La SSC Bari ha reso nota la propria posizione riguardo al caso che coinvolge Giuseppe Sibilli, confermando la volontà di garantire pieno appoggio e supporto al calciatore in vista del periodo che lo attende nei prossimi mesi. Il giocatore sarà infatti impegnato in un percorso terapeutico di recupero, come stabilito dalle autorità competenti attraverso il comunicato ufficiale n.177/AA della FIGC.

La società pugliese ha manifestato la propria disponibilità a collaborare attivamente con le istituzioni per l'organizzazione e lo svolgimento delle attività previste dal programma. Tali incontri si terranno presso associazioni dilettantistiche, centri del settore giovanile e scolastico, oltre che presso centri specializzati nel recupero dalle ludopatie.

Nel comunicato diffuso dal club, emerge con chiarezza la volontà di trasformare questa vicenda in un momento di riflessione collettiva. La società sottolinea infatti come "quanto successo deve rappresentare un avvertimento, un chiaro campanello d'allarme, che possa mettere in guardia e fuggire da condotte e comportamenti che nulla hanno a che vedere con i valori fondanti dello sport e che tradiscono lo spirito stesso della competizione sportiva".

L'auspicio della dirigenza biancorossa è che l'episodio possa servire da monito per tutti coloro che operano nel mondo dello sport, evidenziando l'incompatibilità tra determinati comportamenti e i principi etici che dovrebbero ispirare ogni atleta e professionista del settore.

La SSC Bari si dice convinta che il percorso intrapreso da Sibilli, supportato da un'adeguata rete di sostegno, possa portare a risultati positivi. "Siamo certi che, con il supporto e l'affetto dei suoi cari, la vicinanza di compagni, staff e Società, insieme alla guida dei professionisti che lo accompagneranno durante il percorso terapeutico, presto Beppe potrà riconquistare una preziosa serenità", si legge nella nota ufficiale.

Il club intende quindi affiancare il calciatore in questa fase delicata, confidando che il supporto della famiglia, dei compagni di squadra, dello staff tecnico e dell'intera organizzazione societaria, unitamente all'assistenza degli specialisti che seguiranno il programma terapeutico, possano contribuire al recupero del benessere psicofisico del giocatore.

La vicenda di Sibilli si inserisce nel quadro più ampio della lotta contro la ludopatia nel mondo dello sport, un fenomeno che negli ultimi anni ha interessato diversi protagonisti del calcio professionistico e che richiede interventi mirati di prevenzione e recupero. L'impegno della SSC Bari nel collaborare con le istituzioni per le attività educative presso realtà giovanili testimonia la consapevolezza della necessità di un'azione culturale che vada oltre il singolo caso.

Sezione: Serie B / Data: Mar 07 ottobre 2025 alle 15:45
Autore: Chiara Motta
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