificare la sua strategia. Il tecnico toscano rimane convinto della sua visione: trasformare Leao da esterno offensivo in un vero e proprio centravanti, un finalizzatore capace di garantire continuità realizzativa. Un esperimento ambizioso che al momento stenta a dare i frutti sperati.
La tensione in panchina durante il match contro i bianconeri ha reso evidente lo stato d'animo dell'allenatore. Prima di lanciare Leao in campo al posto di Gimenez, le telecamere hanno catturato un'inequivocabile esortazione rivolta al giocatore: "Rafa, non farmi incazzare, eh". Parole che sottintendono aspettative precise e una certa impazienza per i risultati tardivi ad arrivare.
Quando anche la seconda opportunità è stata divorata dall'ex Sporting, la reazione di Allegri non si è fatta attendere. Urla e gesti eloquenti di frustrazione hanno accompagnato l'ennesimo spreco offensivo, testimonianza di un nervosismo crescente per una situazione che appare più complessa del previsto.
La questione fisica: un recupero sottovalutato?
TuttoSport solleva un interrogativo cruciale nell'analisi delle prestazioni di Leao. L'ipotesi avanzata dal quotidiano torinese è che ci sia stato un errore di valutazione da parte dello staff tecnico rossonero riguardo ai tempi di recupero del portoghese. Dopo l'infortunio muscolare subito nella gara contro il Bari, il calciatore necessitava presumibilmente di un periodo più lungo per ritrovare la condizione ottimale.
La storia clinica di Leao dimostra che, quando incappa in problemi fisici di questo tipo, i tempi di recupero della forma migliore tendono a dilatarsi. Tuttavia, l'ambiente Milan avrebbe stimato una ripresa più rapida, accelerando il reinserimento del giocatore. Una scelta che si sta rivelando potenzialmente prematura.
Il problema di fondo, sempre secondo l'analisi del giornale piemontese, risiede nel fatto che lo stop muscolare ha vanificato completamente il lavoro di preparazione svolto durante il periodo estivo. Tutto il lavoro atletico e tattico costruito nei mesi di precampionato è stato azzerato dall'infortunio, costringendo di fatto Leao a ripartire da zero in una fase delicata della stagione.
Tra condizione e mentalità
La questione però non è esclusivamente fisica. Anche l'aspetto mentale e caratteriale entra in gioco nell'equazione delle prestazioni dell'attaccante lusitano. Sebbene sia comprensibile che la forma fisica non ottimale influisca sul rendimento, ci si aspetta comunque una maggiore determinazione e cattiveria agonistica da parte di un calciatore del suo calibro.
La capacità di incidere anche quando non si è al massimo della condizione è ciò che distingue i grandi attaccanti dai buoni giocatori. In questo senso, Leao è chiamato a dimostrare maggiore personalità e voglia di emergere, caratteristiche che al momento sembrano non esprimersi con la necessaria intensità.
I numeri parlano chiaro e pesano come un macigno: il bottino personale di Leao si ferma a una sola rete stagionale, peraltro realizzata in Coppa Italia. Un dato che stride con le ambizioni del Milan e con il ruolo centrale che il tecnico vorrebbe assegnargli nel progetto tattico della squadra.
Le prospettive future
La situazione attuale pone il Milan di fronte a un bivio importante. Da un lato c'è la volontà ferma di Allegri di proseguire nel percorso di trasformazione di Leao in un attaccante centrale prolifico. Dall'altro emergono dubbi legittimi sulla tempistica di questo processo e sulla reale condizione del giocatore.
Il margine di manovra si assottiglia partita dopo partita. La distanza dalle prime posizioni della classifica rischia di aumentare se le occasioni continueranno a essere sprecate con questa frequenza. Il Milan ha bisogno di punti e di un Leao in grado di fare la differenza nel momento cruciale, quello davanti alla porta avversaria.
Per il portoghese si prospettano settimane decisive. Dovrà dimostrare sul campo di poter rispondere alle aspettative del suo allenatore, lavorando sulla condizione fisica e soprattutto sulla lucidità e determinazione sotto porta. Solo così il progetto tattico di Allegri potrà avere successo e il Milan potrà tornare a inseguire con credibilità le posizioni di vertice della classifica.
La sfida è aperta, ma il tempo stringe. Il calcio moderno non concede alibi prolungati, nemmeno ai talenti cristallini come quello di Rafa Leao.
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