Brescia, Pasini esalta i suoi: «Faccio i complimenti a tutti i ragazzi per il cuore. Non ci sono i 10 punti di differenza»

Nonostante il pareggio contro la corazzata Vicenza, il presidente dell'Union Brescia, Giuseppe Pasini, ha espresso ai microfoni de Il Giornale di Brescia una profonda soddisfazione per la prestazione offerta dalla sua squadra. Le sue parole riflettono un'analisi che valuta il gioco espresso al di là del risultato finale, evidenziando una parità di forze in campo che la classifica non riflette.

Il presidente ha subito definito l'incontro come una prova di grande livello da parte dei suoi, convinto che il risultato potesse e dovesse essere diverso. «È stata una grande partita, e oggi avremmo meritato veramente di vincere,» ha affermato Pasini con convinzione.

L'analisi del secondo tempo ha rafforzato questa convinzione, con l'Union Brescia in costante proiezione offensiva. «Nella ripresa siamo sempre stati in controllo noi, proponendo gioco, contro un Vicenza che, a mio avviso, è stato più a terra che impegnato a giocare. Abbiamo dimostrato di essere superiori in diversi momenti della gara».

L'orgoglio del presidente è palpabile per l'impegno profuso. «Faccio i complimenti più sinceri a tutti i ragazzi per il cuore e la determinazione che hanno messo in campo per novanta minuti».

Pasini ha riconosciuto che solo alcuni fattori esterni hanno impedito alla squadra di ottenere la vittoria piena. «Purtroppo, le assenze nel reparto avanzato hanno pesato tantissimo sul nostro potenziale offensivo e sul risultato. Ma nonostante questo, dobbiamo portarci a casa questa partita e la consapevolezza della nostra forza».

La prestazione, secondo il presidente, ha annullato il divario in classifica tra le due squadre, che attualmente è di dieci punti a favore del Vicenza. «Se la squadra esprime questo livello di gioco e questa mentalità, sono assolutamente contento. Non è affatto vero che ci sono dieci punti di differenza tra noi e il Vicenza, come invece dice la classifica. Sul campo, oggi, la parità è stata evidente, se non una nostra leggera superiorità».